Capitolo Ventiquattro

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Il weekend al mare era stato per Lucrezia molto illuminante, aveva scoperto che con Carla il legame era davvero sincero e forte, avevano una sintonia mentale e fisica fuori dal normale. La donna però aveva insistito affinché non facessero ancora sesso, Lucrezia aveva subito acconsentito perché temeva di non essere all'altezza non avendo nessuna esperienza ma allo stesso tempo il corpo impazziva quando era accanto a Carla. A volte temeva potesse succedere come con Alberto e dopo il sesso smettere di desiderare la sua compagnia ma una parte di lei era sicura che con Carla sarebbe stato differente.

"Ciao Lu, hai finito di studiare?" - la voce del fratello la destò dai pensieri - "Hai impegni stasera?"

"Ovvio, stavo cercando di dividere le materie per la prossima settimana, se lascio carta bianca a Fra chissà che combina. Uhm no, pensavo però di stare a casa perché domani mattina devo andare a correre con Carla prima di andare a scuola." - rispose arrossendo - "Sei ancora in crisi con Matteo?"

"In realtà non lo so, abbiamo chiarito ma la sua reazione sulla questione Erica mi ha infastidito." - disse il ragazzo sdraiandosi sul letto della sorella - "Guardiamo un film insieme allora?"

Lucrezia annuì, sapeva quanto Federico amasse il fidanzato e vederlo sofferente le dispiaceva ma non era nemmeno in grado di aiutarlo.

"Posso?" - questa volta fu il padre a entrare in camera di Lucrezia - "Visto che trovarvi entrambi a casa è sempre più difficile volevo parlarvi di una cosa importante."

I due ragazzi si guardarono e sorrisero debolmente, fecero cenno al padre e questi iniziò a parlare.

"Ormai siete grandi, io ho sempre cercato di proteggervi, forse anche sbagliando a volte... Però ora credo sia arrivato il momento. C'è una persona nella mia vita, c'è da qualche anno in realtà ma non sapevo come potevate reagire. Solo è giusto lo sappiate." - disse l'uomo tutto d'un fiato e vedendo che i figli stavano in silenzio continuò - "Si chiama Greta, ha la mia età e l'ho conosciuta in palestra. Vorrei farvela conoscere per il mio compleanno."

Lucrezia gli andò vicino e l'abbracciò, per lei il padre era un pilastro, era felice che avesse trovato una compagna e sperava davvero fosse felice. Prima o poi sarebbe anche riuscita a parlargli di Carla.

***

"Sono contenta per Gregorio" - esclamò Francesca appena Lucrezia le raccontò del padre - "Domani pensavo di andare volontaria con Dettori, che dici?"

"Vuoi vendicare Conforti prendendo un otto?" - scherzò l'amica - "Se sei pronta vai, così poi non hai pensieri sino al prossimo quadrimestre."

"Scema... Ho detto ai miei che frequento una persona, non so come reagiranno quando sapranno di Asia." - disse pensierosa.

Lucrezia le accarezzò una spalla, stava per aggiungere qualcosa ma venne interrotta da una voce improvvisa.

"Ciao, posso parlarti dopo le lezioni?" - disse Matilde rivolgendosi a Francesca.

"Ciao" - rispose titubante guardando con la coda dell'occhio l'amica che fece una smorfia - "Ok, posso chiederti perché?"

"Perché ne ho bisogno." - rispose sprezzante poi guardò torva verso Lucrezia - "Ti aspetto in sala musica, da sola."

Francesca annuì e la seguì con lo sguardo, lei e Matilde non avevano mai legato in cinque anni, si erano sempre evitate, anche perché tra lei e Lucrezia c'era una forte antipatia e questo non le aveva permesso di conoscersi.

"Sto nei paraggi, così se quella fa la stronza intervengo." - disse Lucrezia mordendosi il labbro.

"Tranquilla, dubito possa farmi del male a scuola. Ma grazie, sei la mia guardia del corpo preferita." - replicò Francesca sarcastica.

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