Capitolo Quindici

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"Ho fatto l'amore con Alberto, è stato strano. Diverso da come mi aspettavo, lui dolcissimo e si è dedicato tanto a me, però mi aspettavo qualcosa di... Diverso sì." - disse Lucrezia a Francesca mentre erano sdraiate sul prato fuori dalla scuola.

"Lucre mi spiace ma sono sicura andrà meglio la prossima volta. Perché ci sarà una prossima volta, vero? Non vuoi mollarlo?" - esclamò Francesca mettendosi a sedere, preoccupata per ciò che l'amica le aveva appena confidato.

"Ma ti sembro così superficiale?" - replicò l'altra sbadigliando - "Mi piace, molto, magari dobbiamo solo riuscire a trovare più confidenza e complicità anche in quello."

Francesca annuì e si sdraiò nuovamente, sospirò, voleva essere una brava amica ma non sapeva bene come poterla rincuore.

"Credo che col tempo riuscirete a prendere le misure l'uno dell'altra, la prima volta è sempre traumatica, anche se si è innamorati."

"Sì, spero sia così..." - biascicò Lucrezia - "Comunque dopo aver fatto sesso orale con la nostra prof, avete deciso di trattenere i vostri istinti primitivi e dedicarvi alla fine dell'anno? Il tempo scorre Brighi, scorre."

"Mi metti l'ansia Lucre." - rise Francesca - "L'altra sera è stato uno strappo alla regola, sino a quando rientra Pisano o comunque sino a quando non mi diplomo, niente più contatti esterni. Qualche messaggio ma senza esagerare. Secondo te potrà esserci un futuro tra noi?" - aggiunse seria.

"Franci... Non ho la sfera di cristallo, dieci anni non sono tanti ma voi vi siete incontrate in un periodo della vita particolare. Lei ha già un lavoro che ama e credo sappia anche cosa vuole da una relazione, no? Tu devi ancora scegliere la facoltà e stai scoprendo ora questa parte di te. Non metto in dubbio i tuoi sentimenti, non fraintendermi, solo ho paura che dal futuro vogliate cose diverse. E questo sarebbe normale." - rispose Lucrezia cercando di non ferire Francesca ma sperando che l'altra fosse consapevole delle difficoltà che potesse avere.

"Sembra di sentire parlare Asia" - sibilò Francesca - "Credo comunque questi problemi me li metterò dopo, ora ho solo voglia di conoscerla meglio. Vieni al Tandem domani? Non voglio reggere il moccolo a Fede e Matteo ma vivere l'ambiente omosessuale mi farà bene."

Lucrezia si stiracchiò e annuì senza parlare, staccare dallo studio e un po' da Alberto sarebbe stato salutare.

***

Asia aveva parcheggiato la sua auto nel cortile di Carla e ora aspettava che l'amica uscisse, avevano deciso di andare al locale in taxi in modo da non aver problemi se avessero esagerato con l'alcool. Asia in realtà non moriva dall'idea di bere ma rilassarsi le serviva, non pensare a Francesca le era necessario e cercare di capire come gestire la sua vita era fondamentale.

"Wow Conforti, non ti vedevo vestita così da anni, farai strage di donne oggi." - esclamò Carla appena vide l'amica con una maglietta che valorizzava il seno e una gonna che le fasciava perfettamente i fianchi.

"Smettila dai, oggi volevo sentirmi bella e ammirata" - disse arrossendo e sentendosi stupida.

"Hai fatto benissimo, ti servirà. Se poi trovi qualcuna di interessante io non dirò niente alla tua studentessa."

"Non voglio far nulla, solo rilassarmi e fare da spalla alla mia migliore amica che deve sistemarsi prima o poi."

"Credo quello sia impossibile ma grazie, stasera voglio davvero dare il meglio di me. Andiamo, il taxi è arrivato." - disse Carla prendendola sotto braccio appena una berlina bianca si fermò davanti a loro.

***

"Allora io penso che Il sospetto sia il miglior film di Vinterberg, è un capolavoro. La fotografia è qualcosa di spettacolare, non la pensate uguale?" - disse Matteo euforico mentre sorseggiava un calice di vino rosso e alternava lo sguardo tra i suoi compagni di bevuta.

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