𝐕𝐈𝐈𝐈

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  (la canzone è "Arcade" di  Duncan Laurence)❗

Albus e Scorpius sono palesemente in subbuglio, ma trattengono sospiri e chiacchiere per non farsi beccare da nessuno.
Su quel banco è rimasta una busta da lettera, sembra un po' gonfia, forse c'è un oggetto dentro, ma è tutto dannatamente surreale.
Il biondo posa una mano sul banco per coprire ciò che è appena comparso e deglutisce in panico, non sa bene cosa fare e deve provvedere.
Non sa cosa possa essere stato, non ha mai assistito a tale magia e perché mai dovrebbe ricevere una lettera?
Non può certo essere della madre, lei le manda direttamente a scuola senza alcun problema, e poi non farebbe mai comparire nulla nel bel mezzo di una lezione scolastica.
Lui e l'amico si guardano con uno sguardo d'intesa, devono uscire da quell'aula immediatamente.
Albus alza un braccio e tossisce per attirare l'attenzione del professore.
«Professore, possiamo uscire dall'aula? È urgente, mi sto sentendo poco bene.» parla di fretta il moro.
Filius sobbalza e annuisce scosso: «Certo, se avete bisogno di andare in infermeria fate pure.»
Si alzano e camminano frettolosi, lasciando confuso quel professore che percepisce dell'agitazione.
Scorpius si blocca un attimo verso la porta e si volta verso l'insegnante: «Può venire la signorina Weasley? È nostra cugina, è bene che venga con noi.»
«Oh, ragazzi, siete davvero dei maleducati!» forse ha compreso che poi così tanto male non sta nessuno «Avanti, che la signorina esca e rimanete fuori per tutta l'ora!»
Letteralmente ha cacciato tutti, Rose compresa.
La ragazza strabuzza gli occhi e li fulmina con lo sguardo, ora obbligata a seguirli.

«Fareste bene a dirmi che è importante! Non posso permettermi una sgridata dal professore, lo sapete! Se mia madre-»
«Sta' zitta» la fa tacere Scorpius.
Albus poi la prende per un polso e a passo svelto si allontanano.
«È successa una cosa strana» riprende a parlare lui «Dobbiamo capire una cosa.»
«Ma che diavolo succede?!» esclama Rose con voce bassa e stridula.
Quei tre continuano a camminare spediti, il più lontano possibile.
Potrebbe essere di tutto quella cosa, anche una maledizione, un incantesimo di qualche persona malvagia.
Quei due non hanno mai visto una nube dorata contorsi e far spuntare una letterina all'improvviso.
Sicuramente è qualcosa di sospetto, non hanno mai sentito parlare di tale incantesimo.
Continuano a camminare, cercano la stanza delle necessità, ovvero il posto più sicuro in questo momento.

«Mia mamma mi ha detto che qui c'è una stanza segreta, penso sia così...» mormorò Scorpius.
Era da poco ad Hogwarts e camminava assieme ai due cuginetti curioso di esplorare quel bellissimo e grande castello.
«Mamma mi ha detto che si nascondevano anche durante i preparativi della battaglia» aggiunse Rose.
«Possiamo usarla per noi! Possiamo stare qui quando vogliamo scappare da Gazza o dalle zie!»
I tre lo avevano reso il loro posto, e poi quando venne Emily divenne anche il suo.
Era diventata la loro stanza delle necessità.

Subito la porta di materializza davanti a loro ed entrano senza indugio.
Dentro non vi è più una pila di libri ed oggetti polverosi, adesso questa camera è ordinata e anche molto carina, rispecchia le esigenze di questi ragazzi che tentano ogni tanto di scappare dalla loro realtà quotidiana.
Divanetti, librerie piene di manuali, un tavolo con delle sedie e dei giochi sopra, poi un camino e anche un morbido tappeto pieno di cuscini.
Una volta dentro Scorpius si slaccia la cravatta, è visibilmente concentrato, e butta sul ripiano in legno quella busta.
«Ecco cosa è successo.» dice con un sospiro.
«Una busta? Cioè, voi mi avete chiamato per una busta?!» strilla lei.
«Non è una semplice busta. Si è materializzata davanti a me, ma in maniera strana, non era un incantesimo semplice, non uno che conosciamo.»
«Siamo al quinto anno, non possiamo conoscere tutti gli incantesimi, potrebbe semplicemente essere di tua mad-»
«No.» la interrompe «Non mi manderebbe una lettera durante una lezione, la conosco bene. E... davvero, era strano.»
«Era comparsa una nube dorata» aggiunge Albus «Sembrava come un piccolo tornado, poi ... è tipo esplosa ed è comparsa questa cosa.»
«Palesemente dentro c'è un oggetto.»

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora