Capitolo Diciannove

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Erano passate due settimane dall'ultima volta che Asia e Francesca avevano infranto il loro patto ma alla giovane sembrava invece un tempo eterno e in certi momenti avrebbe voluto fermare l'insegnante nei corridoi della scuola e baciarla senza preoccuparsi delle conseguenze. Soprattutto quando Asia si presentava in classe con i jeans e la camicia bianca, aveva capito che quel tipo di abbigliamento accendeva certi tipi di pensieri che nemmeno pensava di avere.

"Hai programmi per il weekend?" - la voce di Lucrezia la interruppe dai film mentali che si stava facendo.

"No, pensavo di studiare un po' con te e magari poi andiamo a fare una passeggiata da qualche parte. Che ne dici?" - rispose Francesca cercando di non pensare a ciò che avrebbe voluto fare in realtà.

"Uhm ok, approvato. Studiamo matematica e latino oggi e filosofia domani. Ok?" - disse Lucrezia guardando il cellulare - "Poi possiamo andare a passeggiare nel lungo fiume e magari ci fermiamo al Tandem, se non sei troppo stanca."

"Ok, va bene." - rispose l'altra - "Lo diciamo anche a Fede?"

"No, vorrei passare del tempo solo con te. Mi manca avere le nostre giornate." - replicò Lucrezia prendendo per l'ennesima volta il telefono e sbuffando.

Francesca sorrise e l'abbracciò, anche lei sentiva la mancanza dei momenti che erano solite ritagliarsi, il rapporto non era cambiato ma a volte sentiva proprio il bisogno di stare solo con l'amica, anche se in silenzio.

"Stai aspettando un messaggio da Alberto?" - le chiese non staccandosi dall'abbraccio - "Non ti ho mai vista così interessata alla tecnologia come nell'ultimo periodo."

Lucrezia sospirò e si staccò dall'amica, in realtà non rispondeva ai messaggi del ragazzo da quasi due giorni, aveva usato la scusa dello studio ma i sensi di colpa la stavano divorando.

"No, no, con Albe va... Benino direi. Ora non voglio parlarne, è un discorso un po' lungo e voglio farlo con calma. " - disse infine - "Ma parliamo di cose serie, con Conforti come procede?"

"Non ho mai desiderato la fine della scuola come in questo periodo." - spiegò Francesca - "Credo impazzirò da un momento all'altro, però sto capendo sempre di più le funzioni e quelle robe strane che spiega. Lo fa in modo così sexy, l'ascolterei per ore."

"Anche io, però a differenza tua non voglio andarci a letto." - scherzò Lucrezia - "Ci vediamo alle quattro? Ora scappo, ho promesso a mio padre avrei pranzato con lui. Ti voglio bene Fra." - le mandò un bacio con la mano e si diresse a passi svelti verso la sua auto.

Francesca sorrise, passare del tempo insieme all'amica le sarebbe servito anche per non pensare troppo ad Asia e magari a valutare per bene le opzioni sull'università. Era consapevole che presto sarebbe iniziato un nuovo capitolo della sua vita e non era del tutto sicura di essere pronta.

***

Asia era appena uscita dalla sala professori quando venne fermata da una voce femminile.

"Asia, eccoti finalmente!" - esclamò una giovane donna bionda appena la vide.

"Ehi Marzia, ciao." - rispose Asia con mezzo sorriso - "In cosa posso esserti utile?"

"Domani sera festeggio il mio compleanno, ti va di venire?" - chiese squadrando l'altra dall'alto al basso - "È una cena informale tra colleghi ma ognuno di voi può portare qualcuno, se vuole."

Asia strinse i denti ma continuò a sorridere, andare a cena coi colleghi era in realtà l'ultima cosa che desiderava le sembrava scortese rifiutare per l'ennesima volta.

"Vengo volentieri, dove?"- rispose infine.

"Pensavo di andare al nuovo sushi che hanno aperto in centro, me ne hanno parlato molto bene." - disse Marzia - "Vieni in compagnia?"

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora