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Per fortuna gli studenti di Hogwarts si sono subito dimenticati dell'imbarazzante lettera ricevuta da Scorpius.
L'unica persona che ancora ci fa caso è proprio il giovane, che già teme il ritorno a casa visto il comportamento assunto dalla madre. Non vuole essere messo in imbarazzo e spera che quella serata possa finire subito.
Ma questo pessimo avvenimento non ha solo comportato una sensazione incredibile di disagio, difatti Rose si è avvicinata quella sera stessa all'amico lasciando da parte la sua rabbia.
Gli ha detto di non preoccuparsi per l'accaduto, gli ha sorriso e poi si sono abbracciati. Comprende che per lui è difficile avere una famiglia che non accetta la sua età, che sia ancora convinta che sia un bambino.
Non è facile la vita adolescenziale di nessuno di loro, quindi bisogna supportarsi.Questa volta a necessitare supporto è Emily Zabini, che sta vivendo un vero e proprio dramma famigliare.
Si è ritrovata la sorella in camera sua, che silenziosa e con lo sguardo colpevole frugava di nascosto tra i suoi oggetti.
L'ha colta in fragrante e appena le ha stretto la spalla Lizzie ha sussultato terrorizzata.
«Che diavolo ci fai qui?» le domanda furiosa.
Gli occhi scuri traballano nei suoi infuriati, non sa cosa rispondere alla sorella e conosce bene il suo temperamento.
«Ho detto: cosa diavolo ci fai qui?» stringe i denti e anche la presa contro il suo braccio «Rispondimi.»
Non le resta che dire la verità e la sua codardia è così tanta che si lascia subito sfuggire questo piccolo segreto: «A patto che tu non dica nulla ai nostri genitori».
«Parla, idiota.»
Elizabeth deglutisce e prende un grosso respiro: «Mamma mi ha chiesto di controllarti... sospetta che tu abbia iniziato a fumare».
La sorella molla la presa bruscamente e batte un piede a terra con rabbia, si stringe i capelli e poi le punta un dito contro: «Sei una sorella di merda, fattelo dire. Sei la schiava dei nostri genitori e per un briciolo di approvazione fa queste cose assurde! Io non fumo, se ti interessa saperlo, e al posto di frugare di nascosto ti bastava chiedere!»
«Chiedere?» balbetta, ma si mostra incredula «Ma non dici mai nulla a noi!»
«Non vi dico nulla perché siete insopportabile! Non fate altro che darmi della sfaticata, della pazza, dell'incorreggibile... ma siete solo voi dei grandissimi stronzi!» la voce si fa più alta e attira l'attenzione di qualche altra ragazza in dormitorio.
Si affacciano per spiare l'accaduto e non è la prima volta che vedono le due discutere.«Io ti odio, Elizabeth» sospira con voce amareggiata.
La minore scuote la testa e le braccia cadono lungo il corpo, ormai stanca della sua presenza.
«A te interessa essere la più brava, la più intelligente, ti basta essere quella perfetta, quella che ne sa di libri e di studio, ma in realtà sei davvero pessima» scuote il capo e mostra un ghigno, adesso è momento per lei di sfogare tutta la frustrazione repressa «Pensi di essere così intelligente ma la verità è che sei sempre stata meno capace di me, e lo sai. So fare incantesimi migliori dei tuoi e sono più piccola, ho anche più amici, e ... cazzo, sono migliore in tutto! Tu sei solamente la schiava della nostra famiglia, non hai personalità, ti lamenti e basta... non sai prendere una cazzo di decisione con la tua testa! Devi sempre ricorrere a mamma e papà altrimenti non sei capace nemmeno di respirare!»
Elizabeth sente il proprio cuore svuotarsi quando sente quelle parole: consapevole che forse ha ragione, allo stesso tempo risentita per le sue parole.
La sorella continua a parlare insultandola, in un'invettiva accesa e rabbiosa; la maggiore è in silenzio, non sapendo se sentirsi più toccata dalla verità o da una sorella che sembra sputare solo odio nei suoi confronti.
Quel baccano arriva alle orecchie anche del resto dei Serpeverde, così i ragazzi accorrono a quello che è un grandissimo litigio tra le figlie della professoressa.
Albus è il primo a giungere nella loro stanza, a passo svelto, e si mette in mezzo alle due ragazza.
Emily sembra fuori di testa per via dell'esasperazione, alza la voce sempre di più, si avvicina al corpo della sorella con i nervi a fior di pelle.
«Calmati, calmati!» esclama il moro, portando le mani sulle sue spalle e facendole fare un passo indietro «Farai chiamare la preside se non stai calma.»
«STARE CALMA?» si sa, quando si dà questo suggerimento si peggiora solo la situazione «IO LA ODIO! ODIO LEI E TUTTA QUELLA FAMIGLIA DI MERDA.»
«Emily, ti prego... lasciala stare, lo sai com'è fatta.»
«Io sono stanca di lei! Si è permessa di frugare tra le mie cose!»
«Lascia perdere, davvero» la sua voce è pacata, lui è un tipo molto tranquillo e dai modi di fare pacifici. Non gli piacciono i guai, le risse, le urla.
Lui è davvero un toccasana in questi momenti.
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PARALLEL || They deserve better
Fanfic❗ Questa storia è il sequel di "PROPHECY || He deserves better" e "PUREBLOOD || She deserves better"; non leggerla se non hai letto il primo libro e il secondo❗ --- E se tutto quello in cui abbiamo sempre creduto fosse solo una stupida illusione? Il...