𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 20.

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⇝ 𝒯𝒽ℯ 𝓈𝓊𝓃 𝓁ℴ𝓋ℯ𝒹 𝓉𝒽ℯ 𝓂ℴℴ𝓃 𝓈ℴ 𝓂𝓊𝒸𝒽 𝒽ℯ 𝒹𝒾ℯ𝒹 ℯ𝓋ℯ𝓇𝓎 𝓃𝒾ℊ𝒽𝓉 𝓉ℴ 𝓁ℯ𝓉 𝒽ℯ𝓇 𝒷𝓇ℯ𝒶𝓉𝒽ℯ

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⇝ 𝒯𝒽ℯ 𝓈𝓊𝓃 𝓁ℴ𝓋ℯ𝒹 𝓉𝒽ℯ 𝓂ℴℴ𝓃 𝓈ℴ 𝓂𝓊𝒸𝒽 𝒽ℯ 𝒹𝒾ℯ𝒹 ℯ𝓋ℯ𝓇𝓎 𝓃𝒾ℊ𝒽𝓉 𝓉ℴ 𝓁ℯ𝓉 𝒽ℯ𝓇 𝒷𝓇ℯ𝒶𝓉𝒽ℯ. ⇜




Le lenzuola si stropicciano a causa del movimento agitato del mio corpo.

Immagini ambigue, prive di realtà, scorrono come un film nella mia testa, tormentando il mio sonno.

Apro gli occhi di scatto per sfuggire all'ennesimo incubo e proprio in quel momento mi sembra di sentire qualcosa picchiettare contro il vetro della finestra. Per un attimo penso sia la pioggia, così mi alzo e vado a controllare, ma quando arrivo, mi rendo conto che a provocare quel rumore erano le zampette nere di... Salem.

Apro la finestra e lo faccio entrare.
Il gatto miagola e si struscia come d'abitudine tra le mie gambe.

Mi abbasso per accarezzargli la testolina pelosa. Si lascia toccare per un po', finché non mi fa capire con le zampe che preferisce non essere più accarezzato.

«Cosa ci fai qui?» lo osservo mentre si lecca il pelo. «Damian ti lascia uscire da solo la notte?»

Salem miagola, come se in qualche modo stesse rispondendo alla mia domanda.

Mi esce uno sbadiglio.

«Hai fame?» gli chiedo.

Salta sul letto e si sdraia sul bordo. Mi fissa come se mi stesse aspettando.

Sorrido e mi sdraio anch'io, infilandomi sotto le coperte e stando attenta a non farlo volare in aria.

Amo gli animali. Non ho mai avuto un gatto ma Salem mi fa capire che prenderne uno non sarebbe una cattiva idea. Se solo mia madre non fosse allergica...

«Ehi, Salem... per caso il tuo padrone ti parla mai di me?» dopo aver pronunciato quella frase mi sento una stupida, ma tanto il gatto può giudicarmi, e poi... no, basta, non devo pensare a Damian.

Non devo.

Accendo un attimo là abat-jour per scattare una foto a Salem e mettere successivamente il cellulare sotto carica, quando mi accorgo che sul collare nero che indossa – a cui non avevo fatto caso essendo del colore simile al suo pelo – c'è attaccato un piccolo pezzo di carta accartocciato. Il cuore inizia già a battere più forte, come se avesse già intuito qualcosa.
Lo prendo con delicatezza, cercando di non infastidire Salem, e quando lo porto più vicino agli occhi, scorgo una frase scritta in minuscolo.

Il sole amava così tanto la luna che moriva ogni notte per lasciarla respirare.
Io muoio ogni secondo in cui non ti ho accanto.
-D.

Sorrido senza farci troppo caso. Sento gli occhi pizzicare e un sospiro abbandona le mie labbra.

Come posso non pensarlo se lui compie gesti simili?

Black as my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora