𝐕𝐈

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo

22 agosto 2017

Era una giornata fantastica, piena di emozioni, sarebbe stato l'inizio del nuovo percorso di Scorpius Smith Malfoy.
Il giorno in cui comprava tutto l'occorrente per iniziare i suoi studi ad Hogwarts e per la prima volta dopo tanti anni rivedeva Diagon Alley.
I genitori erano felicissimi, finalmente il loro piccolo maghetto potrà andare in quell'istituto incantevole, ed Esme ha preso un sacco di coraggio per accompagnarlo lì.
L'idea di camminare per quelle strade che le avevano provocato un sacco di sventure non era il massimo, ma non può privare il figlio di questo importante momento.
E poi ci sarebbe stato Draco con lei, le avrebbe stretto la mano e così sarebbe andata via ogni paura.
Strano a dirsi, ma lui è diventato la sua forza.

«Siete pronti?» domandò lei con entusiasmo «Dobbiamo materializzarci ed è già tardi, vi ricordo il fuso orario!»
Il piccolo corse in salotto dalla sua cameretta, il padre lo seguì a passo svelto e lo bloccò tirandolo da una spalla: «Ti sei stropicciato tutta la maglia!».
«Fa' schifo questa cosa» borbottò sistemandosi il colletto della polo bianca indossata.
«Fagiolino! Non si dicono queste parole.» lo riprese la madre, incrociando le braccia al petto.
A lui non piaceva come lo vestivano e tutte quelle regole inutili, sul buon comportamento e sul bel aspetto. Era roba noiosa e inutile, ma dicevano che doveva sembrare sempre un principino.
Difatti solamente quando crebbe un po' riuscì a disfarsi di queste cavolate per potersi vestire come voleva.
Draco si piegò e lo aiutò a sistemare anche le bermuda beige e allacciare saldamente le scarpine bianche.
«Ora sì che sei perfetto!» sorrise al figlio, gli sembrava un damerino, davvero bellissimo.
Ma Scorpius avrebbe preferito ben altro che quel completino brutto e triste.

«Mi raccomando, non allontanarti mai» lo avvisò la madre, seriamente, non voleva che scappasse via per quelle viuzze di Diagon Alley.
Non poteva perderlo di vista, era ancora un bambini piccolo; per quanto lui volesse sentirsi grande non lo era.
Si materializzarono in un batter d'occhio, Esme schioccò le dita ed erano improvvisamente in Inghilterra.
Quei poteri così avanzati erano sempre stati una gran comodità.

Scorpius spalancò gli occhi non appena vide tutta quella gente camminare e tutti quei negozi stranissimi e pieni di oggetti magici.
Le iridi celesti erano luccicanti, abituato alla quiete di Charleston quell'atmosfera sembrava un quadro, sembrava qualcosa di surreale.
Poi tutte le creature che spuntavano di qua e di là, i colpi di bacchetta, l'odore di calderoni e pozioni che impregnava le vie.
Lui adorava il Sud Carolina, ma sentì improvvisamente una stretta alla pancia, capì che quello era un posto adatto a lui.
Aveva vissuto con la consapevolezza di avere dei poteri magici, e ora che può immergersi in quel momento non comune sentiva che avrebbe potuto toccare le stelle con un dito.
Voleva girare ovunque, vedere ogni cosa, comprare tutto, sembrava tutto fantastico.

Draco appariva un po' indifferente, gli è mancato il mondo magico, ma ciò che al momento lo emoziona è semplicemente la consapevolezza di accompagnare il figlio in un nuovo ed importante percorso.
Si interessò poco dei ricordi che aveva lì, di tutto quello che poteva riguardare la magia, era semplicemente contento per Scorpius.
Lo guardò con uno sguardo raggiante, sorrise e gli posò una pacca sulla spalla: «Oggi, come tua madre e tuo padre, inizia un nuovo viaggio. Da oggi potrai vivere come un mago, come noi.»
«Andrai a scuola, imparerai a fare grandi cose come mamma e papà.» continuò Esme.
Cercò fin da subito di non farsi prendere da un forte stato d'ansia, eppure appena mise piede sul suolo inglese un brivido le percorse la schiena.
Odiava quel luogo, troppi ricordi iniziarono a viaggiare nella mente senza che potesse farci nulla, senza controllo.
Quindi cercò di concentrarsi sul figlio, che era più importante di qualsiasi cosa. Prese un grosso respiro e sorrise mentre gli lanciò uno sguardo, era il suo piccolo angelo.
Andava bene così, niente e nessuno poteva distrarla dal suo Scorpius e la sua avventura da mago.

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