Capitolo Cinque

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Francesca si cambiò la maglietta per l'ennesima volta e sbuffò, mancava solo un'ora all'uscita e non aveva ancora deciso come vestirsi, Lucrezia le aveva detto di vestirsi casual ma non troppo e di valorizzare le sue forme ma lei si sentiva a disagio e impacciata. Guardò la sua figura riflessa e scosse la testa, il verde proprio non le piaceva anche se risaltava i suoi occhi, ma non voleva nemmeno deludere l'amica e quindi decise di non pensarci più. Si sistemò i capelli, si truccò leggermente e decise di raggiungere Lucrezia anche se in anticipo, se fosse rimasta a casa avrebbe di certo cambiato idea per l'ennesima volta.

“Allora Lucre, vado bene?” - domandò Francesca appena l'amica aprì la porta e la squadrò dall'alto in basso.

“Potevi fare di meglio ma mi accontento, non avrai problemi a far colpo su qualcuna al Tandem.” - replicò Lucrezia ridendo - “Scherzo, non andiamo per quello lo so, Fede però pensa che vedere ragazze lesbiche o bisessuali ti potrebbe aiutare per capire almeno cosa ti piace e cosa ti smuove.”

Francesca annuì, incapace di replicare e sperando di non fare nessuna brutta figura nel locale, in fondo sarebbe stata insieme alla sua migliore amica, non poteva succederle nulla di irreparabile.

***

La prima mezz'ora al Tandem era stata quasi un'agonia per Francesca, non riusciva a tenere lo sguardo con nessuna ragazza, Federico e Matteo avevano cercato di metterla a suo agio e le avevano fatto una lezione veloce sul “mondo omosessuale”. Era rimasta colpita soprattutto dalle parole di Matteo, non era ancora dichiarato ma da quando stava con Federico era riuscito in parte a vivere meglio il suo essere gay.

“Cosa ne pensi di quella che è appena entrata?” - domandò Lucrezia distogliendola dai propri pensieri - "Non è troppo appariscente ma carina, no?"

Francesca stava per rispondere ma venne anticipata da Federico.

"Quella proprio no, esce ogni sabato con una diversa, è amica della Petra e lo so bene! Per Franci serve qualcuna di più sobria, almeno agli inizi."

"Ragazzi io non so... Cioè è carina ma non credo sia il mio tipo, non so nemmeno quale..." -  venne interrotta da due figure che entravano nel locale - "Cazzo"

"Pensavo quello non ti piacesse" - scherzò Matteo e poi si voltò seguendo lo sguardo della giovane - "Ah, preferisci le mature."

Francesca deglutì e abbassò lo sguardo, stava provando qualcosa che non riusciva a definire, una fitta al petto e le guance si stavano colorando di rosso. In quel momento voleva solo sparire.

"Eh immaginavo preferisse quelle di una certa età" - ironizzò Lucrezia cercando di mettere a fuoco le donne che avevano catturato l'attenzione dell'amica - "Merda!" - disse a voce alta lasciando interdetto il fratello - "Quella non è una matura qualsiasi, quella è la nostra professoressa di matematica! E pensavo fosse eterosessuale!"

Matteo osservò nuovamente Francesca e le prese le mani tra le sue, si rivedeva nella ragazzina e nella sua timidezza e ingenuità. Anche lui aveva avuto una cotta per un insegnante, l'aveva fatto crescere oltre che soffrire.

"Lu ti ricordo che qua vengono anche etero, magari ha accompagnato l'amica. O magari quella è la compagna. Ma la cosa principale è che Francesca ora sa cosa le piace... Stai tranquilla piccola, è normale provare attrazione per qualcuno maturo, che vediamo come esempio e che ci affascina con i suoi modi eleganti e adulti. Poi se questo qualcuno è pure carino, come mi sembra sia la tua insegnante, il gioco è fatto. Non ti devi sentire in colpa." - disse dolcemente Matteo.

"Vedete perché lo amo?" - esclamò Federico con gli occhi lucidi.

Francesca sorrise debolmente, le parole l'avevano colpita ma ora voleva solo tornare a casa. Come era possibile che Matteo avesse capito da un suo sguardo qualcosa che lei non aveva nemmeno preso in considerazione?

Tornò a guardare verso la Conforti e si chiese se l'avesse vista, chissà cosa avrebbe pensato. Però su una cosa Matteo non aveva ragione, non era solo carina era davvero bella.

"Fra, così la consumi." - disse Lucrezia attirando la sua attenzione - "Va beh lo penso da almeno una settimana ma non sapevo come chiedertelo, però ogni volta che la guardi cambi espressione e ti estranei. Hai pure iniziato a studiare matematica per lei."

"Io... Non so cosa dire, davvero. Sono affascinata da lei, è vero. Mi piace come spiega, come mi parla... Ma non sono sicura sia altro, cioè non so cosa si debba provare per qualcuno." - cercò di spiegare Francesca senza però distogliere lo sguardo da Asia Conforti - "Inoltre credo abbia almeno trent'anni e dubito possa provare un minimo di interesse per una diciannovenne sua studentessa. Sempre se il suo orientamento sessuale non sia quello etero."

***

Asia si era pentita quasi subito di aver accettato l'invito dell'amica, da settimane insisteva per andare in quel locale ma l'ultima cosa che cercava era un'avventura. Doveva ancora metabolizzare la rottura con quella che considerava la donna della sua vita, aveva visto andare in fumo ogni cosa che avevano costruito negli ultimi quattro anni e solo il pensiero di dover ricominciare da zero la bloccava. Oltretutto l'età media delle ragazze presenti era davvero bassa e sorrise, a lei quelle più giovani non erano mai piaciute.

"Potresti almeno fingere di divertirti" - disse l'amica sbuffando - "Guardati intorno, c'è una tipa, molto carina, che non ti ha tolto gli occhi di dosso da quando siamo entrate"

"È maggiorenne almeno?" - rispose Asia ridendo - "Carla so che fai tutto questo per me ma non credo uscirò a breve con qualcuna" - continuò voltandosi cercando comunque di capire a chi si riferisse - "Cazzo" - esclamò appena mise a fuoco le figure di Francesca e Lucrezia - "Ci sono due mie studentesse"

Carla seguì lo sguardo di Asia e poi scoppiò a ridere.

"Una delle tue allieve ti trova decisamente attraente, io un pensiero lo farei" - la provocò.

"Dai smettila! Sai che ho delle regole ferree su questo, poi avrà compiuto diciott'anni da due giorni quindi anche tu non dovresti nemmeno guardarle." - replicò stizzita.

"Io le guardo, eccome se le guardo. Comunque solo una ti stava fissando, l'altra dubito sia interessata al prodotto. Ma andiamo, ho capito... Ti porto a bere una birra da Marta così sei più serena. Va bene?" - concluse Carla sorridendo mentre si alzava dallo sgabello.

Asia annuì ma prima di uscire si voltò ancora una volta verso la direzione di Francesca e quando i loro sguardi si incrociarono le fece un leggero cenno di saluto. No, decisamente le ragazzine non facevamo per lei.

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