Capitolo Ventitré

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Francesca sbuffò, aveva mandato diversi messaggi a Lucrezia e anche provato due volte a chiamarla ma inutilmente. Ora tamburellava con le dita sul cruscotto non riuscendo a trovare le parole giuste per dire a Federico della sua storia con Asia.

"Ieri ho litigato con Matteo." - disse il giovane distogliendola dalle proprie elucubrazioni mentali - "Questa gita fuori programma mi aiuterà anche a sbollire."

"Mi spiace Fede..." - sibilò Francesca guardandolo - "Vuoi parlarne?"

Federico sospirò, spense l'autoradio e cercò di riordinare i pensieri.

"Lucre mi ha detto ciò che ha fatto Erica, io quindi l'ho riferito subito a Matteo." - iniziò il ragazzo - "E lui ha iniziato a blaterare cose assurde, che Erica voleva solo provare a stare con te e che tu e mia sorella ve la stavate prendendo troppo. Cioè lui che ha sempre detto che bisogna rispettare i no si è messo a giustificare quella là. Così abbiamo discusso e mi ha detto di crescere e vivere nel mondo degli adulti. "

"Fede mi dispiace, avevo chiesto a Lucrezia di non dirti nulla, non volevo mettervi in mezzo." - disse Francesca sentendosi in colpa.

"Ha fatto benissimo invece, perché se piaci a una persona questa non ti ricatta o cerca di conquistarti con queste bassezze. A te lei non piace ed era chiaro dall'inizio." - rispose Federico facendosi prendere dalla rabbia.

"Non volevo potesse gettare fango sulla professoressa Conforti, era la mia priorità." - replicò la giovane inspirando.

"Perché sei una brava ragazza Fra e una cosa del genere, anche se falsa, potrebbe rovinarle la carriera. " - disse Federico con mezzo sorriso.

"La verità è che tra noi qualcosa c'è..." - ammise poi a bassa voce - "Cioè lei non mi ha costretto, anzi... Però è successo."

Federico la guardò a bocca aperta poi scoppiò a ridere, era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato da Francesca.

"Abbiamo una sorta di patto, aspettiamo la fine dell'anno per frequentarci..." - aggiunse con la gola secca.

"È bello essere innamorati Fra, magari non sarà del tutto semplice all'inizio ma goditi questi momenti. Certo come prima storia non hai scelto la via più semplice. " - la prese in giro.

"Lo dice sempre anche Lucre." - sorrise Francesca poi prese il telefono e le mandò l'ennesimo messaggio sperando non si faccesse trovare in situazioni ambigue.

***

Carla sospirò, aveva Lucrezia seduta sulle sue gambe e l'unico pensiero era spogliarla e fare l'amore ma non voleva correre e fare qualcosa di cui potessero pentirsi. In realtà la giovane era stata esplicita su ciò che voleva ma Carla si sentiva ugualmente in difetto e in colpa, come se si stesse approfittando della ragazza.

"Lucrezia, forse è il caso di fermarci." - ansimò mentre la bocca dell'altra era intenta a baciarle il collo.

"Mmm no, non ho voglia." - replicò Lucrezia infilandole le mani sotto la maglia e quando la sentì tremare sotto il suo tocco gliela tolse direttamente - "Non son sicura che tu creda a ciò che dici."

Carla chiuse gli occhi e dovette sforzarsi per non prendere lei le redini del gioco. Stava per risponderle quando la porta si aprì e sobbalzò.

"Cazzo Fede..." - imprecò Lucrezia vedendo il fratello che sembrava avesse visto un fantasma - "Potevi dirmi saresti passato." - aggiunse alzandosi cercando di nascondere l'imbarazzo poi si voltò verso Carla che nel frattempo si era rivestita ma non disse nulla.

"Pensavo fossi sola." - disse solamente il ragazzo alternando lo sguardo tra la sorella e l'altra donna - "Cosa significa tutto questo?"

"Niente..." - biascicò sistemandosi i capelli - "Te ne avrei parlato con calma e in un altro momento, avevo bisogno di stare sola con Carla."

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