𝐈𝐗

193 15 3
                                    

Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo (la canzone è "where do I belong?" di DellaXOZ)

Ciò che sappiamo di Adelaide rimane un mistero per Scorpius.
Lui non sa nulla della sua storia, a dire il vero inizialmente dubita di quella lettera. Non sa se sia un pessimo scherzo, gli sembra assurdo aver ricevuto improvvisamente un messaggio da sua madre biologica, dalla sua vera madre.
Albus e Rose si avvicinano e sbirciano quella pergamena, la loro mascella cade e le bocche si spalancano per lo sgomento.
Il biondo afferra l'oggetto contenuto nella busta e l'osserva con stupore, sembra però paralizzato, non gli sembra possibile tutto ciò.
«Ma è reale...» soffia lui, ancora incredulo.
Le sue pupille tremano alla vista di quella Giratempo e i suoi amici sono altrettanto stupiti.
Rimangono in silenzio per qualche minuto, lo sguardo traballa in continuazione tra lettera e ciondolo dorato.
«Non ci credo, ma come è possibile? La stanza delle Giratempo fu distrutta» domanda Albus, che ora vuole delle risposte.
«Non prima del 1996, ecco perché...» risponde Rose, poi lei prende la pergamena in mano e la rilegge «Questa persona viene dal passato, può averla presa prima che venissero distrutte tutte.»
«Intendi dire: questa donna ha usufruito di una Giratempo prima di quell'anno, è venuta nel futuro e poi l'ha data a Scorpius?»
«Avrà fatto un incantesimo particolare per farla comparire nel futuro.»
«Ma che razza di incantesimo? No, forse è una cazzata e qualcuno mi ha fatto uno scherzo orrendo» scuote energicamente la testa Scorpius «Non è possibile, davvero»
«Non è possibile reperire una Giratempo adesso, invece» ribatte Rose «Sarà una donna che ne capisce di magia.»

Il giovane Smith si mette a sedere su una sedia, poggia i gomiti sul tavolo e rilegge ripetutamente quella lettera.
Forse non vuole crederci, più che non riuscire a farlo.
Sapere di avere avuto una madre che lo abbia amato, che abbia cercato di proteggerlo da qualcosa di molto grave.
Si sente onorato, ma allo stesso tempo confuso.
«Mi sta chiedendo di andare da lei, giusto?» alza il capo verso gli amici, vuole i loro pareri «Vuole che io vada a cercarla, magari l'anno che ha inserito è prima che potesse partorirmi... suppongo»
«Penso che sia tutto reale, che lei ti abbia lasciato questa Giratempo per vederti cresciuto almeno per un po'. Forse è deceduta... ecco, suppongo» scuote le spalle Albus, cercando di dire qualcosa di sensato.
«Parla di "qualcosa che tra poco succederà a me"...» Rose afferra la lettera, vuole analizzarla in ogni singolo particolare «Se è morta deve averlo fatto per mano di qualcuno, oppure te l'ha scritta perché è tornata in qualche maniera indietro nel tempo di nuovo. Magari aveva portato con sé un'altra Giratempo, non so.»
«Una cosa è certa: lei mi vuole vedere» sputa Scorpius «Non so se nel passato ci sia una sua versione adulta o meno, incinta di me o no, ma sicuramente vuole che in qualche modo io la veda e possa stare con lei.»

Per un attimo cala un profondo silenzio, Albus e Rose si guardano con fare complice, forse hanno in mente la stessa identica domanda.
La rossa si volta dal biondo e sospira: «Vorresti usarla?»
Scorpius scuote le spalle, non lo sa a dire il vero. Non sa se fidarsi, non sa se usare una Giratempo per tornare così tanti anni addietro sia una buona idea.
E poi, come lo spiegherebbe ad Esme e Draco?
Conoscere la sua vera madre, e magari il suo vero padre, potrebbe essere bellissimo, ma non vorrebbe dare un dispiacere ai suoi genitori adottivi.
Loro lo hanno cresciuto e sicuramente si arrabbierebbero nel sapere di quella lettera. Non vuole essere una delusione, non dopo tutto ciò che fanno per lui.
Pensa a loro, non a ciò che sul serio vorrebbe, a quello che potrebbe farlo contento - nemmeno ci dà peso.
«Dobbiamo dirlo ad Emily, tutto qui» pensa che sia giusto avvisare la loro amica e nient'altro.
Non vuole pensare adesso a questo oggetto, anche se sarà difficile togliersi dalla testa delle parole ricevute dalla sua vera mamma.

Chissà se somiglia a lei, come è la sua famiglia al completo, chissà come sarebbe stato essere con i suoi veri genitori, non sentirsi ospite a casa di qualcuno.
Perché adesso si sente ancora più estraneo nei confronti di Esme e Draco, come se fosse davvero un semplice mezzosangue di loro conoscenza.
Essere adolescenti mette in testa strane idee, bisogna ammetterlo.
Nel suo caso le paranoie hanno preso il sopravvento.
Si sente una sorta di soldatino che deve fare del suo meglio per mantenere alti due cognomi importanti, soprattutto quello della madre, e rendere fiere due persone che gli danno molto.
Eppure lui non ha chiesto di essere uno Smith, d'altronde a lui basta una semplice famiglia.
Chissà che fine ha fatto la sua vera mamma, forse lo avrebbe fatto sentire meno sottopressione.

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora