Capitolo 48

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Pov's Nic

È l'ultimo giorno del festival, questa sera o vincerò, o non vincerò.
La cosa che mi mette agitazione è che tutti pensano che vincerò.
Ci sono molte canzoni belle, ma ogni giornale parla della mia.
Forse tanti si ritrovano nella mia musica.
Forse ce la sto facendo.
Questa sera il pubblico voterà da casa e solo allora capirò se veramente ce la sto facendo.
La mia vittoria più grande sarebbe avere almeno un 20% del televoto, per capire che qualcuno davvero mi ha seguito.
Fabrizio mi aspetta fuori dalla camera per la colazione.
"Buongiorno Nic" dice dandomi una pacca sulla spalla.
"Buongiorno Fabrì, troppo forti ieri sera"
"Mi è piaciuto troppo sto duetto Nic, dico davvero"
"So' io che devo dire grazie a te Fab"
Ci sediamo al tavolo e dopo poco vedo Elisa arrivare.
"Buongiorno amò, che fai già sveglia, t'ho lasciata dormire apposta"
"Hai fatto casino per alzarti" dice sorridendo e dandomi un bacio.
"Bomba ieri sera" dice guardando prima me e poi Fab.
"Vero? Lo dicevo proprio a Nic" dice Fab.
"Stasera finale, chissà!" dice eEli prendendo il suo piatto e avviandosi al buffet.
Torno in camera dopo la colazione e prendo in mano il telefono, sommerso da messaggi.
Uno mi tocca il cuore e mi fa sorridere più di tutti: Antonello Venditti.
- Buona fortuna per stasera, noi siamo Roma - scrive.
- Grazie Antonello, è un onore - rispondo.
Non so come abbia ottenuto il mio numero, ma poco importa.
Essere consacrato da Venditti è stato un po' il mio piccolo sogno di Ultimetto realizzato.
Anni prima cantavo Roma Capoccia ad un saggio di musica, stasera canterò una mia canzone all'Ariston.
Elisa rientra in camera e si prepara subito per uscire a fare una passeggiata.
"Vieni con me?"
Scuoto la testa.
"Vorrei riposarmi ancora un po', tra un'ora e mezza devo essere all'Ariston per le prove generali" dico.
"Non ti preoccupare, faccio un giretto e torno prima che tu vada"
Mi lascia un bacio ed esce.
Mi siedo sul letto e inizio a pensare, a vagare con la mente.
Guardo il mare dalla vetrata e resto incantato a fissare le onde infrangersi sugli scogli.
Prendo i miei auricolari e vado sulle demo registrate in studio.
Ne ho una di un anno e mezzo prima di cui avevo segnato "vedi nota 126".
La faccio partire.
È solo una base di pianoforte e chitarra, ma mi incuriosisce il "vedi nota 126".
Vado sulle note del cellulare e inizio a cercare.
"Eccola" dico sottovoce.
Nel frattempo la base va.
Aprendo la nota leggo un testo, una poesia.
Leggo una frase e richiudo immediatamente perchè mi viene il magone.
"La strada che ho scelto è la stessa di allora".
Mi è capitata davanti proprio oggi.
Il giorno della finale.
Il mio subconscio avrebbe potuto ricordarmi tantissime cose, ma ha preferito ricordarmi che io questa strada l'ho intrapresa sin da bambino, e non avrei dovuto abbandonarla.
Chiudo gli occhi e una lacrima mi riga il viso.
Io voglio fare questo perchè è la mia vocazione, voglio scrivere musica nella vita.
E a quei professori che mi dicevano che di musica non si vive, vorrei tanto abbracciarli e dire loro che io lo sto facendo.
Stare da solo per un'oretta mi ha aiutato a liberare la mente, ma allo stesso tempo di caricarla di pensieri positivi che mi diano carica.
Sento bussare.
È Adri.
"Nic, andiamo"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 10, 2022 ⏰

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