𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 8.

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It's in the eyes

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It's in the eyes.
Always the eyes.








La sua voce roca e ormai familiare riempie l'aria.

«Per quanto mi riguarda, nulla so con certezza. Ma la vista delle stelle mi fa sognare.»
Mi giro per poterlo guardare e mi accorgo che i suoi occhi neri sono luminosi, probabilmente a causa della luce causata dalle stelle. «Vincent Van Gogh.» specifica.

«Ecco: mi mancava giusto il tuo lato poetico. Ora sono convinta, sposiamoci!» nascondo una risatina.

Lui accenna un sorriso. «Cosa ci fai qui tutta sola?»

Scrollo le spalle. «Mi godo l'aria fresca.»

«Quella giacca sembra leggera. Non hai freddo?»

«E tu, cosa ci fai qui da solo?» gli chiedo, senza rispondere alla sua domanda.

«Oh» fa una breve risata. «Non sono da solo. Sono con te. E la tua è un'ottima compagnia.»

Mi viene naturale sorridere per quelle parole. Ma poi scuoto la testa, calciando con il piede un sassolino.

«Sei troppo gentile con me, Damian.»

«Non dovrei?»

«Non so, non sono abituata alla gentilezza. Le persone di solito sembrano fare a gara a chi è più stronzo.»

«Dimmi i nomi.» si fa serio.

«Mh?»

«I nomi di coloro che fanno gli stronzi con te. Tu dimmeli e ci penso io.»

«Sei serio?» ridacchio.

«Mai stato più serio, Amabel.»

«Non sono una principessa smarrita che ha bisogno del principe per essere salvata, Damian. Sono una donna forte e determinata. Se qualcuno fa lo stronzo con me, stai pur certo che la mia testa rimane comunque alta.»

«Non sono un principe, Amabel. Sono il fottuto cattivo, quello che raderebbe al suolo ogni strato di questo mondo solo per saperti felice.»

Quella confessione mi lascia totalmente perplessa. Sorpresa, ma anche destabilizzata.
Come può una persona che mi conosce da così poco tempo dirmi una cosa simile?

Damian sospira. Sembra combattuto. «Sono stato troppo diretto, Amabel. Perdonami.» si avvicina a me con un passo.

Lo guardo confusa. «Non so cosa dire.»

Lui abbassa le spalle, con aria che mi appare... triste. «Questa è la prima e ultima volta che lo farò, te lo prometto.» dice. I suoi occhi scuri si puntano nei miei e mi incatenano senza sforzo.

«Damian, cosa-»

Le sue pupille si dilatano. «Dimentica solo gli ultimi cinque minuti della nostra conversazione. L'ultima cosa che ti ho chiesto è stata: cosa ci fai qui tutta sola?»

Black as my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora