Capitolo 33

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Pov's Nic

Sto per raccontarle una cosa così privata che le mie mani iniziano a sudare.
"Non sono solito raccontare queste cose agli altri, ho paura che mi si prenda per pazzo"
"Nic, potrei mai prenderti per pazzo? Racconta, non avere paura" dice mettendomi una mano sulla gamba.
"In realtà fa ridere se ci penso"
"Smettila di girarci intorno, puoi fidarti di me" dice nuovamente.
"Ora, ora"
Mi schiarisco la gola sorridendole e lei ricambia il sorriso immediatamente.
"Circa un mese fa ho sognato un numero, continuava a presentarsi in ogni frase che dicevo o cosa che facevo nel mio sogno. Quel numero era il 22. Ho sempre creduto nel destino, perciò ho deciso di tornare dove tutto è iniziato, e di tornarci con te"
"Per questo hai deciso di venire qua senza esitare quando mi hai proposto di stare via qualche giorno?"
"Si, per me Londra è la ripartenza, un nuovo capitolo".
"E che capitolo stai aprendo?"
"Quello con te" dico guardandola dritta negli occhi.
Non sono mai stato romantico con nessuno, ho sempre nascosto questo lato di me.
Con lei però so che posso essere me stesso a tutti gli effetti.
Non ho paura di tornare a mostrare Niccolò, anche se mi sono reso conto di averlo sempre mostrato a lei.
Dopo averle detto quelle parole, si è avvicinata per abbracciarmi.
Mi ha abbracciato così forte da farmi mancare il fiato.
"Voglio stare con te Niccolò" dice mentre mi abbraccia.
Mi stacco immediatamente per guardarla negli occhi.
"Sei sicura di ciò che dici? È un bel peso stare con me"
"Mai stata più sicura" dice sorridendo.
Le mie mani le prendono il viso e in men che non si dica le lascio un bacio sulle labbra per poi riguardarla negli occhi.
"Così il Niccolò piccoletto ha rispettato la sua promessa" dico ridendo.
"Non del tutto, avevi promesso di sposarmi" mi corregge lei ridendo a sua volta.
"Fai la brava Wendy, ogni cosa c'ha il suo tempo"

Seduti su una panchina di Hyde Park, guardando Elisa che si guarda intorno, prendo immediatamente il telefono e vado sulle note dove sono solito appuntarmi qualche strofa.
Mi è tornata in mente "amati sempre", a quelle parole che mancavano.
"Ti dispiace? Ho bisogno di scrivere due righe" dico quasi imbarazzato.
Si mette a ridere.
"Sono bastate così poche parole per ispirarti?" Dice ridendo.
"Scema! Mi allontano di qualche metro perchè non voglio che tu senta" dico facendole la linguaccia.
"No, mi allontano io, faccio qualche passo"
Tiro fuori la carta e gliela metto in mano.
"Prenditi qualcosa, faccia pure signorina" dico ridendo.
"Chi è lo scemo dei due?" dice allontanandosi ridendo.
Mi sistemo sulla panchina e inizio a scrivere le strofe, c'è tutto, ma manca qualcosa per concludere.
Avevo bisogno di qualcosa che venisse dal profondo, ancora più profondo di quello che già era.
Avrei aspettato quel momento.
Elisa torna con due pezzi di zucchero filato.
"Tieni bambino" dice porgendomene uno.
"Grazie" le mando un bacio nell'aria.

Abbiamo passato l'intero pomeriggio a girare con la bicicletta.
È sera e siamo entrambi esausti sul letto.
"Ho fame" dice Eli.
"Di cosa?"
"Di qualsiasi cosa"
"Hot dog? C'è un posto qua sotto che li fa"
"Si, va benissimo. Vai tu?"
"Viziata" dico lasciandole un bacio per poi scendere.
"Con maionese e senape" dice puntigliosa.
"Agli ordini capo" dico simulando l'attenti dei militari.
In meno di dieci minuti torno in camera con Elisa che mi aspetta seduta sul letto.
"Ecco a lei mia regina" dico scherzando e porgendole l'hot dog.
"Grazie mio suddito" risponde ridendo.
Mangiamo e a turno andiamo a farci la doccia per poi metterci a letto.

La sua mano calda si unisce alla mia nella silenziosa stanza, illuminata da una piccola luce.
"Che c'è?" dico girandomi verso di lei.
"Ti voglio Nic, completamente" dice sottovoce

E spegni tu la luce che io non mi reggo in piedi
Poi la spegni e vedo poco, ma tutto è dentro le mie mani
Non ti vedo, ma ti sento e il letto è diventato mare
Ti avvicini e non so stare a te vicino senza amare

Il letto è diventato mare.
Finalmente facevamo l'amore.
Ciò che cercavo più nel profondo per concludere "amati sempre" l'avevo trovato in quei minuti, ma soprattutto ho raggiunto la consapevolezza di non saper stare vicino a lei senza amarla, una delle consapevolezze più importanti che avessi mai raggiunto nella mia vita.

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora