𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 6.

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Even after repeatedly breaking my heart i still believed you made me happy

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Even after repeatedly breaking my heart i still believed you made me happy.






Una sensazione strana mi accompagna mentre faccio colazione.
Cerco di prestare attenzione a quello che stanno dicendo le persone intorno a me – ovvero la mia famiglia – ma un pensiero fisso non sembra volermi abbandonare.

Ho sognato Damian Barnes.
Il che non è chissà quale problema, in realtà. Il problema è stato svegliarmi con il sudore addosso a causa della paura che ho provato durante quello che più che un semplice sogno era a tutti gli effetti un incubo.

Eravamo una davanti all'altro, in mezzo all'oscurità.
Damian stava dicendo qualcosa, ma dalla sua bocca non usciva alcun suono.
Inizialmente non ricordavo i dettagli del sogno, ma adesso stanno lentamente iniziando ad affiorare.

Sono solo sorpresa di averlo sognato, ma non voglio che questa cosa condizioni la mia giornata, e soprattutto non voglio darle troppa importanza.
Era un sogno, tutto qui.

Finisco di mangiare e porto il piatto sporco nel lavandino, prima di salire al bagno di sopra e lavarmi i denti. Faccio ancora una volta pipì e dopo aver preso lo zaino torno al piano inferiore, dove trovo mia sorella ad aspettarmi con aria annoiata. Sta mandando un messaggio a qualcuno, quindi non mi degna di uno sguardo. Le comunico la mia presenza con un colpo di tosse e lei mi lancia un'occhiata veloce, prima di riportare lo sguardo chiaro sullo schermo.

«Quelle scarpe non sono maschili?»

Mi ha osservata un secondo e il suo pensiero è andato alle mie scarpe?

«Perché dobbiamo categorizzare tutto?» sbuffo. «In base a cosa sarebbero maschili?»

«Ehm... in base al fatto che non sono per niente femminili?»

«La tua è una risposta sensata, devo dire.» ironizzo.

«Andiamo o perdiamo il bus.» cambia argomento.

Salutiamo i nostri genitori e usciamo di casa, aspettando l'arrivo del mezzo.
Mentre cerco il pacco di sigarette nella tasca, vedo due figure camminare nel marciapiede di fronte al nostro. Non presto loro reale attenzione finché non sento la voce entusiasta di Caelie urlare il nome del nostro vicino dai riccioli biondi.

«Kyle! Non prendi il bus con noi?»

Incredibile come non le potrebbe interessare di meno della presenza di Damian. Per lei esiste solo il biondino, ma non posso fargliene una colpa. Perché proprio come lei guarda unicamente Kyle, non posso negare che i miei occhi sono subito accorsi alla ricerca di due occhi neri, e non sulla figura del ricciolo biondo cosa che avrei dovuto fare dopo aver sentito il suo nome.

Vedo i due ragazzi lanciarsi in strada senza nemmeno guardarsi intorno, e sento l'ansia aumentare ad ogni passo. Come fanno a stare così tranquilli? Non appena ci raggiungono, mia sorella saluta Kyle con un bacio sulla guancia, poi fa lo stesso con Damian.

Black as my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora