C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMO

Capitolo 46

Pov's Nic

Arriviamo nel set del video per la canzone di sanremo e mi vengono presentate diverse persone.
Verrà ripreso il backstage, cosa che non avevo richiesto ma che apprezzo perchè amo rivedere come le cose sono nate.
Elisa stava seduta in un angolo e mi guardava sorridendo.
"Come va?" mi chiede Adri.
"Sto cercando di capire cosa giriamo prima. Si parte dal pianoforte, giusto?" chiedo.
"Si Nic, partiamo da quello"
Mi siedo al piano e accanto a me si avvicina il signore che riprende il backstage e mi dice di non fare caso a lui, che avrebbe ripreso tutto quanto.
Annuisco e inizio a cantare mentre mi riprendono.
L'uomo del backstage inizia a starnutire, perciò mi viene istintivo girarmi a guardarlo.
Nella mia testa risuonano i miei amici che mi chiedono di non ammalarmi, ma cerco di non farci caso.

-

Il telefono squilla ed è Jacopo che mi chiama.
"Senti Nic, potresti venire quanto prima qua in studio?" dice.
"Ma ora?" Dico assonnato.
"Si Nic, sennò non ti dicevo ora"
"Ma che è successo?"
"Preferirei parlartene di persona"
Mi alzo dal letto e do un bacio a Elisa.
"Dove vai?" mi chiede con voce assonnata.
"Mi ha detto Jacopo di andare in studio, sarà qualcosa di serio"
"Vuoi che venga anche io?"
"No, tranquilla. Riposati. Se c'è bisogno di chiamo. Okay?"
"Va bene, a dopo amore"
Esco di casa di corsa e vado da Jacopo.
"Buongiorno" entro e noto una terza persona oltre a me e Jacopo.
"Buongiorno, si accomodi pure" dice l'uomo.
Il mio cuore inizia a battere velocissimo.
"Che succede Jacopo?"
"Ora ci verrà spiegato tutto" dice.
Mi siedo sul divano e aspetto che inizi a parlare.
"Ricordi il signore che ieri ha girato il backstage?" mi chiede l'uomo ancora misterioso.
Annuisco.
"Che è successo?" chiedo.
"È ricoverato in ospedale per una grave malattia contagiosa"
L'uomo si alza in piedi e mi porge la mano.
"Sono il medico che lo ha in cura e sono venuto di persona a parlarle"
Gli stringo la mano e mi risiedo immediatamente perchè ho un giramento di testa.
"Portami dello zucchero" chiedo a Jacopo mettendo le gambe in alto sul divano.
"Me sto a sentì male.. io devo partire per Sanremo"
"Dobbiamo fare delle verifiche, non è detto che tu non parta"
"Verifiche?" Dico
"C'è una cura che è possibile fare per prevenire la malattia.. è un farmaco sperimentale" dice sempre il medico.
"Nono, io non prendo nulla. Non esiste proprio" dico convinto.
"Nicco, se questo può permetterti di partire per Saremo..." dice Jacopo.
"Ho detto che io non prendo nulla se non è prescritto dal mio medico".
Dopo svariati tentativi riescono a portarmi in una clinica privata.
"Datemi quello che dovete darmi e poi fatemi andare a casa"
Elisa non era stata avvisata di nulla, questa cosa mi rendeva ancora più ansioso, perchè anche lei era stata presente.
Prendo il farmaco nonostante non ne sia pienamente entusiasta e mi metto sdraiato sul lettino.
Ad un certo punto la porta si apre ed entra l'uomo che doveva essere ricoverato.
"Ciao!" Dice sorprendendomi.
"Ma che cazzo.." mi allontano immediatamente.
"Sono guarito"
Scatto dal lettino e corro fuori dalla clinica.
Tra me e me volevo denunciare tutti e sparire.
"Niccolò è uno scherzo delle Iene!" dice un ragazzo uscendo da una siepe.
Da dietro il cancello spuntano Jacopo, Elisa, Adriano e Gabriele ridendo.
"Siete pazzi? Ho perso 100 anni di vita"
Elisa mi viene incontro e mi abbraccia.
"Stronza" le sussurro.
"Ci sei cascato in pieno" dice ridendo.
Ci sono veramente cascato.

-

"Ciao Fabri, sei pronto per Sanremo?" chiedo girando per casa al telefono.
"Prontissimo fratellino" mi dice Fab.
"Io ho pronte tutte la valigie ma ho paura di aver scordato qualcosa"
"Hai gli spartiti? Non te li dimenticare sennò è la fine" dice Fab raccomandandosi.
"Ci sono, ci sono."
"Allora puoi partire"
Scendo di casa con la mia valigia ed il van mi attendeva.
Elisa, Gabriele, Adriano, Gianmarchino e Jacopo erano pronti per partire.
"Andiamo a prenderci Sanremo" urla Gianmarchino.
Io una toccatina me la faccio e tutti sorridono.
Sono il più quotato come vincitore e questa cosa mi terrorizza.