Capitolo Quattro

972 28 0
                                    

Il lunedì era arrivato troppo velocemente per Francesca, non aveva fatto in tempo a metabolizzare la discussione con Lucrezia e a capire qualcosa in più sulla sua sessualità. Almeno era riuscita a esercitarsi sulle disequazioni e finalmente non le sembrava qualcosa di campato in aria, aveva trovato un po' di senso a quei numeri e segni. Certo c'era ancora tanto da capire ma almeno aveva fatto qualche passo in avanti e non vedeva l'ora di poterlo dire alla Conforti, magari giovedì sarebbe riuscita a prendere la sufficienza senza dover supplicare qualcuno di passarle i risultati.

Inspirò profondamente e aprì il quaderno, avrebbe pensato solo alla scuola in quelle cinque ore, non poteva permettersi nessuna distrazione.

"Brighi sei impazzita?" - la voce di Lucrezia la fece sobbalzare -"In cinque anni non credo di averti mai vista con il quaderno già aperto prima dell'inizio della lezione."

"Scema,sono arrivata prima e mi porto avanti" - replicò seria - "Non guardarmi così dai, non sono impazzita, sei tu che me la meni da mesi su quanto sia importante quest'anno. Ieri ho provato a risolvere da sola alcuni esercizi, sono soddisfatta e dopo lo dirò alla prof. In fondo mi basterebbe prendere un sei, anche un sei meno. O sei menomeno."

Lucreziasi sedette accanto all'amica, prese il quaderno e iniziò a controllare i calcoli, fece una smorfia e poi sorrise. Cancellò solo due cose e poi restituì il quaderno a Francesca.

"Sei stata brava, sono orgogliosa di te. Vedi? Quando vuoi capisci le cose. Mancano solo i grafici." - disse sempre col sorriso sulle labbra - "Mi spiace se ieri non son riuscita a passare per aiutarti, Alberto mi ha chiesto di vederci e non ho saputo dirgli di no..."

"Tranquilla Lucre, hai fatto bene" - replicò dandole un leggero bacio sullaguancia - "Oggi dopo le lezioni passo dalla Conforti, chiederò a lei lumi su questi fantomatici disegni."

Lucrezia scosse la testa, era irrecuperabile. Poi sospirò e decise di dirle subito dell'invito del fratello, almeno avrebbe avuto quasi una settimana per preparasi psicologicamente.

"Senti Fra, a proposito dovrei parlarti di una cosa." - appena vide l'espressione preoccupata dell'altra si affrettò ad aggiungere -"Niente di grave. Ma Fede mi ha chiesto se questo sabato andiamo al Tandem con lui e Matteo. C'è la serata disco anni 90 e sai quanto Fede sia nostalgico."

"Tandem? Quello vicino all'ex fabbrica, vero?" - chiese curiosa Francesca -"Va bene, certo. Poi sono felice di conoscere meglio Matteo."

"Ottimo Fra! Ma sai che è un locale gay?" - aggiunse Lucrezia non capendose l'amica fosse consapevole e non voleva farla nuovamente chiudere.

"Lucre conosco i locali del nostro paese. Tu sei etero e non ti metti problemi ad andare, perché dovrei mettermene io? Non so nemmeno cosa mi piace, magari potrà essere l'occasione giusta, no? E Fede può aiutarmi..." - aggiunse abbassando lo sguardo, non era ancora pronta a parlare liberamente della sua sessualità ma si sforzava perché altrimenti sarebbe impazzita.

Lucrezia sorrise e inspirò profondamente, la sua missione era far star bene l'amica e avrebbe fatto qualunque cosa per farle capire che non sarebbe cambiato mai nulla. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce della Conforti che salutò la classe. Si girò verso Francesca ma appena vide che questa si stava mordendo il labbro inferiore guardando l'insegnante restò in silenzio. Certo la Conforti era una bella donna e capiva l'amica potesse esserne attratta ma aveva almeno dieci anni più di loro e probabilmente eterosessuale. Come prima cotta ufficiale, escludendo Martina, non era il massimo ma quel problema l'avrebbe affrontato con calma.

A Francesca le cinque ore trascorse in aula erano sembrate quasi il doppio, non aveva capito quasi nulla dell'argomento di matematica e durante l'ora di geografia astronomica si stava per addormentare. La materia le piaceva ma il tono della voce della professoressa era soporifero e faticava a restare concentrata. Trattenne uno sbadiglio e si alzò, doveva raggiungere Conforti in aula studio e il suo stomaco stava già brontolando per la fame.

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora