Capitolo 1

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Estate 2005

Quest'anno io e la mia famiglia passeremo le vacanze per la prima volta in Puglia, in un villaggio turistico vicino a Vieste.
Ho compiuto da pochi giorni 9 anni e finalmente stavo diventando grande, così mi dicevano i miei genitori.
Abbiamo fatto un viaggio interminabile di dodici ore a partire da Milano, dove vivevamo.
C'è stato un incidente ed eravamo esausti dal viaggio al nostro arrivo.
La nostra casetta all'interno del villaggio era tra quelle più vicine alla spiaggia, infatti mamma mi lasciava fuori insieme a mio fratello finchè non era pronto da mangiare, poi urlava e ci chiamava a rapporto.
"Elisa, Pietro venite, è pronto" disse mia madre.
"Arriviamo mamma" urlò Pietro.
Iniziammo a correre verso casa facendo a gara e arrivai prima io.
"Non vale, tu fai atletica!" Disse mio fratello con il fiatone.
Mangiammo e dopo uscimmo subito per passare la serata con l'animazione del villaggio.
"Come sei ben vestita! Stai proprio bene!"
Mia mamma era solita riempirmi di complimenti, ero davvero la classica bambina bionda ma senza gli occhi azzurri: erano verdi e con il sole diventavano bellissimi.
Arrivai alla serata dell'animazione e mi unii ai balli di gruppo accanto ad un bambino bellissimo, moretto e leggermente in carne.
Aveva una camicia di lino bianca e dei jeans blu che gli stavano divinamente.
Si girò verso di me e mi sorrise.
"Mi chiamo Elisa, e tu?" Gli porsi la mano al termine del ballo e ricambiai il sorriso che mi aveva fatto precedentamente.
"Niccolò"
"Con due C?"
"Si, con due. Tu Elisa con una S?"
"No, con due!" Ridemmo.
"Di dove sei?"
"Di Milano" risposi.
"Io sono di Roma"
"Si sente! Fino a quando stai qua?"
"Passerò due settimane a partire da ieri, e tu?"
"Anche io! Ma a partire da oggi!"
"E che cambia? Un giorno più o uno meno!"
Aveva senso dell'umorismo, mi piaceva.

L'animazione stava organizzando uno spettacolo dove avremmo dovuto riprodurre la storia di Peter Pan.
Ci stavamo impegnando molto.
Poichè ci avevano visti affiatati, avevano deciso che io e Niccolò avremmo fatto Peter e Wendy.
A Niccolò piaceva quella storia e aveva iniziato a chiamarmi Wendy, non Elisa.

I giorni seguenti li passai insieme a Niccolò e mio fratello Pietro, ma la sera quest'ultimo si rifiutava di uscire perchè si considerava troppo stanco.
Io ovviamente li passavo con Niccolò.
Andavamo sempre via dalla gente, andavamo verso il mare.
"Ti va se giochiamo a fare Peter e Wendy? Vuoi volare con me?" Chiese in riva.
"Ma non sappiamo volare"
"Eddaje Elì, non devi pensare che tutto sia reale. Peter Pan esiste se ci credi, così come puoi volare se ci credi".
"Provo"
Salimmo in piedi sulla sdraio e guardammo le stelle.
"Vedi, ci pensiamo e ci stiamo arrivando"
"Dove?"
"Alla stella, all'isola che non c'è" mi disse prontamente.
Prese in mano un filo di ferro, me lo cinse intorno al dito e creò un anello.
"Quando saremo grandi io ti sposerò, Wendy".
"Ma non dire stupidate, abbiamo solo 9 anni" dissi ridendo.
"Ci rivedremo l'anno prossimo?" Mi chiese.
"Non lo so, ma posso chiederlo a mia mamma".

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Benvenuti nella mia nuova storia, mi chiamo Martina.
Su instagram mi trovate come il.diario.degli.ultimi
Lì potremo commentare insieme il capitolo ed aggiornarci sulle uscite dei prossimi!
State connessi❤️

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora