𝐗𝐗𝐈𝐕

100 6 1
                                    

❗Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo - la canzone è "Foreigner's God" di Hozier❗

Sono passati giorni, molti giorni, dopo la scelta dei quattro amici di continuare quelle ricerche sulla famiglia Rowle.
Esattamente sono passate due settimane e tre giorni, quindi loro sono in quel passato da quasi un mese. Si sono abituati a quella quotidianità, trovano piacevoli le lezioni e la Umbridge suscita solo risate.
Stanno scoprendo un sacco di lati nuovi dei loro genitori e sentono che in tutto quel tempo forse non li hanno ben compresi.
Eppure loro non si sono mai presentati per quelli che erano un tempo.
Rose ha piacere di stare con la madre, di parlarle, di confessare i suoi pensieri, e dà dei consigli dal profondo del cuore, con dolcezza e sincerità.
Ha legato molto con Hermione e si è sentita compresa da lei, più di quello che provava a casa propria.
Le parole stimolanti, i suggerimenti sulla scuola, i sorrisi e la complicità.
Il padre, invece, è un gran simpaticone, pieno di coraggio e con la voglia di mettersi in gioco.
Stare con loro è meraviglioso e ha scoperto anche qualche loro segretuccio da giovani, che l'ha lasciata non poco stupita.
Oltretutto vederli così vicini ma senza accorgersi di amarsi è buffo.
Ma non tanto quanto Esme e Draco, loro sono palesemente fusi! Si sa, il loro quinto anno è stato costellato da momenti di intimità pazzeschi, da sguardi fugaci, carezze tra i capelli.

«Io non li capisco proprio!» esclama Hermione verso Rose (ovvero Parvati) e Ginny «Sono lì a parlare da mezz'ora e sembra che ignorino tutti!»
Osservano la coppietta Serpeverde posta vicino alla finestra, che chiacchiera e sorride con spensieratezza.
«Secondo me si metteranno insieme!»
«Oh, sicuramente» sospira la più piccola «Possono negarlo quanto vogliono, ma sono sempre appicciati dall'anno scorso.»
«Sì, ma quest'anno sono assurdi...»
A Rose viene da ridere, deve trattenere tutto ciò che sa, consapevole che non solo quei due si sposeranno ma anche le ragazze al suo fianco.

Le giornate sono davvero divertenti, fanno un sacco di cose.
Chiaramente anche i progressi che hanno fatto sono evidenti.
Dopo la scoperta dell'esistenza di "Adelaide Primrose Rowle" i ragazzi si sono organizzati per trovare le dimore di quella famiglia e poi provvedere alla perlustrazione. È stato più difficile di quello che pensavano, a dire il vero, ma non impossibile.
Hanno scoperto che possiedono due grandi ville, dove vivono due parti della famiglia con i loro elfi.
Sono ville vicine, ne hanno visitata una ma non hanno trovato niente di rilevante.
Devono andare a vedere l'altra, con attenzione, sicuramente per più di una volta.
Aspettano che sia sera per farlo, per sgattaiolare via in silenzio, e useranno un incantesimo per rendersi invisibili.
Alla giusta ora riprendono i loro corpi e si dirigono quatti nella seconda dimora dei Rowle.

«Secondo voi ci sarà qualcosa?» domanda Albus sottovoce.
«Lo spero» sospira Emily.
I ragazzi oltrepassano il cancello della villa facendo attenzione a non pestare qualche rametto secco o fare rumore strisciando contro qualche cespuglio.
Sembra che trattengano il fiato per minuti interi, con la paura di essere scoperti, ma la voglia di scoprire la verità è più grande di essa.
Giungono ai piedi della sontuosa casa in pietra, notano una luce giallastra venire da una grande finestra al piano terra.
Rose fa cenno con il capo di seguirla e si mettono proprio sotto il vetro, utilizzando un altro incantesimo per poter origliare la conversazione.
«Non è possibile» sbuffa sonoramente una donna «Come sia possibile io... io non lo so!»
«Dobbiamo capire dove sia finita» le risponde un uomo dal tono austero e brusco.
«Sono mesi! Per la barba di Merlino, sono mesi interi!»
«Io l'ho sempre detto che bisognava essere più severi con lei» e poi sentono del vetro spaccarsi, forse un bicchiere lanciato contro il pavimento «Quella ragazza è sempre stata una folle, con delle idee pericolose ed ecco cosa ha fatto: è sparita.»
«Non so nemmeno come, la controllavamo sempre, eravamo attenti a lei!»
«Non si è mai abbastanza attenti con persone come lei. Lo hai visto come è andata contro a tutto, contro ogni cosa che le abbiamo insegnato.»

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora