Capitolo 29

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Pov's Elisa.

"Ehi?! Apri?" urla Priscilla battendo il pugno sulla porta.
Dopo vari tentativi finalmente la ragazza in lacrime ci apre.
"Che succede?" dico abbassandomi verso di lei.
"Stai bene?" le chiedo.
Scuote la testa e molto delicatamente la aiutiamo ad alzarsi.
Usciamo tutte e quattro dalla discoteca per evitare il rumore assordante in un momento così delicato.
Ci sediamo su una panchina.
"Ti va di raccontarci cosa è successo?"
La ragazza è pietrificata.
"Guardami. Io sono Elisa. Lei è Priscilla e lei Sara."
Accenna un sorriso e ricambio.
"Noi vogliamo aiutarti. Qualcuno ti ha fatto del male?"
Fa cenno di sì con la testa.
"Non ci sono delle tue amiche?"
Fa di nuovo cenno di sì.
"Sono in pista immagino"
Ancora una volta ripete lo stesso gesto.
"Benissimo, immagino che tra poco verranno a cercarti. Aspettiamo qua" dico mettendole una mano sulla spalla.
Sento che trema, perciò le stringo la mano.
Avvicino il mio viso al suo, in modo da guardarci fisse negli occhi.
"Ascoltami, ci siamo solo io e te qua. Fai finta che il resto non esista" a quel punto mi stringe forte la mano.
"Mi ha toccata ma io non volevo" dice singhiozzando.
"Immaginavo, che schifo. Ora non ti succederà più nulla perchè ci siamo noi, d'accordo?"
Mi abbraccia e si mette a piangere.
È orribile vedere una ragazza della mia età stare in quel modo solo perchè qualche maniaco l'ha toccata contro la sua volontà.
È importante starle vicino e non farla sentire sola.
Le asciugo le lacrime con le dita, quando sentiamo delle voci femminili avvicinarsi a noi.
"Matilde! Cosa fai qua? Ti stavamo cercando! Ma che ti è successo?"
Due ragazze si avvicinano e la abbracciano.
Priscilla e Sara mi fanno cenno di andare verso di loro per raccontare che cosa Matilde mi avesse confessato.
Glielo dico e portano le mani alla bocca.
"Non ci credo, che schifo" dice Sara scuotendo la testa.
"Facciamo che rientriamo e avvisiamo la sicurezza prima che succeda a qualcun altro?" propone Priscilla.
Messa d'accordo sul da farsi, entriamo tutte e tre ad avvisare, ma quando usciamo di nuovo, le ragazze sono sparite.
Probabilmente dopo ciò che è successo hanno preferito fare ritorno a casa.
"Va bene, io dopo questo episodio mi concederei un altro drink" dice Sara.
"Che schifo di società comunque. Neanche in discoteca si può stare tranquilli" dico.
"Gabriele se dovesse scoprire questa cosa mi seguirebbe ovunque"
"A proposito, mi ha risposto alla storia" dice Sara.
Ci fa vedere la sua risposta e nel mentre vedo che sono uscita proprio bene nella foto, quindi la ricondivido.
Mi bevo un altro gin lemon nella speranza di rinfrescarmi, ma in questa disco si muore di caldo.

Sono le tre di notte e Priscilla mi saluta dopo aver già lasciato Sara.
"Buonanotte bella" mi da un bacio sulla guancia.
"Buonanotte Prì, grazie"
Chiudo la portiera e nel silenzio più assoluto salgo in casa.
Non faccio in tempo ad infilare le chiavi nella porta che si apre da sola.
O meglio, Niccolò mi ha sentita e mi ha preceduta.
"buonasera, finalmente" dice chiudendo la porta.
"Che ci fai sveglio?"
"Scrivevo e ti aspettavo"
"Che romantico" dico ridendo.
"Ti sei divertita?" chiede cambiando discorso.
"Molto. Anche se ho assistito ad una scena orribile"
Gli racconto dell'episodio di Matilde e durante la storia non fiata.
"E se fosse successo a te?" dice.
"Non sarebbe successo"
"Ma come puoi dirlo? E io dovrei dormire secondo te quando sei fuori?" dice sorseggiando la camomilla che ci siamo preparati.
Bevo in silenzio la camomilla e vado in camera a cambiarmi.
Saluto Uncino che sta sul letto e torno da Niccolò in salotto.
"Comunque grazie" dico
"Di cosa?"
"Che ti preoccupi per me"
"Ci tengo troppo, sono stato tutta la sera in pensiero. Poi quando ho visto la storia un po' mi sono tranquillizzato, ma dall'altra ero agitatissimo".
"Agitato? Perchè?"
"Perchè eri troppo bella con quel vestito, chissà quanti ti avranno guardato"
Niccolò che dice una cosa simile? Non è da lui.
Sorrido e lo abbracio, poi decido di provocarlo inventandomi una storia.
"Si in effetti un ragazzo mi ha guardata. Biondo con gli occhi chiari. Stupendo"
"E?!" dice con tono preoccupato.
"E niente, abbiamo ballato un po' stretti ma quando c'è stato da baciarlo non ho voluto. Non voglio che finisca come in Sardegna".
"Chiaro. Io vado a letto, buonanotte" si alza dal divano e va in stanza a passo spedito.

C'era lei a contare le stelle con me - ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora