Capitolo Diciassette

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Da quando aveva parlato con Erica, Francesca era pensierosa, temeva lo stesso che le voci potessero arrivare ad Asia e che lei decidesse di non darle possibilità nemmeno dopo il diploma.

"Fra stai bene?" - le chiese Lucrezia appena suonò la campanella, solo altre due ore e finalmente sarebbero potute rientrare a casa.

"Sì, ho solo dormito male e sono un po' stanca." - rispose l'altra con mezzo sorriso, non voleva stressare l'amica con le sue inutili paranoie.

Lucrezia annuì ma non era convinta, la conosceva e sapeva qualcosa la turbava.

"Riguarda Erica, vero?" - le chiese mentre percorrevano il corridoio - "Stai tranquilla Fra, non succederà niente alla Conforti. Tra qualche mese poi sarà tutto finito."

"E se lei poi non volesse nulla ugualmente? Magari avrà paura delle. voci che potrebbero esserci." - chiese Francesca bloccandosi - "Che ho fatto di male per innamorarmi di lei?"

Lucrezia rise, la situazione era comica nella sua tragicità.

"Perché sei lesbica e alle lesbiche non piacciono le cose semplici e lineari, a loro piace complicarsi la vita." - rispose Lucrezia facendola sorridere - "Conforti non ti snobberà, secondo Carla hai un'ottima influenza su di lei."

Francesca si bloccò e fissò l'amica, non sapeva che lei e Carla avessero avuto contatti dalla sera del Tandem.

"Ci siamo riviste una mattina al Bar Poste, mi ha ringraziata per il passaggio e le ho dato il mio numero di telefono." - spiegò Lucrezia tranquilla - "Non fare quella faccia, resto eterosessuale, però mi piace parlare con lei. È simpatica." - poi vedendo l'espressione preoccupata di Francesca aggiunse - "Non prenderà mai il tuo posto, non devi nemmeno pensarlo. Ok?"

"Quindi avete parlato di me e Asia?" - chiese poi curiosa.

"A grandi linee, però abbiamo parlato più dell'Università, lei ha studiato Ingegneria Edile e si è offerta di darmi qualche dritta." - spiegò Lucrezia con la luce negli occhi - "Non vedo l'ora. E non flirto con lei!" - aggiunse ridendo.

Francesca stava per rispondere quando vide Asia di fronte a lei e si bloccò, non si parlavano dalla sera del Tandem, a scuola si erano comportate sempre in maniera distaccata, si mandavano però almeno due messaggi ogni giorno, solo per far sapere all'altra di esserci.

"Buongiorno ragazze, tutto bene?" - esordì Asia quando fu vicina alle giovani - "Brighi posso parlarti un attimo? Ti aspetto in sala professori."

Conforti non le diede tempo di rispondere, la superò regalandole uno dei suoi migliori sorrisi e Francesca sentì il battito accelerare.

"Secondo te cosa vorrà dirmi?" - chiese debolmente all'amica - "Ci vediamo questo pomeriggio?"

"Certo, studiamo insieme Latino." - rispose Lucrezia dandole un bacio sulla guancia - "Tranquilla e non ti preoccupare, sarà per qualcosa che riguarda l'ambito scolastico."

Francesca sospirò e si diresse a passo svelto verso l'aula dove Asia l'aspettava, si chiese se fosse venuta a conoscenza di essere vista da qualcuno in sua compagnia e se la cosa magari le aveva creato problemi. O magari era tornata insieme alla ex e aveva capito che quello che c'era stato tra loro era semplicemente uno svago. Deglutì, nel giro di due minuti si era immaginata i peggiori scenari possibili.

Bussò ma aprì la porta senza aspettare la risposta dell'insegnante.

"Accomodati Brighi." - le disse Asia sorridendo - "Come mai questa faccia? Non ti devo mettere in punizione." - aggiunse con leggera malizia.

"Peccato." - si lasciò sfuggire Francesca appena si sedette - "Come mai vuoi vedermi? Qualcuno ha saputo di noi o...?"

"Francesca calma, ti ho chiesto di venire qua per due motivi. Uno è per parlare dell'ultima verifica." - le disse Asia con calma mentre cercava un foglio nella sua cartella - "L'altro è che avevo voglia di stare un po' sola con te."

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