XXXII

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- Sposami. Fa che sia l'uomo più felice del mondo. Non chiedo nient'altro se non passare il resto della vita con te. Accettami per l'uomo incasinato che sono, prendi la mia mano e tienila per sempre.
Lo guardai incredula
Stava ancora pagando le conseguenze di un matrimonio finito più che male, ed era lì in ginocchio a chiedere la mia mano.
Lo vedevo a malapena perché gli occhi erano pieni di lacrime di felicità
Ricordo che un giorno mi disse che non aveva mai chiesto a Vanessa di sposarlo perché non era necessaria una firma su un contratto quando erano già una famiglia.
Se devo essere sincera ho pensato più volte a questa possibilità, ma la ricacciavo immediatamente perché il suo ragionamento era più che logico.
Con mia immensa sorpresa, quando guardai l'anello, riconobbi l'anello di Bulgari che avevamo visto nella vetrina di via Condotti a Roma
Il cuore mi stava scoppiando dall'amore che provavo per quell'uomo. Cosa avevo fatto per essere così fortunata. Meritavo tutta quella felicità
Era ancora in ginocchio ai miei piedi
- Amore mio
- E' un si ?
Annui'
- SI
Si alzò senza staccare gli occhi dai miei. Anche i suoi erano lucidi e mentre mi infilava l'anello, le sue mani tremavano così forte che gli scappo' un sorriso nervoso.
Osservai la mia mano

Il grosso anella riempiva tutta la falange

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Il grosso anella riempiva tutta la falange.
Era bellissimo e sicuramente molto costoso. Forse era questo il solo e unico difetto di quel pegno d'amore.
Mi prese il viso fra le mani ancora tremanti e mi bacio' così dolcemente che senti' le gambe cedermi. Adesso appartenevo anima e corpo a lui. Niente e nessuno avrebbe mai cambiato questa realtà.
Nessuno, tranne forse mio padre.
Ma avremmo affrontato quel problema con calma
Adesso volevo solo godermi il mio uomo, il mio futuro marito.
Si stacco' malvolentieri dalle mie labbra solo per dirmi
- Scegli subito una data, non voglio aspettare.
Voglio sposarti con lui dentro di te
Come ? Così presto ? Non che avessi dubbi ma, era impossibile pur volendo
- Allora ?
- Johnny ti ricordo che i miei non sanno neppure che ci conosciamo
- Sistemerò anche questo, scegli una data
Era davvero convinto
- Johnny aspettiamo la fine del processo così da avere almeno un problema risolto
S'incupì
Lo avevo ferito, lo vedevo dalla sua espressione
- Dimmi la verità. Vuoi aspettare la fine del processo, vuoi prima assicurarti che sia definito innocente per poi prendere la tua decisione, vero ?
Sembro' pentito non appena pronunciate quelle parole ma ormai il danno era fatto.
- Cosaaa ?
- Scusami non volevo dire quello che ho detto
- Ah no ? E cosa volevi dire ? Che sono un opportunista, che se un giudice e una corte dirà che sei colpevole io crederò' a loro e non a te ? Ho abbandonato i miei amici, il mio lavoro, la mia vita e ti ho seguito ovunque per scappare da te al momento giusto ? Davvero mi credi capace di una cosa del genere ? Aspetto tuo figlio non credi che meriti fiducia almeno su questo ? Mi sono concessa a te dal primo momento, e sapevo a cosa andavo incontro, non merito questo.
Per tutto il tempo lui era lì che cercava di prendermi le mani, di abbracciarmi ma io riuscivo sempre a svincolarmi. Ero davvero furiosa con lui
Lo amavo così tanto ma mi aveva davvero ferito
Guardai per l'ultima volta il volto bastonato dell'uomo che amavo più della mia stessa vita e tornai in camera da letto, lasciandolo li solo, con le mani poggiate sull'isola della cucina e il capo chino.

Pochi minuti dopo la porta della camera da letto cigolo' timidamente nell'atto di aprirsi. Davo le spalle alla porta e ero poggiata sul lato. Non lo vedevo ma sentivo i suoi passi lenti, quasi timorosi avvicinarsi al bordo del letto, che veniva scosso dai sussulti del mio pianto
Si sedette sul lato del materasso. Resto' immobile e in silenzio per un po', quel tanto che bastava a calmare i singhiozzi che ancora mi scuotevano le spalle.
- Ti prego amore mio non fa bene ne a te ne al bambino.
Non risposi
In realtà non sapevo cosa dire. Mi sentivo stanca ed esaurita. Avevo appena scaricato la mia rabbia verso l'uomo che amavo ma che mi aveva offesa profondamente.
- Alle volte non mi rendo conto di esternare le mie più grandi paure. E certamente la mia più grande ansia e' che tu mi possa lasciare, che non vada come speriamo . Non ho mai fatto nessuna delle cose di cui sono accusato, ma anche se ci fosse l' 1 % di probabilità di uscirne colpevole, per me sarebbe tanto da farmi temere che tu vada via da me.
Tu non centri, so benissimo che mi ami e me lo dimostri ogni giorno con le tue scelte, con le tue rinunce. Non mi verrebbe mai in mente di dubitare di te e non ho mai pensato che tu fossi un opportunista. Voglio solo sconfiggere queste mie paure. Morirei senza te e il bambino, e non voglio di certo legarti a me con un contratto. E' solo una firma infondo, ci lega molto altro, ma questa volta e' per sempre e voglio tutto e subito.
Per l'ennesima volta nel giro di pochi minuti riuscì a farmi commuovere.
Mi voltai verso di lui, e vidi finalmente il suo bel volto. Dio era sempre stato così bello. Mi sollevai su un fianco. Ero faccia a faccia con lui. Era diventato così familiare il suo profumo, il suo modo di respirare, riuscivo a vedere ogni particolare della sua espressione e avrei fatto di tutto per togliere quella sofferenza dai suoi occhi.
Accarezzai il viso sul quale trionfavano i suoi baffi neri e quel pizzetto che amavo mordicchiare.
- Il 26 maggio.
Fu come se gli fossero cadute delle catene di dosso.
Un tremito quasi lo piego'
- Il 26 maggio ?
- Finita l'udienza torni a casa e ci sposiamo.
- Lo vuoi davvero ?
- Johnny ti sposerei adesso qui e subito.
Ho solo due certezze nella vita. Che ti amo e che saremo degli ottimi genitori per la nostra patata.
Mi prese il viso fra le mani. Mi bacio' tutta: gli occhi, il naso, la fronte, il mento. I baci divennero sempre più sensuali e profondi, scanditi dai suoi gemiti di piacere e da qualche lacrima che ogni tanto gli bagnava la guancia, ma che lui, furbamente, cercava di non far notare.
Mi sposto' le spalline della camicia da notte sui due lati delle spalle, così da scoprirmi il seno. Sospiro'
Succhio' il capezzolo di destra mente torturava l'altro con le dita. Il mio corpo ormai rispondeva automaticamente al suo tocco.
Gli strappai la maglia di dosso. Volevo sentire il suo petto nudo contro le mie mani. Era mio, lo sarebbe stato per sempre.
Gli leccai lo sterno, lasciando scie di baci e piccoli morsetti che gli procurarono una risatina eccitata e deboli gemiti.
Mi spinse delicatamente sul materasso e si fermò a guardarmi negli occhi. L'unica luce che ci illuminava era quella che veniva dal giardino al piano di sotto.
Mi sfilo' completamente la camicia e poi tiro' via anche gli slip.
Il suo obiettivo era il mio frutto che ormai pulsava di desiderio. Lecco e succhio' fino a farmi quasi venire. E proprio mentre pensavo che non avrei retto un attimo in più, si fermò il tempo di sfilarsi i boxer, e mi penetro' con un urlo animalesco.
- Sei mia, solo mia e lo sarai per sempre
Riesci a baciargli il petto fra una spinta e l'altra
Dio come lo avevo desiderato.
Ero così eccitata che non riuscivo a concentrarmi su un pensiero logico. Non esistevamo
C'erano solo i nostri corpi che si univano selvaggiamente. Sentivo solo quello, il punto in cui i nostri corpi si fondevano, e il piacere che procurava quella fusione fra noi.
Era completamente dentro di me, fino in fondo.
Sentivo lo scroto sbattere selvaggiamente contro il mio sedere. Non avevo mai provato quelle sensazioni, era la prima volta anche con lui. Anche Johnny sembrava diverso. Piu deciso, più sicuro di prendermi e farmi sua ora che aveva la certezza che lo sarei stata per sempre
Stavo per arrivare al culmine quando si fermò, sfilo' il suo grosso membro e torno' a leccarmi.
Due stoccate e venni con violenza nella sua bocca
Ripiombo' su di me e lo infilo' ancora con estrema facilità e due spinge dopo un urlo, che sembrava più di dolore che di Piacere, riempi la stanza, mentre lui riempiva me.

Johnny Depp Il prima, durante e dopo il processoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora