𝐕𝐈𝐈

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  ( la canzone è "Acqua Salata" di Chiello)❗

9 ottobre 2022

Purtroppo l'autunno fa cadere tutte le foglie, fa appassire i fiori, il vento mischia le nuvole gonfie e bianche rendendole una semplice pennellata chiara su una tela grigia.
Uno dopo l'altro i petali dei candidi gigli del Manor si posano sul suolo, e purtroppo fino alla primavera non ci sarà alcun bel bocciolo a meno che qualcuno non ci mette il suo zampino.
Esme sfiora delicatamente quei fiori ed ecco che subito si rianimano, si aprono come delle braccia al risveglio, con un colore vivido, bianco come le lenzuola appena stese, il profumo è sempre lieve, come il suo tocco.
Non le interessa che non sia stagione per i gigli, vuole vedere il suo giardino
pieno di quei meravigliosi fiori, adora usare la sua magia per rendere il Manor un posto incantevole, quasi fatato.
Coglie un paio di fiori e li porta al naso, annusandoli a pieni polmoni.
Ah, che meraviglia!

Rientra in casa tenendoli ancora stretti tra le mani e cerca Draco per le varie stanze, trovandolo nel suo studio vicino ad una delle grandi finestre.
Tra le mani ha un vecchio libro polveroso ed è poggiato contro il muro, con la testa sul vetro, è trasportato dalla lettura e sembra non voler staccare gli occhi dalle pagine.
La moglie si avvicina lentamente e lascia uno dei fiori tra quelle pagine, trattenendo un amabile riso: «Ti sta piacendo?»
Draco scuote il capo, casca di nuovo nella realtà, e le sorride.
«Molto bello, si chiama "Amore ai tempi del Colera", non so se lo hai mai sentito. Lo avevo qui da un po' di tempo ma non l'avevo mai letto.»
«Di cosa parla?» domanda curiosa.
«La storia d'amore di queste due persone che resiste al tempo, in breve. Fino alla loro vecchiaia.»
«Sei un romanticone, Malfoy» lo prende in giro con una risatina, ma le fa tenerezza quel suo lato dolce.
«Ma non è sdolcinato, è un capolavoro» scuote la testa e rotea gli occhi al cielo «E poi, senti chi sta parlando: la donna che mette i fiorellini nei miei libri d'amore.»

Esme nasconde una risatina con le mani e lo guarda dal basso con i suoi occhioni furbi.
«Sono belli i nostri gigli.»
«Lo è anche questo libro» inizia a sfogliare quelle pagine, volendo arrivare ad una frase per leggerla alla moglie.
Lei si poggia con una spalla contro il muro, lo osserva mentre è concentrato individua la citazione.
«Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, convivere le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell'altro, sentire che non ne puoi più fare a meno... e cosa importa se per avere tutto questo devi aspettare cinquantatré anni sette mesi e undici giorni notti comprese?» dopo aver letto alza gli occhi verso Esme e la vede sorridere.
«Tu aspetteresti cinquantatré anni sette mesi e undici giorni notte comprese per me?»
«Anche una vita intera.»
Draco afferra il fiore posato dentro il libro, lo ripone in quella pagina appena letta e lo chiude.
«E tu aspetteresti per me?»
«Non aspetterei, farei di tutto per averti, Draco.»
«E se morissi?»
«La morte non è un limite, ti riporterei da me.»
Sorridono, lei si avvicina all'uomo e passa le gracili dai suoi capelli biondi e ormai sbiaditi dal tempo: «Verrei a prenderti anche dall'inferno».
«Io cadrei con te, ti raggiungerei lì» le risponde, afferra la sua mano e ci lascia sopra un bacio.

«Io cadrei con te, ti raggiungerei lì» le risponde, afferra la sua mano e ci lascia sopra un bacio

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