You deserve someone who brings peace to your chaos and loves you to pieces.«Mi piace questa canzone.» mi fa sapere Damian.
Siamo quasi arrivati alle nostre abitazioni e stiamo ascoltando un po' di musica insieme.
Io con un auricolare, lui con l'altro.Siamo così vicini che riesco a sentire il suo profumo. Non so se si sia spruzzato qualcosa o se sia solamente l'odore della sua pelle, ma è delicato e buono. Piacevole da sentire.
«She'd take the world off my shoulders
If it was ever hard to move
She'd turn the rain to a rainbow
When I was living in the blue
Why then, if she's so perfect
Do I still wish that it was you?» pronuncio quelle parole senza cantare, e Damian sembra ammaliato dal loro suono.«Confermo: mi piace molto. Come si chiama?» sembra davvero interessato. I suoi occhi non mentono, si vede chiaramente che è colpito.
«Glimpse of us.»
Lui annuisce.
La sua espressione si fa d'un tratto pensierosa e aggrotta le sopracciglia scure.«Ti manca?» domanda all'improvviso.
Lo guardo senza capire.
«Il tuo ex. Com'è che si chiama? Ringo?»
«Rhys» faccio una risatina. «No, non mi manca. O almeno, non più. Perché me lo chiedi?»
Lui rilassa le spalle. «Semplice curiosità.»
Siamo ormai arrivati a destinazione.
Quando sono da sola mi sembra di impiegare molto più tempo a fare questa strada, mentre adesso mi sembrano passati solamente pochi minuti.Damian si sfila l'auricolare e me lo allunga. Nel prenderlo le nostre dita si sfiorano e il constasto tra il mio calore e la sua freddezza è sorprendente.
Damian sembra percepire la scossa a causa di quel semplice e innocente tocco, perché allontana di scatto la mano come se si fosse bruciato.«Tutto bene?» mi viene naturale domandargli.
I suoi occhi profondi sono fissi sul mio viso.
«Sì, scusami. Non hai sentito anche tu la scossa?»Scuoto la testa in segno di risposta. «Ci vediamo domani a scuola.» lo saluto.
«Amabel» mi richiama, prima che possa aprire la porta.
«Sì?»
Sembra voglia dire qualcosa, ma alla fine scuote la testa, come se non fosse sicuro. «No, niente. A domani.»
Annuisco. «A domani.»
Chissà cosa voleva dirmi...
A casa non c'è nessuno così ne approfitto per farmi un bagno caldo e far partire la musica che rimbomba tra le mura.
Indosso dei vestiti comodi per stare a casa e provo a studiare qualcosa, ma non avendo molta voglia, richiudo il libro di storia dopo aver girato a malapena due pagine.
Come se ci unisse un filo invisibile, ecco che mi arriva la chiamata proprio della persona che avrei chiamato a breve per sfuggire alla noia.
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Black as my soul
Vampire«𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞, 𝐀𝐦𝐚𝐛𝐞𝐥. 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐨𝐭𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐚𝐥 𝐬𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐞...