𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 1.

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Effetto Farfalla:"Il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo"

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Effetto Farfalla:
"Il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano dall'altra parte del mondo".




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𝐁rividi di sudore mi scivolano lungo la schiena – coperta in gran parte dall'ingente quantità di capelli che possiedo. Questa sera li porto lunghi e lisci; come la seta del mio vestititino succinto, grazie ai lunghi minuti passati a piastrarli.
I colori caldi e a tratti acceccanti che provengono dalle diverse lampade del locale si riflettono sulla mia testa, rendendo i miei capelli tinti di viola rossastri, arancioni e gialli.

La musica rieccheggia tra le mura adombrate del locale, colpendomi i timpani e portando il mio corpo a muoversi in maniera libera e casuale.

«Dovresti andarci piano con quei drink, Amabel.»

Le luci soffuse le colorano il viso truccato con cura, mettendo in risalto la forma particolare e sensuale dei suoi occhi dal colore nocciola.

Sono talmente andata che ora come ora bacerei la mia amica senza pensarci due volte. – Cosa già avvenuta durante una delle nostre sbronze, ma di cui nessuna delle due parla mai.

«Per una sera, una soltanto, fammi divertire! L'estate sta finendo, amica mia, e io voglio smettere di pensare a quel bastardo.» piagnucolo, allungando il bicchiere vuoto al barista per fargli capire di preparamene un altro.

Dietro il bancone si trova Michael, un conoscente di vecchia data della mia amica, per questo non ci chiede nemmeno i documenti e ci serve da bere senza troppe cerimonie. E per lo più, grazie alle doti di persuasione della rossa tinta, beviamo tutto: gratis.

«Okay, ma non ti allontanare, se vuoi ubriacarti come se non ci fosse un domani devo almeno tenerti d'occhio.»

«Tranquilla, non devi farmi da babysitter, torna pure a ballare con il tuo amato.» marco l'ultima parola con tono volutamente malizioso.

Lei porta lo sguardo sul ragazzo in mezzo alla pista, che a sua volta la sta guardando. Poi sospira.

«Okay, ma torno subito.»

La mia amica torna a ballare e io mi scolo un altro drink, ma essendo questo già il quarto o quinto... sento l'esigenza di andare in bagno. Cerco di avvertire Sarah ma è troppo occupata a baciare il suo ragazzo per prestare realmente attenzione a me, così mi allontano alla ricerca del bagno ma quando arrivo a destinazione intravedo una lunga fila di persone che attende per entrare.

Cavolo...
Devo liberarmi per forza.

Passano alcuni minuti ma la fila prosegue troppo lentamente, così decido di uscire dalla discoteca per prendere aria.

Mi guardo intorno.

Dietro quegli alberi non c'è nessuno ed è così buio che nessuno mi vedrebbe se facessi pipì.

Black as my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora