𝐗𝐋𝐕𝐈𝐈

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Potete andare sulla playlist Spotify dedicata alla storia (link in bio) per ascoltare la canzone dedicata al capitolo  - la canzone è "Origami" dei The Rare Occasions

Esme rimane tutto il pomeriggio con il suo Scorpius, a parlare e parlare.
Lui l'aggiorna su tutto quello che è accaduto negli ultimi anni, di come si è sentito, si sfoga su tutto e la madre lo ascolta accarezzandogli ripetutamente la schiena.
Le era mancato sentire la sua voce, anche se adesso è più matura, e poter essere per lui un supporto.
«Risolveremo tutto» ha ripetuto più volte con serietà, annuendo e guardando dritto negli occhi.
Crede in ciò che gli dice, si fida di lei, e ora vederla al suo fianco lo rassicura. Sua madre lo riporterà finalmente a casa e potranno vivere di nuovo tutti seriamente.
Si sente un po' in colpa per non aver risolto tutto prima, ma deve accettare che una strega come sua madre è di tutt'altra portata.
Ma a Scorpius non viene voglia solo di parlare di questo problema imminente, ma sfrutta quelle ore assieme a lei per farle domande più intime e parlare di cose che prima non era riuscito a dirle, o magari non gli erano ancora venuti in mente.
«Io ho visto te e papà da giovani, eravate diversi da come vi ho conosciuti io.»
«Ci hai conosciuti che eravamo adulti, a scuola eravamo dei ragazzini. Anche tu cambierai, e la vita stessa ti cambierà. E con questo non sto dicendo che sarai un'altra persona, ma che semplicemente l'esperienza ti darà modo di affrontare la vita diversamente, con occhi diversi.»
«Papà è cambiato molto, però» storce il naso «E non mi sembrava vero quello che ho visto.»
Ad Esme sfugge un riso e si copre la bocca con il dorso della mano: «Avrai visto un Draco molto antipatico scommetto».
Rimane un attimo in silenzio, poi aggrotta la fronte e le pone una domanda molto semplice: «Perché eri sua amica? Perché ti piaceva quella persona così spregevole?»
Quella domanda gliel'aveva posta lui stesso anni dopo, lei non è mai rimasta a soffermarsi su questo particolare ma vuole dare al figlio una risposta sensata.
«Io non sopportavo tuo padre all'inizio, ci siamo davvero odiati per un breve periodo, poi però abbiamo avuto una sorta di confronto durante una punizione e sembrava mortificato per quello che aveva detto e fatto nei miei confronti.»
«Io questo lo so, tante volte mi avete detto che papà era più scorbutico ma non lo immaginavo così...» mormora quasi con delusione.
Esme storce la bocca, rimane per qualche secondo in silenzio e poi guarda il figlio con molta serietà, volendo dire ad alta voce qualcosa che poche volte ha ammesso.

«Mi sentivo sola, un mostro, qualcuno con le ore contate, non avevo la consapevolezza e la serenità che hai tu. Tuo padre era una persona pessima, ma io d'altronde cos'ero se non una macchina da guerra?»
«Ma tu eri buona!»
«Io non ero niente» accenna un amaro riso «Io ero la bambina della profezia, null'altro. Io ero ad Hogwarts per una missione, che poi si è trasformata essere la mia storia d'amore. Tuo padre era davvero buono con me e penso tu l'abbia notato.»
Scorpius annuisce, questo particolare è innegabile.
«Per lui non ero solo una brava studentessa o un'ottima amica, io per lui ero...tutto. Potevo leggerlo nel suo sguardo» ad Esme viene da sorridere nel ricordarsi dei primi momenti assieme a Draco e prende un profondo respiro «Io non ero nessuno senza di lui, e lui non era nessuno senza di me. Siamo molto simili per quanto non sembri, ma sia io che tuo padre abbiamo condiviso l'essere obbligati a cose più grandi di noi stessi ad un'età troppo giovane. In maniera differente, certo, ma eravamo solamente il risultato di un mondo che aveva messo su di noi determinate aspettative. Io ero solo un'eroina coraggiosa, lui solo un nemico codardo, e solo assieme abbiamo capito che eravamo più di questo.»
«Non direi mai che papà sia un uomo codardo» riflette il ragazzo, con aria confusa «Ha fatto tanto per te e per me.»
Esme sorride e scuote le spalle: « fare Visto? Intendo proprio questo. E io ti sembro sempre coraggiosa?»
Il figlio cerca di nascondere una risata: «Ti spaventi fin troppo quando prendo la febbre».
«Perché io non sono solo quella bambina magica e lui non è solo quel bambino viziato. Siamo cresciuti assieme, in tutti i sensi.»
Il ragazzo riesce a seguire il suo discorso, infatti si limita ad annuire alle sue parole.
«Papà ti ha sempre amata tantissimo.»
«Lo so, ed è la cosa più bella che mi sia capitata assieme a te.»
«Sarebbe bello vivere un amore come il vostro.»
«Non nego che sia una cosa che auguro a chiunque, ovvero di trovare qualcuno che farebbe di tutto per te, senza mai voltarti le spalle.»
«Eppure siete stati separati per un po' di anni.»
«Non mi risulta, però, che tuo padre abbia voluto intenzionalmente farmi del male. Ci sono stati degli errori da parte sua, ma non mi ha lasciato. È sempre rimasto al mio fianco ed è questo quello che fa chi ti ama davvero: non si allontana da te nemmeno per un istante.»

PARALLEL || They deserve betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora