𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo - la canzone è "Shout" dei Tears for Fears❗

«Quindi... io sarei morto comunque, giusto?» domanda Sirius, poggiato contro il muro.
«Questo è il motivo per cui possiamo raccontarti tutto» risponde Rose «Ma non puoi dire nulla a Remus, lui è ancora vivo, e anche sua moglie e suo figlio.»
All'uomo sfugge una risata e scuote la testa: «E tu davvero sei il figlio di Harry e Ginny? Si sono messi assieme?»
Albus annuisce: «E hanno anche altri due figli, uno ha preso il tuo nome».
A Sirius sorge spontaneo un sorriso e guarda intensamente nei suoi occhi: «Somigli molto a tuo padre».
Cerca di non pensare alla morte dei ragazzi e a quello che sta succedendo in questo orribile presente, bensì si mostra interessato a quel rigoglioso futuro.
«Dobbiamo far tornare tutto come prima» lo pensa soprattutto perché vuole che tutti i suoi cari abbiano indietro la loro vita serena «Più il tempo passa e più roviniamo il futuro.»
«Esatto» annuisce Emily «Questa storia va risolta in fretta.»
«Il problema è che adesso senza mia madre non sappiamo come sconfiggere Voldemort! L'unica arma era lei.»
«Scorp, lo so... ma dobbiamo farcela. Dobbiamo trovare gli Horcrux, sarebbe l'unico modo per sconfiggerlo.»
«Non possiamo nemmeno spostarci avanti nel tempo» aggiunge Sirius «Per chiedere aiuto, ecco. Se quello che mi dite è vero dobbiamo solo essere molto bravi a trovare tutti gli oggetti.»
«Penso che molti siano stati spostati, o comunque non è così facile per noi uscire come se nulla fosse di qua. Siamo tutti dei ricercati.»
Sirius incrocia le braccia al petto e annuisce: «Paradossalmente l'unico modo per farci notare di meno è proprio attaccare».
Albus comprende subito dove voglia arrivare: «Se pensa che vogliamo distruggerlo direttamente, come se fossimo degli incoscienti, non sospetterà mai che vogliamo distruggere gli Horcrux!»
«Esatto!» schiocca le dita e gli fa un occhiolino sorridendo «Loro sanno come nella vostra linea temporale è stato distrutto, senza sapere che siete a conoscenza di quegli oggetti.»

Sarà difficile trovarli, a dire il vero non sanno nemmeno la posizione di tutti loro, ma devono provarci.
«Il piano deve essere strutturato così: bisogna organizzarci in gruppi e, a rotazione, alcuni di noi dovranno cercare gli oggetti, altri sorvegliare il posto, e altri compiere delle piccole follie per distrarre Voldemort» dice Emily, facendo annuire tutti.
«I suoi occhi sono ovunque nel mondo ormai, dobbiamo essere bravi ad addestrare tutti.»
«E tu puoi farlo, Scorp» lo guarda Albus «So che non ti piace sentirlo dire... ma sei pur sempre il figlio di Esme e Draco. Hai il libro della tua famiglia e sei a conoscenza di magie molto più raffinate delle nostre.»
Questa volta non è scontento di essere paragonato a loro, bensì si sente orgoglioso di ciò. Annuisce e si alza, portando le mani sui fianchi: «Andiamo dagli altri, dobbiamo fare un bel discorsetto».
Parlano tutti assieme nel salotto di casa Davenport, assicurandosi che nessuno li possa vedere e sentire, nascondendosi con qualche incantesimo.

Tutti ascoltano, si fidano delle parole di Sirius Black, ma chi non è convinta è proprio Allyson.
Rotea gli occhi al cielo e sospira pesantemente: «Non ci posso credere dove siamo finiti».
«Smettila di fare così, dobbiamo aiutarli e cercare di risolvere questo problema.»
«Mamma, è inutile che continui a ripetermelo. È irrisolvibile e questi quattro sconosciuti sono piombati qui per rovinare tutto quanto» punta un dito contro di loro e sbuffa «Esme è morta, ma voi non so per quale motivo date corda a loro e a queste follie! Il mondo è in completa rovina e sono cerca che se Esme del futuro è ancora viva sarà lei a fare qualcosa!»
«Lei non sa nemmeno che siamo qui» le interrompe Scorpius «E come potrebbe mai saperlo?»
«Se mi conosco abbastanza bene e conosco la mia migliore amica, sono certa che abbiamo già trovato una soluzione!»

«E perché in tutto questo tempo non è ancora arrivato nessuno?! Non è così semplice come pensi.»
«Non è semplice come pensi tu! Non so chi tu sia ma hai fatto un gran bel casino per cercare tua madre! E non mi interessa quanto possa sembrare maleducata, ma hai rovinato tutto... voi avete rovinato tutto!»
«Devi fidarti di noi, Allyson» la interrompe Emily «Perché sei l'unica che non si fida?»
«Avete rovinato il mondo intero, come posso fidarmi?»
Forse non ha torto ed è anche comprensibile il suo nervosismo.
Allyson si passa nervosamente una mano tra i capelli e si chiude in camera propria, non volendo sentire altre idiozie.

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora