Non mi era mia successo

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Raggiugnemmo la sua camera
Era enorme. Una grande sala con divani, tavolini e fiori freschi che avevano un profumo così buono, quasi da stordirmi
- Hai fame ?
Scossi la testa.

Le mie labbra erano ancora gonfie e rosse e il mio desiderio si intensificava ad ogni minuto che passavo in sua presenza
Mi verso' un succo di frutta. Lo assaggio' dal mio bicchiere prima di prendere dal tavolino una cartina, riempirla con del tabacco e iniziare a leccare la sua estremità, senza staccare gli occhi dalle mie labbra. Un movimento lento che per poco non mi fece cadere sulle ginocchia.

- Ti dispiace ? Mi chiese indicando la sigaretta
- No, in realtà ne vorrei una anch'io
Che genialità. Lui mi passo' quella appena chiusa e torno' a compiere gli stessi movimenti con una nuova cartina che Lecco' in modo ancora più sensuale della prima volta .
Volevo quell'uomo dentro di me.
Per alcuni potevo sembrare una puttana incosciente
Johnny depp a breve avrebbe affrontato un processo contro la sua ex moglie che lo accusava di abusi sessuali. Ed io ero lì con lui, mezza nuda, disposta a prenderlo dentro di me. Non avevo mai creduto a quella storia. E' stata solo un invenzione di una attrice tra di scarso talento pronta a tutto pur di diventare famosa. Lo ha incastrato. La vittima e' sempre stato lui, una persona adorabile che questa donna ha distrutto umanamente e professionalmente.
Mai un solo attimo ho pensato che stesse approfittando di me, non solo perché avevo una tremenda voglia di amarlo, ma per le piccole attenzioni che mi aveva concesso. Al bar del pub si era costretto a bere uno squallido spumante pur di farmi sorridere. Non mi aveva baciato ma sentivo il suo desiderio, ora posso dirlo. Sentivo la sua passione, che sia solo attrazione fisica e sessuale non importava. Mi ha tenuto la mano rivestendosi a fatica con una mano sola, senza lasciarla neanche in ascensore. Era un gentiluomo e poco mi importava se questa notte il suo scopo era portami a letto.
Avevo accettato le sue avance, e sono certa che lo avessi respinto mi avrebbe chiesto scusa.
Amavo johnny depp, ma sapevo che non ci sarebbe stato futuro per noi.
Non mi importava del domani. Volevo solo amarlo farlo mio, sentirlo dentro di me anche se per il tempo di una notte
Fumammo la nostra sigaretta sulla verandina della sua suite.
- Il sign. Sean e' da tanto con te ?
Dio com'era bello all luce soffusa della candela che aveva acceso.
Da sempre il suo viso e' stato un riferimento per gli uomini che ho conosciuto, ma mai in nessuno avevo trovato quella perfezione. Il naso perfetto, il taglio degli occhi e le labbra, quelle labbra incorniciate dai baffi un po' pirati che lo rendevano irresistibile
- Ormai da 15 anni.  Quindi credo di poter dire con assoluta certezza che questa notte la passerai qui.
- lo vidi accennare un sorriso obliquo spurando fuori il fumo di sigaretta dalle narici prima di girare la testa e tornare a guardarmi.
- Non devo averti dato una buona impressione. Ti assicuro che non l'ho mai fatto prima. - era facile parlare di questa cosa con lui - non e' mai successo quello che ... - cercai di gesticolare per cercare di spiegare cosa intendevo - voglio dire hai capito, no ?
- Lo so - disse con voce calma
- Come lo sai ?
- Ho qualche anno ed esperienza più di te. So riconoscere una donna come te da una donna ...
Non fini la frase
- Da una donna ..? Finisci la frase
Sospiro' e spense la sigaretta nel posacenere
Si sedette di fronte a me, mi prese la sigaretta dalle mani e ripose anche quella nel posacenere
- Devo confessarti una cosa. - e mi sistemo' una ciocca di capelli dietro l'orecchio - non mi sono mai comportato in questo ... gesticolo' riprendendo i gesti che avevo appena fatto ... sai cosa voglio dire - sorrise simpaticamente e sembrava anche un po' intimidito.
- Non mi prendere in giro, mi sento già una stupida di mio.
- Non  ti sto prendendo in giro. - sospiro' e agitandosi un po' sulla poltrona mi confesso' - non sono un santo. Capita di adescare delle ragazze - sembrava imbarazzato- il mio team di sicurezza e il mio avvocato mi hanno costretto a far firmare alla ... alla ..
-Ragazza di turno - lo aiutai a finire la frase
- Esatto, - confesso' riluttante annuendo piano con la testa - insomma una specie di tutela nel caso uscissero cose sul mio conto che potrebbero ledere la mia reputazione
- Ok, quindi dov'è questo " contratto " dissi imitando con le dita delle mani le due virgolette
- Credo che sia troppo tardi con te
- Non ho nessuna intenzione di divulgare cose sul tuo conto, se e' questo che ti turba, ma capisco la tua ansia. Quindi nessun problema .. firmerò comunque
Si alzò dalla poltrona e spari all'interno della stanza. Senti richiudersi un cassetto  del piccolo mobile con lo specchio e poco dopo tornare con un foglio.
Mi sventolo' il foglio toccandomi dolcemente la punta del naso. Chiusi gli involontariamente per riaprili dopo un secondo e vedere johnny che stracciava quel foglio davanti ai miei occhi .
- Mah, - vidi i pezzetti di carta scivolare verso il basso e  riempire il pavimento ai nostri piedi.
Mi bacio' in modo così vorace che i nostri denti si toccarono. Mi slaccio' la vestaglia e la lascio' cadere ai miei piedi, continuando a baciarmi mi slaccio' il reggiseno del costume. La pelle bruciava sotto le sue dita. Gli accarezzai la nuca e poi giocherellai con i suoi capelli tirandoli leggermente seguendo il movimento delle nostre bocche.
Ansimo' forte
Mi prese in braccio sollevandomi sui suoi fianchi e inizio' a muoversi per la stanza fino a raggiungere la camera da letto.
Mi poso' sul letto staccando per un attimo le sue labbra dalle mie e allungando il braccio clicco' sul bottone della luce, rendo la stanza quasi buia, alimentata solo dalle luci che provenivano dalla finestra. Nonostante ciò' riuscivo a vederlo. Mi guardava. Si slacciò' il pantalone che aveva richiuso alla meglio in piscina e si allungò' su di me ritornando a torturare la mia lingua. Aveva gli occhi chiusi e a quella visione mi rilassai, abbandonandomi completamente al suo volere. Lo amavo. Ne ero sicura. Non avevo mai provato quelle sensazioni. Pregavo perché non smettesse. Gli sfilai la maglia. Lo vidi su di me, in ginocchio, la prepotenza del suo corpo che fra poco sarebbe diventato tutt'uno col mio. Gli accarezzai gli addominali leccandomi le labbra. Era tutto così naturale con lui, non dovevo fingere, come se tutto il mio corpo sapesse esattamente cosa fare. Mi sfilo' la mutanda e partendo dal pube risali con la mano fino al centro del mio seno. Mi inarcai
Si sistemo' meglio allargandomi le coscie e torno' a baciarmi per poco perché presto inizio' a torturarmi ì capezzoli muovendosi lento su di me, procurandomi sensazioni mai provate.
Lecco' la pelle che divide i due seni e pian piano lo senti' scendere verso il basso, sempre più in giù. Arrivo' all'ombelico poi ancora più giù
Era troppo. Mi inarcai. Ero già pronta. Lecco'
La sua lingua scivolo' lenta a gustarmi. Lo senti' gemere. Col piede cercai il suo pene e lo sfiorai. Un gemito animalesco di lui mi fece gridare nel momento in cui infilo' due dita dentro di me.
Non sentivo niente all'infuori di lui. Il mio corpo vibrava e bruciava. Lo accarezzavo col piede e gli graffiato la schiena. Lo senti' quasi impazzire
Punto' il suo viso nella mia intimità e inizio a muovere veloce la testa a destra e sinistra
Ormai non avevo più pudore, urlavo di piacere
La sua mano non si fermava, la sua lingua lo seguiva, il mio corpo teso come una corda. Mi bacio' e sentii il mio sapore sulle labbra
Mi penetro' dolcemente, inarcando la testa all'indietro. Lentamente gustava ogni centimetro di me e io lo sentivo riempirmi. Mi sentivo completa, si lui mi completava
Inizio' a muoversi sempre più veloce, ritmico. Gli incrociai le gambe intorno ai fianchi. Mi bacio, di nuovo, ancora e ancora. Le lingue ormai sapevano come fare. Usci improvvisamente da me senza staccare le labbra dalle mie. Rotolo sul letto e mi mise su di lui.  Adesso conducevo io il gioco.
Leccai i capezzoli, il collo, le labbra fino a scendere giù. Lo presi tra le mani e iniziai a muoverlo. Era duro, possente. Lo presi in bocca, raggiungendo la profondità piano piano e con movimenti lenti inizia a succhiare e leccare. Aveva le mani sulle mie coscie stringendole forte . Poi iniziò a stuzzicarmi il clitoride. Oddio
Mi misi a cavalcioni su di lui e mi penetro. Mi muovevo lenta tenendomi in equilibrio con le mani sul suo petto. Respirava pesantemente, il mento leggermente all'indietro, prese le mie mani e le strinse forte... questa visione accelero' quel calore che stava mandando e venni, inarcando la schiena e la testa indietro. Mi stimolo' il clitoride ancora e urlai mentre venni per la seconda volta. Non mi era mai successo, non sapevo neanche che potesse essere possibile. Lui mi segui subito, stavo ancora gustando la mia estasi quando lo sentì dentro

Johnny Depp Il prima, durante e dopo il processoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora