Capitolo 14

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Pov's Elisa

Saluto mamma e papà, così come Pietro, poiché l'indomani sarebbero tornati a casa loro.
"Dove vai stanotte?" mi chiede Niccolò una volta finita la cena.
"Non lo so Nic, penso che andrò da Pietro in albergo"
"Vieni da me finché non trovi una sistemazione, okay?", sembra quasi implorarmi.
"Accetto, ma devi giurarmi che non disturbo".
"Non disturbi" sorride.

Entriamo in casa e Niccolò apre un'altra bottiglia e versa in due calici del vino.
"Alla mia Wendy, laureata, e con il sogno di un lavoro.. alla fine sei finita come loro" dice ridendo.
"Intanto quella con il sogno di un lavoro, da domani è in ferie" dico alzando il calice.
"E allora guardiamoci un film per festeggiare"
"Niente storie d'amore, per favore. È già dura abbastanza"
Cerco di non pensarci ma è difficile.
Chissà dove sono in questo momento.

Mi metto nella parte del divano con l'appoggio per il braccio e mi sdraio appoggiandoci su la testa.
"Stai bene così o accendo l'aria condizionata?", chiede Nic.
"Sto bene, sto bene" rispondo.
"Perfetto, allora scegliamo il film"
Apre Netflix e cominciamo la ricerca di un film.
Uno è troppo sdolcinato, l'altro è un horror, l'altro è poliziesco e io odio tutti quei generi.

Mi sveglio nel cuore della notte.
La pagina di Netflix è ancora aperta dove prima sceglievamo il film.
Niccolò sta dormendo con la testa sulle mie cosce, abbracciato ad un mio polpaccio.
"Niccolò" dico toccandogli la guancia.
"Mhh",dice alzandosi di scatto, "che vuoi?"
"Andiamo a letto? Ci alziamo con il colpo della strega altrimenti"
Sorride.
"Andiamo".
Entriamo in camera e crolliamo nuovamente, ma questa volta più comodi.

È mattina inoltrata, forse quasi mezzogiorno considerato il caldo che fa.
È il 26 giugno e le mie ferie sono iniziate, ma la mia vacanza a Mykonos con Federico era, ovviamente, saltata.
"Buongiorno Eli" dice Niccolò vedendo che sto usando il cellulare.
"Buongiorno Nic, dormito bene?"
"Benissimo"
Si alza ed è in mutande: metto subito il telefono davanti agli occhi.
"Vestiti subito, che schifo"
"Ma se sono stato così fino a pochi secondi fa" ride.
"Sh, vestiti e basta"
Si mette i pantaloncini per poi andare in bagno.
Mi alzo anche io, ma vado verso la cucina e prendo un succo di frutta alla pesca.
Vengo raggiunta da Niccolò, che come me prende il succo.
"Scusa, non ho molto da mangiare. Ho solo queste gocciole di qualche mese fa".
"Mi accontento" sorrido e prendo il pacco di biscotti.

"Quindi, dove si va in vacanza?", mi chiede.
"Verresti con me?" dico contenta.
"Certo, chiedo anche ad Adriano, Cocco e la sua fidanzata Priscilla".
"Dove andiamo?"
"Vediamo cosa c'è di last minute"

Troviamo una casetta niente male in Sardegna, in costa Smeralda.
"Ti piace?" dice Niccolò indicandola.
"Si, sembra bellissima. Ha anche la piscina e vista mare".
"Direi che è perfetta, chiamo il proprietario"

Nel giro di cinque minuti, la nostra vacanza è prenotata.
Non mi era mai successo di fare così in fretta, credo che Nic sia stato l'asso nella manica della mia vacanza.

"Però devo andare a prendere le ultime cose a casa" dico cambiando umore.
"E che succede? Andiamo dopo pranzo, no?!" dice Nic accarezzandomi la schiena.
"Non farti paranoie inutili, non sarai da sola" aggiunge.
Sorrido e mi preparo per andare.

Passiamo dal MC e prendiamo un panino al volo perché di preparare qualcosa non avevamo molta voglia.
Ho pronte le mie due valigie che ho svuotato la sera prima, per riempirle nuovamente.
Questa volta Nic mi ha agevolata prendendo anche un suo bagaglio gigante, dicendo che forse "quello era l'ultimo viaggio verso quella casa orribile".
Ed io ci spero.
Sono pronta a lasciare le chiavi ed informare colui che ci ha affittato la casa che sarebbe stata solo Martina a pagare dal mese successivo.
Non che la cosa per lei fosse nuova.

Entriamo in casa e questa volta trovo Martina.
"Ehi" mi dice avvicinandosi.
"Te ne vai quindi?" ha il coraggio di chiedermi.
"Si, me ne vado. E non ho nulla da dirti, quindi lasciami prendere le mie cose che tolgo il disturbo a te e a quello stronzo"
"Sh, basta, andiamo" dice Niccolò portandomi verso la mia ormai ex stanza.
Questa volta ci sta veramente tutto nella valigia.
La stanza è vuota.
Restano solo due cose.
La mia foto con Martina e quella con Federico.
"Di queste puoi fare un collage ed unirvi meglio" consegno le due foto a Martina, insieme alle chiavi, per poi uscire di casa seguita da Niccolò che aveva deciso di non dire più nulla.

"È fatta" mi posiziona la mano come per darmi il cinque e decido di ricambiare.
"Grazie"
"Ora non ci devi più pensare. Andiamo a casa"
La macchina parte ed io guardo per l'ultima volta il cancello della palazzina chiudersi dietro le mie spalle.

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora