XXV

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Johnny

- Johnny prova almeno a chiudere un po' gli occhi
Quella notte sarebbe stata molto lunga
- Se fosse così semplice
- Ma hai bisogno di riposare amore mio.
- Ho bisogno di te invece. - ne volevo ancora, come sempre.
Era l'unico modo che conoscevo per eliminare le mie paure, lo stress e tutto quell'accumulo di merda che mi portavo dietro ormai da anni.
Fra poche ore toccava a me ..
Ma prima dovevo sbrigare un certa pratica con quell'angelo che giaceva nuda al mio fianco.
- Dormi Johnny ! - mi apostrofo', ma non ci credeva neppure lei. Il tono sensuale di chi me vuole ancora. E pensare che fra le carte depositate e non portate al processo c'è la mia diagnosi di impotenza.
Sorrisi a quel pensiero.
- Perché sogghigni in quel modo curioso ?
Basta era troppo divertente, doveva saperlo, tanto prima o poi .. o forse era meglio rinfrescarle la memoria in modo che non avesse dubbi un giorno
Optai per la seconda opzione.
Iniziai a farle il solletico sul fianco. Risi forte, ed era così adorabile. La amavo e un giorno sarebbe diventata mia moglie, avrebbe portato il mio cognome, mi avrebbe dato un figlio. Non chiedevo nient'altro alla vita.
La signora Depp.
Non avevo mai pensato a una signora Depp. Con Amber non mi aveva neppure sfiorato l'idea.
E poi desideravo un bambino da lei.
Ricordo ancora la prima volta che la vidi.
Fu quella l'idea che mi passo' per la testa. L'immagine di noi tre insieme, felici come un tempo ero stato con Vanessa. E forse più, perché adesso sicuramente ero pronto a dedicarmi anima e corpo alla mia famiglia.
La guardavo contorcersi sotto le mie mani. Soffriva il solletico.
La adoravo. Era il mio miracolo.
La volevo da impazzire. Faceva quasi male il desiderio di lei.
La inchiodai sul materasso e la baciai voracemente.
Mi prendevo quello che era mio
Sarebbe stata per sempre mia. Le avrei chiesto di sposarmi  prima della sentenza.
Le succhiai i capezzoli massaggiandole il seno.
Mi infilo' le mani fra i capelli. Sollevai lo sguardo e la vidi. La bocca leggermente aperta, il collo all'insù e gli occhi chiusi a gustarsi quello che le stavo facendo. E non avevo intenzione di fermarmi qui
Continuando a succhiare quella fragola dolce le infilai un dito nella sua intimità.
La stanza silenziosa, riempita solo dai suoi delicati sospiri, si animo' del suo gemito sensuale. Dio se era eccitante. Sentivo il mio membro duro pulsare e fare male.
Iniziai a muovermi  all'intento di lei, prima piano e poi sempre più veloce. Era vicino al culmine, ma mi fermai. Respirava a fatica. Deciso a farla godere il più possibile quella notte, mi spostai più giù, e iniziai a leccarla delicatamente, stuzzicando il dolce frutto, succhiandolo tra le labbra.
Allargo' le braccia, rilassandosi completamente
Sentivo il suo sapore dolce sulle labbra.
Infilai di nuovo il dito dentro di lei, continuando a stuzzicarle il clitoride.
Urlo' il mio nome tra gli spasmi
Non potevo più aspettare ed entrai dentro di lei
Fui , per la prima volta, quasi selvaggio.
Volevo sentirla e volevo che lei mi sentisse, che continuasse a sentirmi dentro anche domani, quando il mio racconto le avrebbe portato dubbi o comunque sconvolta. Le spinte era profonde, la vedevo contorcersi, la sballottavo sotto le mie inarrestabili inchiodate. Ero su di lei, fra le sue cosce calde, me tenevo per le spalle per andare più in profondità
Duro' più che mai, come se nessuno dei due volesse arrendersi, ma quando arrivò l'orgasmo fu crudo, selvaggio, di quelli che ti svuotano dentro
Restai dentro di lei per un po', mentre cercavo di prende fiato. Sentivo il suo cuore battere all'impazzata, il respiro affannoso
Mi bacio' i capelli, con un ti amo
Alzai gli occhi per guardarla
Era bellissima. Le guance ancora rosse dall'eccitazione, i capelli scompigliati e un accenno di sudore sulla fronte.
- Ti amo. - e le lascia una scia di baci sul collo.

In veranda, l'aria fresca della notte si insinuava nelle narici. Eravamo seduti sul dondolo fumando una sigaretta. Amava vedermi mentre rullavo la carta.
E a me piaceva farlo sotto il suo sguardo attento.
Il leggero vento le scompigliava i capelli. Era coperta dal lenzuolo, completamente nuda e ancora umida di sicuro. Sembrava una figura irreale, quasi ultraterrena, il mio miracolo.
Che avevo fatto per meritarla ? Mi innamoravo ogni giorno di più di lei. Pensavo che non si poteva amare più di così, e invece la mattina successiva il sentimento era ancora più profondo.
Volevo con tutto me stesso che anche per lei fosse così ma qualcosa mi diceva che si sarebbe presto fatta da parte. Forse abbiamo sbagliato il momento. Dovevamo incontrarci molto prima, e non arrivare a questo punto della nostra vita, e sembrava uno scherzo di cattivo gusto aver passato un inferno lungo 6 anni e adesso, dopo aver trovato l'amore della tua vita, non poter godere appieno di quel momento perché un ombra cupa aleggiava su di noi.

- Ricordati che qualunque cosa succederà, io ti amerò per sempre
Si voltò stranita
- Johnny perché mi dici questo ?
- Prometti che ricorderai quello che ti ho detto
- Mi fai paura così
- Credimi, ho più paura io. Paura che tu possa scappare, che tu possa lasciarmi.
- Se non lo fai tu, non succederà mai.
Allungò' una mano verso la mia e la strinse forte.
Senti la sua energia entrarmi nelle ossa.
E mi calmai.
Era la mia ancora
- Torniamo a letto. - le baciai la mano.

L'orologio segnava le 4 e 34 del mattino.
Non avevo chiuso occhio.
La notte era passata così, con me che fissavo il soffitto stringendola fra le braccia.
Aveva anche lei il sonno disturbato. Spesso singhiozzava debolente e a quel punto le accarezzavo la guancia e si calmava.
Cosa stava sognando ?
Cosa la faceva soffrire ?
Lei doveva solo sognare la sua vita con me, cancellare il nostro passato e pensare al futuro che ci aspettava.
Mi vedevo già passeggiare con lei che si lamentava del pancione, e poi le notti in bianco per guardarlo dormire. Il profumo di quel piccolo amore che ci avrebbe unito per la vita è per sempre.
Sospirai ...
Pochi mesi e si sarebbe avverato tutto
Volevo tutto questo con lei, dovevo solo chiudere questa faccenda col passato in modo che nessuno dei miei figli, compresi Lily Rose e Jack, si sarebbe mai vergognato o avuto dubbi sul proprio padre .

Johnny Depp Il prima, durante e dopo il processoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora