Capitolo 27

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Pov's Niccolò

Mi alzo dal letto e vado verso la camera di Elisa dove sicuramente sta piangendo.
"Elì che c'hai?" le chiedo sedendomi sul letto.
"Niente" dice.
"Va bene"
Sapevo che l'alcol talvolta facesse questo effetto, ma non in questo modo.
Vedo i suoi occhi fissarmi.
"Beh, che guardi?!" dico sorridendo dall'imbarazzo.
"Stai qui?!"
Mi sdraio accanto a lei.
"Eccomi qua"
La sua testa si poggia immediatamente sul mio petto.
"Avevo bisogno di te" dice sussurrando tra i singhiozzi.
"Riposa ora" dico passandole la mano sul viso asciugandole le lacrime.

Mi sveglio piuttosto presto e mi giro verso Elisa.
I suoi occhi sono ancora chiusi e la bocca tende ad essere quasi aperta.
Sorrido pensando che forse il mio cuore sta iniziando a battere più forte.
Che mi sta succedendo?
Ho paura, tanta paura, ad ammettere che forse io mi stia innamorando.
Stacco lo sguardo e vado in camera a prendere il mio telefono.
Trovo un messaggio di Adriano che mi chiede di pranzare insieme, così lo invito da me.

"Adrià non parlare ad alta voce che Elisa dorme ancora" è passata solo mezz'ora ma Adri sta già qui.
"Va bene, non parlo" dice alzando le mani.
Andiamo verso la cucina ed Uncino mi segue.
"Vuole la pappa, e non fa nulla per nasconderlo" dico ridendo.
"È proprio bello oh, guardalo come ti segue"
"Vieni Uncino, mangia la pappa" gli verso le crocchette e lo accarezzo un po' sulla schiena.
"Bene Adri, che si dice?" mi siedo accanto a lui e mi verso del succo nel bicchiere per fare colazione.
"Sono ancora troppo felice per ieri. È stata una sorpresa anche per me che lavoro con te"
"Ho chiesto a James di non dirtelo, volevo che fosse ufficiale"
"Hai fatto benissimo Nì, è stato bello, anzi bellissimo saperlo al parcheggio insieme agli altri"
"Ora sto lavorando con Clemente per qualcosa di grosso, ma prima dobbiamo vedere come vanno i biglietti del tour nei palazzetti" dico insospettendolo.
"E cosa Nì? Non puoi lasciarmi sulle spine così"
"Sai che sono scaramantico e non te lo dico."
"Dai, ma che te costa" sembra quasi supplicarmi.
"Secondo te qual è il mio sogno?"
"Fare live"
"E quello l'ho realizzato Adrià, ma secondo te dove mi piacerebbe suonare?"
"Che ne so? Allo stadio?"
"Non allo stadio, ma nel nostro stadio!"
"L'olimpico? Ma è un sacco di gente"
"Infatti non credo che sarà per il 2019, c'è ancora molto da lavorare sul live"
"Non dire stupidate Nì, non è così. Vedrai a novembre: i palazzetti salteranno giù" dice spronandomi.
La porta della cucina si apre.
"Buongiorno, che succede qui?" dice Elisa ancora in pigiama.
"Buongiorno Elì" Adriano si alza e va a salutarla.
"Giorno" dico io sorridendole.
"Che nottataccia, menomale che c'eri tu con me" dice prendendo il suo bicchiere di succo.
Adriano si gira di scatto verso di me sorpreso ed io sgrano gli occhi per fargli capire di non fare domande.
"Alla fine ho dormito bene nel letto nuovo" dico per risponderle qualcosa.
"Vero?! È comodissimo" dice lei appoggiando il bicchiere nel lavandino.
"Vado in bagno, adios" e richiude la porta della cucina.
Adriano a quel punto sta per aprire bocca, e come immaginavo, lo fa.
"Che ci facevate nello stesso letto stanotte?"
"Aveva bisogno di compagnia, nulla di che"
"Ma... che tipo di compagnia?"
"Non quella che pensi tu, vai tranquillo"
"Ma come fai a non provare nulla per lei? Con una ragazza così bella in casa io mi sarei già innamorato"
Effettivamente Adri ha centrato il punto.
"È già successo" dico a bassa voce.
"Cosa è successo?" dice Adriano mettendosi le mani nei capelli.
"Che mi piace"
"Ah, allora ti piace!"
"Si ma non dire nulla di strano ora a tavola, per favore"
"Ma che devo dire?"
"Ti conosco.. stai zitto" gli sorrido e lui ricambia, come se avessimo siglato un patto.

Siamo tutti e tre sul divano a giocare con Uncino quando il telefono di Elisa suona.
"Pronto?!"
Dopo un attimo di silenzio sentiamo solo "ti ho detto di non cercarmi finchè non lo farò io" e poi il nulla.
Solo dopo qualche minuto è Adriano a chiedere.
"Ma chi era al telefono?"
"Federico"
"Ancora?" dico io.
"Voleva che ci vedessimo con anche Martina per parlare e chiarire. Ma io non ne ho ancora voglia"
"Non sei obbligata a chiarirci, sappilo" dice Adriano.
"Infatti ora come ora non è ciò che voglio fare"
Sto in silenzio e faccio le coccole ad Uncino, non mi esprimo a riguardo.
"Mangiamo?" chiedo.
"Si, sarà meglio mangiare" dice Eli.
"C'è del pollo, vi va?!"
"Si, assolutamente" dice Adriano.

Pranziamo e ci dirigiamo alla Honiro tutti e tre poichè ci hanno convocati per una riunione in vista dei palazzetti primaverili.

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora