Capitolo Diciotto

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"Sono stata di nuovo con Albe." - disse Lucrezia cercando un maglioncino nella pila dei vestiti appena ritirati dall'asciugatrice - "Niente di nuovo sul fronte occidentale. Cioè lui sempre carino e molto premuroso ma io non sono riuscita a lasciarmi andare, che palle. Magari sono asessuata?"

Francesca rise e le diede una leggera spinta, nonostante la sua poca esperienza voleva essere utile all'amica.

"A te lui piace, no? Ti senti attratta, quindi dubito sia asessuata. Forse devi provare a rilassarti e non pensare solo all'orgasmo finale." - disse abbassando la voce per l'ultima parte - "Il sesso è anche altro."

"Uff però poi torno a casa frustrata e nervosa." - si lamentò ancora Lucrezia - "Preferivo quando non provavo pulsioni sessuali e solo studiare mi donava brividi."

Francesca scosse la testa, solitamente loro non parlavano di sesso se non in maniera molto superficiale ma da quando aveva fatto coming out anche il loro rapporto si era rinforzato e alcuni tabù erano caduti.

"Ascolta Lu, se ci pensi troppo poi non riuscirai mai a lasciarti andare, parte tutto da qua." - spiegò indicando la testa.

"Speriamo" - disse soltanto - "Meglio questo o quello verde acqua?" - le chiese cambiando discorso mostrandole due maglioni - "Forse il bianco valorizza più i miei occhi, no?"

"Preferisco il verde." - rispose Francesca controllando il telefono e sperando in qualche messaggio di Asia - "Ma oggi non vai all'allenamento? Uscite anche dopo?"

"No, oggi niente tennis, non esco con Albe. Carla mi presta alcuni libri e ci vediamo da Gustavo." - replicò Lucrezia osservando ancora i due maglioni, poco convinta del consiglio dell'amica.

Francesca la fissò sorpresa, stava per dirle qualcosa ma l'anteprima di un messaggio la bloccò.

"Merda." - sibilò passando il telefono a Lucrezia e sentendo salire le lacrime.

L'amica sbuffò prima di imprecare a bassa voce, detestava Erica più di ogni altra cosa, pensava che essendo amica di Federico e Matteo magari si sarebbe rassegnata facilmente ma questo comportamento invece era immaturo e poco costruttivo. 

"Devi dirle di lasciarti in pace, è una stronza." - disse restituendole il telefono - "Ehi ma perché piangi? Si vede solo Conforti che tiene le mani a Carla e sai benissimo che tra le due non c'è niente oltre una profonda amicizia. Sarebbe come se qualcuno fotografasse me e te!"

Francesca scoppiò a piangere, il suo corpo era scosso dai singhiozzi, la tensione accumulata nei giorni precedenti si stava finalmente sfogando. 

"Franci" - disse Lucrezia abbracciandola - "Pensi che Conforti ti tradirebbe con qualcuna proprio al Tandem? Erica è pure stupida oltre che stronza."

"Come fai a dire che siano le mani di Carla? Potrebbe essere benissimo l'ex!" - replicò Francesca continuando a piangere tra le braccia dell'amica.

"Certo, proprio nel locale che sa che frequenti anche tu. Ma ti senti?" - continuò Lucrezia cercando di farla ragionare - "Carla ha un tatuaggio nella mano sinistra, un 33. Possibile tu non l'abbia notato?" 

Francesca si staccò e riprese il telefono, aprì la foto e ingrandendola vide anche lei il numero inciso tra il pollice e l'indice. Non l'aveva visto quando erano state al Tandem insieme, la realizzazione la fece calmare e si diede della stupida. Aveva paura Asia si stufasse di lei, di essere un semplice diversivo in attesa di qualcosa di più serio e duraturo. Deglutì e si asciugò le lacrime.

"Scusami." - disse poi con voce tremante.

"Dovresti dirle tutto Fra, lascia perdere il vostro patto per un'ora e vai a parlarle. Dille anche di Erica, perché è palese che questo non ti faccia bene. A proposito, rispondi a quella là, dille che le foto può mettersele dove non batte il sole!" 

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