𝐋𝐕𝐈𝐈𝐈

60 4 0
                                    

Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  (la canzone è  "Non Lasciarmi cadere" di Chiello)

È arrivato per Scorpius il momento di arrivare a casa.
Sarà la sua festa di compleanno e si sente già stanco del trattamento che gli riserveranno i genitori, soprattutto la madre.
Ma sa anche che non potrà ribattere né dirle nulla, questo lo mortificherebbe. Lei fa tanto per lui e dovrebbe esserle almeno un po' riconoscente, o quantomeno tacere.
Arriva davanti al cancello del Manor, prende un bel respiro, e quelle sbarre gli vengono aperte davanti. I genitori hanno percepito il suo arrivo.
Esme e Draco escono di casa e si avvicinano a passo svelto.
Il padre gli prende la valigia, la madre lo stringe in un forte abbraccio.
«Figlio mio, quanto mi sei mancato» sospira, gli occhi sono chiusi, e accarezza la sua schiena.
«Anche voi mi siete mancati» ricambia la stretta della madre con un sorriso e si recano dentro le mura di casa.
Anche Draco lo abbraccia, molto forte questa volta.
Nessuno sguardo indiscreto come quando erano alla partita di Quidditch, quindi possono lasciarsi un po' andare. Il giovane se ne accorge e corruga la fronte, accompagnato da un risolino: «Cosa sono questi sguardi languidi? Ho solo fatto sedici anni!»
I genitori sanno di averlo di nuovo con loro, adolescente, e lui questo non può capirlo. Non si ricorda nulla di ciò che è successo per anni.
«Diventi grande, quindi i tuoi genitori si emozionano» afferma il padre, per non destare sospetti.
«E poi lo sai come sono fatta, i compleanni mi fanno sempre tremare tutta!» esclama lei, mostrandogli un sorriso smagliante.
Lo guarda con tutto l'amore che può avere e afferra la sua mano delicatamente, accarezzandolo piano.
La loro attenzione però viene colta dall'anziano gatto, che si avvicina allegro al suo amico umano.
Scorpius con un sorriso a trentadue denti lo afferra in braccio e il micio inizia a fare le fusa.
«Oh, Salem, non hai idea di quanto mi manchi! Ma lo sai come la penso, portare animali a scuola, chiusi in una stanza o una gabbia, è disumano e irrispettoso» gli schiaccia il muso e poi gli posa un bacio sulla fronte.
Esme trattiene un riso, e guarda il figlio ricordandosi di un piccolo particolare avvenuto molti anni prima.

Era il primo anno nella magica scuola di Hogwarts e Scorpius aveva il volto rosso e gonfio per la rabbia.
Tutti quegli animali in gabbia nel treno, poi sbattuti di qua e di là per la scuola da quegli scellerati dei padroni.Gufi che dovrebbero volare liberi, riposare su maestosi alberi e godersi il vento tra le piume, ridotti ad essere dei pupazzi di compagnia.«Dobbiamo fare qualcosa»«Verremo sospesi» gli disse Albus, preoccupato delle conseguenze.«Allora mi prenderò la colpa io!»Quale era il piano? Liberare nella notte tutti gli animali con l'aiuto della magia. La scuola si trasformò in un completo caos, ma Scorpius non era mai stato così fiero di sé. Ci riuscì, alla fine Albus si divise la punizione con lui. Una punizione che durò un anno intero e un risarcimento monetario da parte di Esme e Draco.La conseguenza positiva, però, fu che Minerva McGranitt capì che forse era meglio non portare più animali a scuola e non rischiare altri incidenti.

«Ci facesti sborsare un sacco di soldi per quell'idiozia!» esclama Draco, ricordandosi anche lui di quel grande casino.
«Idiozia? Papà, gli animali non vanno in gabbia!»
Non ribattono, sanno che in fondo ha ragione, ma allo stesso tempo l'aveva combinata grossa.
Esme continua a ridacchiare, questo lato del figlio l'ha sempre resa fiera. Sempre giusto, nonostante tutto. E per questo, quando fu chiamata da Minerva dopo il misfatto non lo rimproverò, gli disse solo che poteva fare una magia migliore per non destare sospetti. Il figlio a quel tempo le sorrise, sapeva di poter sempre contare su sua madre.
E anche adesso sa di poterlo fare.
Scorpius rimane con Salem in braccio e sale in camera, per potersi un attimo sedere e magari mettersi qualcosa di comodo.

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora