Capitolo 12

401 23 1
                                    

Mi sveglio presto e, dopo aver guardato l'orario e visto che non sono neanche le otto, provo a riaddormentarmi. Poggio di nuovo la testa al cuscino, ma vengo svegliata del tutto da un odore a me molto familiare che mi fa passare ogni voglia di ritornare a dormire.
Cornetti!
Do un'occhiata alle mie amiche, stanno ancora dormendo. Sono molto tentata di svegliarle, ma subito ricordo il lungo viaggio che ieri hanno affrontato per venirmi a trovare e penso sia più giusto lasciarle riposare.
Lottando quindi con la mia voglia di ridere un po', mi alzo stando attenta a non fare rumore e scendo a fare colazione.
In cucina non trovo nessuno tranne un invitante vassoio di cornetti con accanto un bigliettino
"Siamo fuori, buona colazione! Mamma e Papà."
La casa è invasa da questi piccoli post-it seminati dappertutto, ormai sono abituata a ritrovarli nei posti più assurdi, accartocciati e sbiaditi, ma mi ostino a non buttarli e mi riprometto ancora una volta di farlo presto.
Guardo il tavolino vicino al divano e mi accorgo che le carte da gioco sono ancora sparse lì, a volermi ricordare le risate fatte ieri sera. Era davvero da tanto tempo che non mi divertivo in questo modo...
Mentre sono assorta nei miei pensieri e sto per addentare un cornetto, ovviamente alla nutella, qualcuno urla "buongiorno" e mi fa sussultare per poi darmi un bacio sulla guancia.
È Giulia, che soffoca una risatina quando mi volto verso di lei con una mano sul petto mentre riprendo a respirare normalmente, per poi farmi contagiare dalla sua risata.
«Buongiorno dormigliona! Non farlo mai più!"
«Scusa, ma è stato troppo divertente"
Le rivolgo l'ennesima occhiataccia, ma senza smettere di sorridere e me faccio segno di sedersi accanto a me.
«Dov'è Martina?»
«Starà arrivando... Mi ha svegliata lei parlando al telefono.»
Poi mi rivolge uno sguardo d'intesa
«Chissà chi è che la fa svegliare prima dell'ora di pranzo!»
Ci guardiamo ridendo mentre prendo il latte e lo verso in una tazza che do a Giulia.
Le nostre risate sono però interrotte proprio da Martina, che sorridendo felice ci saluta abbracciandoci.
«Ma si può sapere cosa state ridendo?»
«Niente, niente... Mangiamo dai, ho una fame!»
Rivolgo di nuovo la mia attenzione al cornetto ancora intatto sul mio piatto, mentre sento loro mormorare qualcosa del tipo "pensa sempre a mangiare" e sorrido. In effetti non hanno poi tutti i torti!
Finita la colazione, propongo di fare un giro per la città. Restano fino a domani e non posso proprio lasciarle andare via senza prima aver fatto vedere quanto è bella Pomezia!
Ci prepariamo, indossando tutte shorts e canotta ed usciamo. Ho deciso di chiamare anche Clara, e le mie amiche sono state subito d'accordo. Lei abita qui da molto più tempo di me, quindi conoscerà di sicuro più luoghi in cui andare.
Chiudo la chiamata dicendole di venire sotto casa mia, e dopo qualche minuto è già qui.
La saluto felice, ma la mia è una felicità destinata a durare poco. Infatti sento una finestra aprirsi e una voce che mi fa subito sbuffare.
«Ehi, amica mia!»
Guardo Angie appoggiata al davanzale della finestra e la saluto con la mano
«E il tuo fidanzatino dov'è?»
Capisco subito che si riferisce a Mirko e posso notare più ironia del solito nella sua voce.
«Non siamo fidanzati, e non so dove sia»
«Per fortuna... ero preoccupata dal momento in cui l'ho visto passare di qui con una ragazza! Ma grazie al cielo siete solo amici!»
Rigira tra le dita i suoi capelli con un'espressione di finto sollievo e richiude la finestra dopo avermi mandato un bacio volante.
Decido di non dare molta importanza alle sue parole, anche se so che in fondo mi hanno infastidita, e prendo per un braccio le mie amiche.
«Forza, che il giro turistico ci aspetta!»
In risposta ricevo qualche risatina e ci allontaniamo da casa mia e da Angie che sicuramente ci starà ancora osservando da dietro la finestra chiusa.
Facciamo il giro della città, guidate da Clara che ci mostra tutte le cose più belle di Pomezia, e facciamo tantissime foto che di sicuro stamperò e appenderò in camera mia in ricordo di questa giornata.
Dopo aver camminato per quasi tutta la città entriamo in una gelateria per prendere qualcosa e riposarci un po'.
Giulia e Clara si dirigono verso il bancone dei dolci, io e Martina verso i gelati.
Guardo i vari gusti, ma sono indecisa così aspetto che scelga Martina, mentre controllo i nuovi messaggi che sono arrivati, quando sento qualcuno che picchietta impazientemente sulla mia spalla
«Ehm... Dai Mari! Veloce!»
Guardo Martina che ha già preso il suo gelato e aspetta un po' nervosa che scelga il mio. Sembra indecisa su qualcosa e guarda le altre, che ci hanno raggiunte, come per avere una qualche conferma.
«Ragazze? Cosa sta succedendo?»
«Niente! Tranquilla!»
Mentre Giulia mi risponde la vedo guardare qualcosa dietro di me e sto per girarmi quando Martina mi prende per un braccio e mi volta di nuovo verso di lei.
«No Marika! Non ti girare, davvero non è successo niente!»
Purtroppo però, stufa del loro comportamento, non seguo il suo consiglio.
Mi giro velocemente nella direzione in cui guardano e vedo quello che non avrei mai voluto vedere...
Adesso posso dirlo. Odio le gelaterie.

Sarà per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora