XVIII

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Quando la macchina spari' dietro la curva dello stradone rimasi ancora lì, sulla porta, immobile, guardando il vuoto davanti a me
L'unico movimento, e fu quasi involontario, fu quello di appoggiarmi con la spalla sinistra allo stipite della porta.
Per dare coraggio a Johnny, ero stata forte ma adesso sentivo che stavo per crollare
Rientrai solo quando senti il telefono squillare
- Sei ancora lì vero ?
Era lui. La voce preoccupata ma sempre premuroso.
- Ti amo Johnny !
- Ti amo anch'io
Chiusi gli occhi per assaporare il suono della sua voce calda.
- A stasera amore mio.
E chiuse la chiamata

Cristy
Era quasi commuovente vedere Johnny in quello stato. Era calmo, in pace con se stesso, nonostante stesse per affrontare una cosa che odiava, ossia mettere in pubblico la sua vita privata, lui che era stato sempre molto restio a raccontare di se,
essendo di carattere,  molto introverso. Quella donna doveva pagare per tutto il male che gli aveva fatto e ringrazierò sempre il signore per avermi dato un fratello così onesto.
Era rimasto perché non voleva fallire.
Fallire si, perché tutti  gli avevamo sconsigliato di sposare Amber, o almeno di pensarci un po' di tempo, e soprattutto a non sposarsi senza un contratto prematrimoniale. Ma lei, lei lo aveva sempre manipolato e portato ad uno stato di incoscienza mentale. Per lei aveva ripreso a bere in modo assurdo, e questo, aggiunto ai farmaci potentissimi che assumeva, agli insulti, alle violenze fisiche e psicologiche che Johnny aveva subito, lo aveva reso una persona succube di una donna instabile e crudele.
Ma ora riconoscevo mio fratello.
Erano anni che non lo vedevo così sereno ed era strano perché la situazione non era certo serena.
Era tutto merito di Loreinne

Chiusi la porta dietro di me.
Ero sola in casa. Accesi la tv e la sintonizzai sul canale dedicato.
La giornalista, una donna sulla cinquantina aveva appena mandato in onda un servizio sulla carriera e la vita privata di Johnny.
Da Edward mani di forbici, a Chocolat, passando per il Cappellaio Matto e Jack Sparrow, fino ad arrivare a Richard del Professor, da Allison la sua prima moglie, passando per Winona, Kate Moss e ovviamente Vanessa Paradise, in quel servizio non mancava proprio niente
Poi si inizio' ad analizzare la relazione con Amber, fino a concentrarsi sul processo nel Regno Unito,
dal quale Johnny uscì perdente.
La giornalista, come se lo conoscesse da una vita, puntualizzo' che " l'attore e' stato dipendente per anni all'alcool e alla droga " ma non si e' mai mostrato essere un uomo violento.
La regia stacco' su un parcheggio.
Era l'entrata secondaria del tribunale di Fairfox in Virginia. Lo avevo riconosciuto perché ci passammo in macchina il giorno prima.
Ecco che il cancello si apre e una berlina grigia lo attraversa, si fermo' proprio davanti alla telecamera che inquadrava la scena
Era Amber che col suo team si apprestava ad entrare in tribunale, con andamento sicuro e la mano nella tasca dei pantaloni.
Sentivo di detestare quella donna. Aveva fatto,
Lo faceva e avrebbe fatto del male a Johnny.
Squillo' il telefono
- Amore mio.
- Johnny
- Ci siamo quasi.
- Ti vedo
La macchina di Johnny passo' attraverso il cancello che per la seconda volta in pochi minuti venne riaperto. Si fermò' esattamente dove si era fermata la berlina di Amber.
Sean scese per primo e apri' lo sportello posteriore,
Dove sedeva Johnny
- Devo andare amore mio. Ti amo
- Ti amo anch'io Johnny
Appena chiusa la chiamata lo vidi scendere per primo ed aiutare Cristy
Saluto' con un buongiorno le guardie che attendevano vicino l'ingresso e spari' all'interno del tribunale, non prima di aver salutato un piccolo gruppo di fan-sostenitori che erano lì per lui.

Dio se era bello
Quella mattina aveva scelto un completo blu navy con la camicia scura e nell'occhiello un fazzoletto bianco panna, stesso colore la cravatta, quella stessa cravatta che gli avevo sistemato dopo aver fatto l'amore.
Con un gesto che anche a distanza mi eccito',
si sistemo' i capelli indietro, capelli che aveva deciso di portare sciolti e che incorniciavano quel viso tirato e preoccupato, che io tanto amavo.
Entro' con il suo solito passo deciso, spalle dritte e un eleganza innata, e saluto' dapprima Ben e poi Camille.
Era visibilmente nervoso. Cercava di sistemare i gemelli della camicia mentre era intento in una conversazione con i suoi legali.
Di sicuro, competenti e professionali, volevano rilassarlo un po' e in parte ci riuscirono perché accenno' qualche sorriso, ma era un sorriso di educazione. Si vedeva che non era a suo agio.
Mentre lei, vestita in un austero completo grigio, giacca e pantalone, capelli legati con un ciuffo che ricadeva di lato, era di una freddezza che faceva rabbrividire. Ogni tanto, la telecamera che staccava su di lei, la riprendeva mentre era intenta ad osservare Johnny.
Non volevo che lo guardasse.
Ero gelosa. Gelosa anche solo dei suoi occhi posati  sul mio uomo.  La cosa che mi compiaceva era che lui non si era neanche voltato verso di lei, neanche una sola volta.
Quando entrò il giudice, una signora di mezz'età con una faccia simpatica, il mio cuore inizio' a battere così forte che dovetti mettere una mano sul petto per contenere la sensazione che mi stesse per esplodere
Il processo era ufficialmente iniziato.

Johnny Depp Il prima, durante e dopo il processoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora