Capitolo Tredici

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"Quindi mi lasci andare a quella festa noiosa da sola?" - domandò Carla con il broncio - "Sono tutti astemi e non ci saranno nemmeno donne interessanti."

"Devo preparare la lezione e correggere le verifiche e non ho voglia di ascoltare discorsi da finto intellettuali. Dai non andare e resta a cena da me, apriamo il Chianti che mi hanno regalato i miei la scorsa settimana." - rispose Asia alzandosi - "Vuoi un caffè?"

"Ok, mi hai convinto, non posso rinunciare al Chianti dei Conforti. Vada anche per il caffè." - esclamò Carla facendo ridere l'amica - "Vuoi parlarmi della ragazzina? Mi hai solo detto che non doveva succedere ma i tuoi occhi mi dicono altro."

Asia non rispose ma inspirò profondamente, non era riuscita ancora a mettere in ordine i propri pensieri, voleva troncare qualsiasi cosa stesse nascendo con Francesca ma allo stesso tempo desiderava passare ulteriore tempo con lei e approfondire.

"Le ho parlato come mi avevi detto ma poi è andato tutto storto, pensavo di non riuscire ad andare a letto con qualcuna che non fosse Ilaria. Almeno non così in fretta, invece quando vedo Brighi non capisco nulla e voglio solo sentire il suo corpo su di me. Mi ha fottuto il cervello, come faccio a uscirne?" - disse mettendosi le mani tra i capelli - "Io pensavo con Ilaria durasse per sempre, perché mi sento così fragile ora?"

Carla si avvicinò e l'abbracciò forte, si conoscevano da anni e aveva visto spesso le debolezze dell'altra ma in quel momento non era sicura di riuscire ad aiutarla, era felice non piangesse più ogni sera per la ex ma voleva capire sino a dove potesse arrivare questa sbandata.

"Sono l'ultima persona che può dare consigli sentimentali." - iniziò scherzando mentre si allontanava da Asia - "Sai anche che io non ho mai sopportato Ilaria, è vero con lei sembravi felice ma avresti comprato questa casa lo stesso? Voglio che tu ti viva questa storiella, sei una brava insegnante e so che non inciderà sui suoi voti, però basta con questo atteggiamento confuso. Stasera beviamo e ci rilassiamo, sgombri la mente e vedrai che domani starai molto meglio."

"Va bene" - replicò Asia con mezzo sorriso ma mentre stava per aggiungere qualcosa il suono del campanello la interruppe.

Si diresse alla porta e appena vide la figura di Francesca sorrise, era l'ultima persona che si aspettava di vedere in quel momento.

"Brighi, qual buon vento?" - disse facendole cenno di entrare.

"Avevo voglia di vederti." - biascicò la giovane ma quando vide Carla si bloccò - "Oh scusa pensavo fossi sola, vado via. Torno in un altro momento."

"Ciao, tu devi essere Francesca. Piacere sono Carla." - esclamò la donna andandole incontro porgendole la mano - "Stavo uscendo per comprare la cena, quindi nessun disturbo. Asia allora va bene il sushi? Ti mando un messaggio quando sto per rientrare."

Carla non diede nemmeno il tempo ad Asia di elaborare che prese la giacca e sparì dalla sua vista.

"Scusami non volevo disturbarti." - si giustificò Francesca - "Però non avrei resistito a domani, ho pensato tanto a noi, cioè non c'è un noi ma ho pensato a te e a me." - continuò fregandosi le mani sui jeans in maniera nervosa - "E hai una cena, quindi mi dispiace due volte!"

"Carla è solo un'amica, l'hai vista al Tandem." - rispose subito Asia bloccandole le mani - "Mi sta vicina in questo momento complicato della mia vita."

"È colpa mia?" - chiese la giovane avvicinandosi e appoggiando il mento sulla spalla dell'altra.

"No..." - sibilò l'altra inspirando.

Poi Asia si spostò e le diede un leggero bacio sul collo, voleva dirle che da quando era entrata nella sua vita le complicazioni stavano cambiando ma non era sicura fosse la giusta cosa da fare. Quando la sentì tremare la strinse forte e chiuse gli occhi.

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora