Capitolo 32

209 13 0
                                    

Pov's Elisa

"Mi dai il tempo di vestirmi?" chiedo.
"Va bene"
Niccolò resta sulla porta a guardarmi mentre cerco qualcosa da mettermi per andare al nostro solito parco a vedere le stelle.
"Devi stare lì a guardarmi?" gli chiedo scocciata.
"Ora me ne vado" si allontana dalla camera e chiude la porta.
Mi cambio e in pochi secondi sono abbracciata a lui.
"Eccomi, possiamo andare" dico lasciandogli un bacio sul collo.
"Prendiamo le biciclette?" chiede mettendosi le scarpe.
"Si, direi"
In pochi minuto ci troviamo sulla bici verso il nostro parco.
Poso l'asciugamano per terra e ci stendiamo sopra.
"Voglio fare una cosa che sogno da tempo, posso?!" dice Niccolò improvvisamente.
"Tutto ciò che vuoi"
Avvicina le sue labbra alle mie per poi farle sciogliere in un bacio lungo e passionale.

"Ne avevo bisogno" dice dopo qualche minuto.
"Penso sia stato il bacio più lungo e bello della mia vita" gli confesso guardandolo dritto negli occhi.
"Non mi mentire Wendy"
"Non ti mento Peter"
"Avevi mai baciato un ragazzo così bello sotto le stelle?"
"Ti ho già risposto che non l'avevo mai fatto"
"Volevo solo sentirmelo dire di nuovo"
Sto in silenzio e giro lo sguardo verso le stelle.
"Allora, quante sono stasera?" Chiedo incuriosita.
"Sai anche tu che finiamo per sparare numeri a caso"
"E quindi? Stai per caso crescendo mio caro Peter?"
"Io? Crescere? Sono sempre un bambino quando conto le stelle"
"E allora iniziamo, no?!"
Niccolò inizia ad indicare il cielo e a sparare mille numeri a caso.
Restiamo lì tanto, quasi un'ora.
"Sei stanca?!" chiede ad un tratto.
"Abbastanza"
"Allora torniamo, che domani mattina abbiamo la sveglia presto"
Pieghiamo insieme il telo e lo posiamo nel cestino della mia bicicletta, per poi dirigerci verso casa.
Una volta arrivati mi metto il mio pigiama e corro in camera da Niccolò.
"A che ora la sveglia domani?" chiedo sedendomi sul letto.
"Alle 6.30, abbiamo il volo alle 10" risponde Niccolò attivando la sveglia sul cellulare.
"Neanche quando andavo a scuola mi svegliavo così presto" dico ridendo.
"Certo, andavi a scuola a Milano, magari accompagnata da paparino" dice prendendomi in giro.
"Hai azzeccato Niccolò Moriconi" rispondo lanciandomi su di lui a fargli il solletico.
"Daii! Basta!", dice dimenandosi cercando di farmi il solletico a sua volta.
Dopo qualche secondo mi sdraio accanto a lui sfinita dalle risate.
"Mi piace la nostra semplicità, lo sai?!", dico sospirando e chiudendo gli occhi.
"È questo che ci rende così uniti" risponde subito Nic.
"Penso da mesi a questa cosa"
"A cosa?" Mi chiede
"Al fatto che la semplicità ci unisca. Ci siamo conosciuti quando eravamo due bambini innocenti. Guardaci oggi" dico guardandolo negli occhi.
"Mi fai sorridere Wendy"
Gli lascio un bacio sulle labbra.
"Buonanotte Peter, non vedo l'ora di domani"
"Buonanotte bella mia"
La luce si spegne e dopo pochi minuti crollo nel sonno più profondo fino al suono della sveglia.

Alle 9 l'aeroporto è praticamente vuoto, io e Nic ci sediamo in un bar all'interno per aspettare la chiamata del nostro volo.
Dopo un'ora stiamo decollando verso Londra.
Non vedo l'ora di atterrare e di vedere tutto ciò che avevamo programmato per quei giorni.
Niccolò ha già visto la città ed era tanto importante per la sua vita artistica.
Lì era andato prima dell'uscita di Pianeti, e mi raccontò quanto fosse stato determinante il periodo passato in questo luogo.
Scendiamo dall'aereo e con un taxi arriviamo presto all'albergo.
Tutto è bellissimo, la mia felicità sta alle stelle.
Mi siedo sul letto e mando un messaggio a Pietro ed a mamma per avvisarli del mio arrivo a Londra.
"Ho noleggiato due biciclette per andare un po' in giro, ti va?" chiede Nic improvvisamente.
"Si, mi va eccome" rispondo subito.
"Ti aspetto giù se hai bisogno di cambiarti" dice prendendo una felpa dalla valigia.
"Tranquillo, sono pronta"
Scendiamo in ascensore e durante il tragitto dal secondo piano al piano terra, le nostre labbra si uniscono in un lungo bacio di cui avevo sicuramente bisogno.

Hyde Park è poco distante dal nostro hotel, in pochi minuti ci troviamo seduti su una panchina immersa nel verde del parco.
"Quando abbiamo prenotato questo viaggio, hai detto che sei sempre venuto qua per nuovi inizi" dico.
"Giusto" dice lui.
"Cosa ti porta qui?" Chiedo sospetta.
"Lo vuoi veramente sapere? Basta che non mi prendi per pazzo"

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora