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Proprio come aveva sospettato Emily, la strategia di Scorpius ha fatto arrabbiare tantissimo Rose.
Arrabbiare? Anzi, infuriare!
La Stanza delle Necessità per fortuna ha nascosto tutte le urla di quella ragazza e anche tutti i cuscini e libri che ha lanciato contro Scorpius.
I suoi cugini volevano fermarla, ma sembrava tutto inutile, ogni parola che tentavano di dire era sovrastata dalla sua rabbia.
Il biondo non è riuscito nemmeno a spiegare il suo punto di vista, lei non voleva saperne nulla delle sue stupide buone intenzioni.
Non deve sempre cercare di fare del bene, certe volte deve rimanere semplicemente al suo posto.
Adesso Rose si sente poco capace, non abbastanza, nonostante non abbia ricevuto alcuna polemica da parte della madre.«Ma che dici? Sei bravissima, semplicemente certe volte nel gioco c'è fortuna. Il boccino se non avesse curvato lo avresti preso tu!» ma le parole del giovane Smith non sembrano tangere la rossa.
«MA COSA MI IMPORTA DI COME SAREBBE ANDATA? LA VINCITA NON ERA MIA! LA VINCITA ERA DI EMILY.»
«Ma non sei meno brava di lei! Semplicemente stava avendo più fortuna di te e ho voluto cambiare le cose! Sono giorni che sei preoccupata per tua madre, volevo che non ti facesse pesare la tua perdita.»
Rose scuote il capo, non accetta minimamente quello che ha fatto, le sembra che abbia minato al suo orgoglio.
«Non ho bisogno di un cavaliere dagli occhi azzurri per vincere! Preferisco perdere!» batte un piede a terra e afferra l'ennesimo libro poggiato su una mensola per lanciarlo contro «NON HO BISOGNO DI NESSUNO DI VOI, CAPITO?»
Lei non vuole essere compatita dai suoi amici solo perché la madre la stressa, loro devono essere i suoi complici, aiutanti, ma di certo non dei benefattori.
Prende un grosso respiro, il volto è rosso tanto quanto i suoi capelli e l'aria sembra bloccata in petto; per non parlare delle goccioline di sudore lungo le proprie tempie. Comprende che deve calmarsi.
Per farlo, però, deve andare via e allontanarsi un po' da quelle persone, o meglio da Scorpius.Emily tenta invano di bloccarla e poi seguirla, ma Rose necessita solitudine adesso.
La bruna ritorna in quella stanza e con la fronte corrucciata si rivolge all'amico, che ha una faccia ancora più pallida viste le urla che si è beccato.
«Visto che hai combinato? Ah... Malfoy, lasciamo stare.»
Non si permette nemmeno a ribattere quando lo chiama con quel cognome, vede andare via anche lei e rimane in silenzio.
Albus, invece, si dispiace per quante parole l'amico si è sentito dire.
Sa che forse non ha fatto la cosa migliore, ma non aveva brutte intenzioni. E poi Scorpius c'è sempre quando qualcuno ha bisogno, può capitare di sbagliare e quelle due dovrebbero rendersene conto.
«Io non volevo fare il paladino di nessuno... è solo mia cugina e le voglio bene» mormora voltandosi verso il moro, non sapendo se essere dispiaciuto o ancora fermo nelle sue idee.
Probabilmente è entrambe delle cose.
«Lo so, infatti penso abbia un po' esagerato...» scuote le spalle e gli si avvicina con le mani ancora in tasca, sospira e poi gli dà una pacca sulla spalla «Passerà, lo sai com'è fatta mia cugina: si accende e parte senza che nessuno la fermi».
«Sì, ma non volevo che si arrabbiasse con me! Io volevo solo che sua madre fosse più buona con lei.»
«Scorp... senti, non fermerai Hermione dall'essere una rompicoglioni. Oggi è contenta per la figlia, ma domani ritornerà a darle la morte, non hai concluso nulla, purtroppo.»
Si volta a quelle parole e annuisce, anche se è estremamente amareggiato per questo.Da Esme ha imparato la giustizia, e forse l'ha imparata un po' troppo.
Non riesce davvero a farsi scendere quando qualcosa va male, quando qualcuno non rispetta chi vuole bene.
Per quanto neghi di essere simile alla madre, l'educazione ricevuta è impressa nel suo animo.
Forse combina un po' troppi casini per colpa di questo suo atteggiamento, ma proprio non riesce ad essere indifferente.
Adesso, però, dovrà convivere con la consapevolezza che l'amica non vorrà parlargli per davvero un sacco di tempo.
La conosce abbastanza bene da giurare che non gli rivolgerà mezzo sguardo per molto. Non perdona facilmente e sa che ha ferito il suo orgoglio abbastanza da farla scuotere e mortificare.
Questo lo rammarica, non vorrebbe mai essere in lite con le persone alla quale vuole bene, può solo sperare che possano chiarire e risolvere al più presto. Vorrebbe tanto che per il suo compleanno lei stia in buoni rapporti con lui, per averla a festeggiare assieme come hanno sempre fatto.
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PARALLEL || They deserve better
Фанфик❗ Questa storia è il sequel di "PROPHECY || He deserves better" e "PUREBLOOD || She deserves better"; non leggerla se non hai letto il primo libro e il secondo❗ --- E se tutto quello in cui abbiamo sempre creduto fosse solo una stupida illusione? Il...