𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 21.

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⇝ 𝒲ℯ 𝓌ℴ𝓃'𝓉 𝒻ℴ𝓇ℊℯ𝓉 ℯ𝒶𝒸𝒽 ℴ𝓉𝒽ℯ𝓇, 𝓇𝒾ℊ𝒽𝓉?⇜

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⇝ 𝒲ℯ 𝓌ℴ𝓃'𝓉 𝒻ℴ𝓇ℊℯ𝓉 ℯ𝒶𝒸𝒽 ℴ𝓉𝒽ℯ𝓇, 𝓇𝒾ℊ𝒽𝓉?⇜




Un venticello leggero mi scompiglia i capelli già mossi, mentre chiudo la chiamata con Harry e infilo il cellulare in tasca.

Sarah tira fuori il pacchetto di sigarette e me ne allunga una.

«Esco con Harry per le ventidue. I miei genitori staranno già dormendo e non faranno domande.» le faccio sapere.

«Dove ti porta?» accende la sigaretta che le penzola dalle labbra, prima di allungarmi l'accendino per poter accendere la mia.

«In realtà pensavamo di bere qualcosa, quindi penso che andremo in qualche caffetteria. Poi... chissà.»

Lei annuisce. «Un giorno dovrei venire anch'io con voi, così da conoscere meglio questo ragazzo così simpatico.»

«E farlo scappare a gambe levate? No, grazie.»

Fa una risatina. «Io sono tua sorella maggiore, Amabel, accettalo. Anche se non abbiamo lo stesso sangue, abbiamo lo stesso cuore.»

Sorrido per quelle parole. «Smettila o mi fai piangere.»

«Piangere? Tu? Ma se sei dura come un sasso!»

«Finiscila, cretina!» ridacchio. «Mangi da me?»

«Lo farei volentieri, ma oggi è il compleanno del padre di Dave e devo essere lì con loro. Sai che noia...»

Annuisco. «Buona divertimento, allora.» la prendo in giro.

«Sicuramente la tua serata sarà più interessante della mia.» sorride maliziosamente.

Roteo gli occhi prima di lasciarmi andare ad una breve risata.

Rimaniamo a parlare ancora una ventina di minuti, poi la rossa se ne va e io vado in cucina per preparare qualcosa da mangiare.

Mio padre e mia sorella arrivano quasi nello stesso momento e ci sediamo tutti e tre a tavola, aspettando l'arrivo di nostra madre.

«Allora ragazze, a scuola tutto bene?» mio padre indaga come fa sempre quando ne ha l'occasione. Indossa ancora la divisa da lavoro e ha il viso piuttosto stanco.

«Sì.» diciamo all'unisono.

«Qualche novità? Fidanzatini?»

«Papà! Ma come parli?! Non siamo più negli anni sessanta!» lo prende in giro Caelie.

«Scusami tanto se ora usate tutti termini diversi.» mio padre sbuffa. «Allora, siete ancora le mie pulcine, vero?»

Io e mia sorella ci guardiamo divertite, poi arriva nostra madre e ci mettiamo a mangiare.

Black as my soulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora