Capitolo 40

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Pov's Nic.

Entro in una villa nella periferia di Roma.
Mi accoglie una signora vestita di bianco con un grembiulino nero.
"Buongiorno, cerca Claudio?" mi chiede.
"Si, sono Niccolò Moriconi" dico.
"Prego, mi segua" dice.
"Mi dia del tu, la prego" sorrido.
"Anche tu, per favore" replica ricambiandomi il sorriso.
Il salotto aveva un divano davanti ad un camino ancora spento.
Mi guardo intorno e vedo tanti trofei su svariati mobili.
"Niccolò! Che guardi?!" dice una voce dietro di me improvvisamente.
"Claudio!" dico girandomi di scatto.
"Contemplavo i trofei" aggiungo ridendo.
"Ne farai anche tu, ne sono certo" dice salutandomi dando la mano.
"Come stai?" chiede.
"Molto bene. Poi dalla notizia di Sanremo sono felicissimo"
"Immagino. Punto molto sulla tua musica, inoltre il pezzo mi piace"
"È molto personale" spiego.
"Si sente. Piacerà, stanne certo"

Mi fa accomodare in uno studio di registrazione presente subito dietro il salotto.
"Ti chiederai perchè ti voglia qua da stamattina" dice.
"Perchè?"
"Perchè mi piacerebbe vedere come lavori con la musica, e se dovesse capitare, scrivere qualcosa insieme"
Resto in silenzio.
"Non fraintendermi! Intendo che voglio passare del tempo con te per conoscerti meglio, di certo non voglio metterti alla prova" dice ridendo Claudio.
"Sono felicissimo, non hai idea del valore che la tua musica ha per me e la mia famiglia" dico quasi commosso.
Mi dà una pacca sulla spalla per poi indicarmi il piano al centro dello studio.
"Prendo una sedia e vengo subito accanto a te" mi dice.
Vado a sedermi allo sgabello del piano e inizio a suonare svariate note per provare a creare delle melodie che potessero in qualche modo colpirmi.
Claudio seguiva ogni mio movimento e sorrideva quasi come estasiato dalla mia musica.
Il momento che sto vivendo sicuramente è tra i migliori che io abbia mai vissuto in tutta la mia vita.
"Senti qui" dico facendogli sentire una piccola melodia.
Tra consigli e musica, la sera arriva presto.

Pov's Elisa
Mamma entra in casa cercando subito Uncino.
"Eccolo qua!" Dice prendendolo subito in braccio.
"Uncino! Ti presento la mia mamma!" dico.
"Ma quanto è bello!" dice Pietro.
Papà gira per casa e va subito al pianoforte dove nota una foto mia e di Nic a Londra.
"E questa bella foto?" mi chiede.
"È di settembre, quando siamo stati a Londra" dico.
"Molto bella" dice sorridendo papà.
Offro immediatamente qualcosa da mangiare e da bere e li faccio accomodare in cucina.
"Mi piace tantissimo questa casa" dice mamma.
"Si, ma c'è una piccola novità" dico.
"Cioè?" dice Pietro.
"Sto lavorando ad un progetto di ristrutturazione di un casolare" dico.
"È fantastico! Ma cosa c'entra con la casa?" dice mamma.
"Il casolare sarà mio e di Niccolò"
Cala il silenzio per qualche secondo, e come è sempre stato nelle riunioni di famiglia, Pietro interrompe il silenzio.
"Che bello! E quando sarà pronto?" Chiede.
"Secondo me entro la fine della prossima estate" rispondo.
"Voglio assolutamente vedere il progetto" dice papà contento.
Non mi aspettavo una reazione simile in conseguenza all'attimo di silenzio, ma vado in camera a prendere il progetto da far vedere loro.
"Ecco, qui ci sarà uno studio per Nic, mentre questa sarà la casa" dico.
Resta fuori una parte del casolare, che Pietro nota subito.
"E qui?" chiede.
"Qui non lo so, pensavo ad una cosa per me che sogno da sempre" dico.
"E cosa?"
"Un cavallino di cui potermi prendere cura"
"È meraviglioso" dice mamma.
Mi era mancata la mia famiglia.

È quasi la una di notte e siamo ancora tutti e quattro a parlare, raccontandoci qualsiasi cosa.
Entra Nic in casa sfinito dalla giornata.
Mamma gli va subito incontro e lo abbraccia.
"Ciao carissima, come stai?" dice lui abbracciandola.
"Bene tesoro, ma ti vedo molto stanco. Hai bisogno di riposare" dice accarezzandogli il viso.
"È probabile. Però è stata una giornata assurda"
"Com'è Claudio?" chiede papà, suo grande fan.
"Una bellissima persona" risponde.
Si avvicina e mi dà un bacio.
"Vi dispiace se vado a farmi una doccia?" dice Nic.
"Macchè, corri" dice Pietro, "ti aspettiamo e poi ce ne andiamo" conclude.
"Grazie belli, faccio velocissimo"

Pietro, mamma e papà ci salutano per tornare in albergo.
"Che giornata!" mi dice Nic.
"Domani mi racconterai, ora hai bisogno di dormire" gli lascio un bacio sulle labbra, per poi girarmi nel letto abbracciandomi a lui e addormentandomi subito.

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora