𝐗𝐋𝐕

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  - la canzone è "Fallen Star" dei The Neighbourhood

Un tonfo rumorosissimo di presenta al centro dei sotterranei.
Il gruppo della nuova spedizione è tornato, presto rispetto quello che si aspettavano. Eppure sembrano esultare, con dei grandi sorrisi disegnati in volto.
Scorpius corre per il lungo corridoio principale per andare a controllare tutto quanto, ma ciò che lo attira non è il chiacchiericcio delle persone, tutte contente perché sono riuscite a devastare un'armata intera al nord dell'Inghilterra, bensì alla figura di Rose accovacciata su quella di Emily.
Le due sembrano le uniche con un'espressione spenta.
«Emily, forza, devi stenderti!»
Il biondo si focalizza maggiormente sulla mora e vede la sua spalla completamente grondante di sangue.
Gli occhi si spalancano, corre ancora più veloce e si avvicina fino a prenderla completamente tra le proprie braccia e alzarla a sé.
«Cosa è successo?» domanda frettoloso, rivolgendosi all'altra cugina.
Nel frattempo Emily ha perso i sensi, con gli occhi chiusi e il corpo privo di energia. È svenuta, non riusciva a resistere altro tempo.
«Ci stavano attaccando in massa, allora lei si è messa dietro di noi per farci da scudo con la magia.
«Ma eravate una decina!»
«Lei ha insistito! L'hanno colpita più volte ma lei insisteva a sorreggere lo scudo per farci procedere avanti.»
«Nessuno di voi si era accorto dei colpi?!»
«Sì, ma-» Rose non fa in tempo a parlare, che quel clima di allegria viene bruscamente interrotto dalla voce impetuosa del giovane comandante: «E a nessuno di voi è venuto in mente di andare via e fermarvi? Poteva morire! Avete continuato sapendo che dietro di voi c'era una compagna che poteva perdere la vita!»
Sembra perdere la testa, gli occhi si spalancano e stringe ancora più forte quel corpo a sé.

«Non sarebbe stata l'unica perdita» sospira Ginny, deglutendo.
Le sarebbe dispiaciuto perdere quella nuova amica, certo, ma era la mossa più strategica da fare. E poi lo sapevano bene che a lei non sarebbe piaciuto fermarsi solo per una sua debolezza. Emily si sarebbe fatta tranquillamente ammazzare per proteggerli.
Rose lancia uno sguardo a Scorpius, nota la rabbia ribollire non appena sente quelle parole, così gli posa una mano sulla spalla e lo guarda incisiva: «Va' a medicarla, non sta bene. Non perdere tempo in litigi».
Eppure vorrebbe urlare contro Ginny come un pazzo, e contro tutti loro. Ma posa gli occhi su Emily e nota quel corpo gracile indebolirsi sempre di più.

Corre in camera propria, la chiude, poggia la ragazza sul letto.
Estrae la bacchetta dalla propria tasca e per lunghi minuti si occupa a ricucire la sua spalla lacerata. Se non avesse agito subito, se lei non avesse resistito fino al loro nascondiglio, sarebbe morta dissanguata.
«Perché devi sempre fare l'eroina? Ah... non posso farcela con te» sussurra con un filo di voce, con la preoccupare che rimane viva dentro di sé.
Lei si è ancora risvegliata, è troppo debole, ma almeno la sua pelle sembra essersi ricucita.
I vestiti sono tutti sudati, luridi di sangue e terriccio, appicciati come una colla lungo il suo corpo.
Con l'aiuto della magia le sfila ogni indumento, con il volto bianco che è diventato rossissimo per l'imbarazzo.
«Davvero, ti odio quando fai così.»
Chiude gli occhi, agita la bacchetta e fa comparire su di lei una maglia lunga e pulita. Per fortuna è abile e veloce con gli incantesimi.
Poggia una coperta su di lei e si mette seduto vicino, sentendo il cuore ancora battere forte e agitato.
Deglutisce, nota le sue occhiaie, il colore della pelle ingiallito, la visibile stanchezza visto tutto quello che stanno trascorrendo.

È troppo giovane per resistere a tutto quello, e si chiede se non fosse troppo.
«E se ti perdessi?» parla ad alta voce, sapendo che non può sentirlo, ma avendo bisogno di rivolgersi a lei «Ti rendi conto della follia che hai fatto? E quegli idioti non ti hanno minimamente considerata... ah, poi mi sentiranno. Non dovevano lasciarti dietro.»
Le accarezza il viso, prende un profondo respiro e rimane con la mano poggiata sulla sua guancia morbida.
Ha ancora l'immagine di quel corpo pieno di sangue in mente, che poi si accovaccia e perde i sensi contro il proprio.
In quegli anni hanno perso parecchie persone, hanno visto fin troppi maghi e babbani morire, sia sotto mano propria che di Lord Voldemort.

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora