Capitolo 5

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21 Gennaio 2018.

Oggi abbiamo saltato le lezioni in università.
Ho dovuto assecondare Martina e seguirla al concerto di Ultimo.
Siamo andate a metterci in fila alle due del pomeriggio sotto la pioggia.
"Ne sai almeno una?" Mi chiede mentre ci rifugiamo in un bar.
"No, non ne so mezza" dico ridendo
"Non devi ridere, è grave! Sai che parteciperà anche a Sanremo?"
"Arriverà Ultimo" faccio una battuta veramente pessima e me ne rendo conto quando anche il barista si mette a ridere.

Alle 19,30 ci fanno entrare in questi locale che conterrà massimo 500 posti in piedi.
Intorno alle 21 esce Ultimo.
Le canzoni non erano così male, ma io guardavo lui.
Il 21 gennaio con gli occhiali da sole dentro ad un teatro minuscolo.
Faceva ridere.
L'unica cosa che ho fatto nel corso del concerto, è stata accendere una torcia su una canzone che penso si chiami "Pianeti".
Ad un certo punto del concerto, si è messo al pianoforte.
Ha iniziato a fare una parte tutta al piano dove suonava senza cantare, per poi iniziare a cantare una canzone.
Si toglie gli occhiali.
Martina si gira verso di me
"Lo fa solo quando è totalmente confident"
Le sorrido come se avessi capito ciò che intendeva, in realtà non avevo capito nulla.

"Ricordo che era solo il cielo
La nostra vera casa
Volavamo sopra i tetti
E la gente non capiva
Quant'è bello essere ingenui
Con lo sguardo da bambini
Io la guardavo e poi notavo
Nel suo cuore troppo solo
Wendy prestami un tuo sogno
Che io adesso non ne ho più
Se ho bisogno di sognare
Una vita in cui ci sei tu
Ma prendimi per mano senza il minimo timore
Questo mondo vale poco e dona solo altre paure
Per un piccolo secondo abbi solo la certezza
Che i problemi sono altrove, ora puoi anche stare senza
Io ho abbandonato la realtà, da quando ho scritto una canzone
Sono triste per la gente, che non prova più emozione
È triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti
Io che riesco solo a dire "riportatemi da Wendy"
Da Wendy
Ricordo che eravamo in alto
Come un bimbo senza lacrime
Confondevo i suoi occhi
Col colore delle nuvole
E mi sento solo adesso
Che tu non ci sei più
Ma guardati un po' intorno
E quando capirai che infondo
Sono tutti troppo uguali
E gareggiano nel mondo
Ti prego Wendy ascolta
Non finire come loro
Con il cuore sotto terra
E con il sogno di un lavoro
Tanto chiediti alla fine
Cosa resterà davvero
Resterà solo il coraggio
Di chi infondo ci ha provato
A dedicare spazio
Solo ai più veri sentimenti
E la notte l'ha sognato
Di scappare via con Wendy"

Quella canzone mi ha colpita.
L'avevo ascoltata con gli occhi chiusi.
Riapro gli occhi e lui si era alzato per continuare a cantare, ora lo vedevo bene in viso.
"Marti, scusa, come si chiama questo Ultimo?"
Le chiedo all'orecchio.
"Niccolò, Niccolò Moriconi".
Sbarro gli occhi.
Che cosa?
Decido di guardarlo bene negli occhi.
Era lui, dopo dodici anni.
"Niccolò! Niccolò!" Inizio ad urlare il suo nome.
Tutti mi seguono.
Ma non volevo fare un coro..
Era il mio Niccolò.

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Ecco a voi il capitolo 5...
Ci vediamo lunedì con il prossimo capitolo🤍

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora