Capitolo Dodici

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Appena Asia varcò la soglia di casa si sentì pervadere nuovamente dai sensi di colpa, si dava della stupida per non riuscire a resistere a quella ragazzina ma allo stesso tempo voleva sentire il suo corpo contro il suo, sentire le sue mani e il suo sapore.
Non la stava usando ma un tarlo si stava insinuando nei suoi pensieri e non le piaceva, il campanello la ridestò e appena si trovò davanti il sorriso di Francesca ogni cosa sparì, la desiderava e al resto avrebbe pensato dopo.

"Asia, prima ero seria. Quindi per favore non iniziare con i tuoi flussi di coscienza e non cercare di mandarmi via. So bene che non possiamo stare insieme ma ho bisogno di te ora..." - disse subito Francesca prendendole le mani tra le sue varcando la soglia di casa - "Da quando ti ho vista non faccio che pensare alle tue mani, alle tue labbra, sto provando sensazioni che nemmeno pensavo esistessero."

Asia annuì e le diede un piccolo bacio, poi la trascinò in camera da letto, ormai aveva perso ogni briciolo di lucidità ed era troppo tardi per tornare indietro.

"È la mia prima volta..." - biascicò Francesca arrossendo - "Cioè con una donna dico, quindi non so bene... Cioè non vorrei essere impacciata. Non ho nemmeno mai visto un video. Oddio non so cosa sto dicendo."

"Shh... Stai tranquilla, ok? Lasciati andare, fermami quando vuoi ma lasciati andare. Andrà tutto bene." - disse Asia con estrema dolcezza facendola sdraiare sul letto mentre le sfilava la maglietta - "Sei bellissima Francesca." - sospirò baciandole la spalla e accarezzando i fianchi della giovane.

Francesca rabbrividì, ormai la mente era annebbiata e non riusciva a formare un pensiero di senso compiuto, desiderava solo Asia continuasse quella piacevole tortura e quando le slacciò i jeans chiuse gli occhi e si fece cadere all'indietro.

"Asia... Non fermarti..." - disse con voce roca.

"È l'ultima cosa che farei ora" - rispose mettendosi a cavalcioni sulla ragazza dopo averle tolto del tutto i pantaloni - "Sei così bianca..."

Francesca la zittì con un bacio e le afferrò i fianchi facendo aderire completamente i loro corpi, le piaceva il calore che emanava e le piaceva sentirsi leggera, sarebbe rimasta così per sempre.

***

"Che ora è?" - chiese Francesca stringendosi ad Asia - "Devo finire di studiare filosofia."

"Se l'avessi saputo non sarei venuta a disturbarti." - rise Asia girandosi a guardare la sveglia - "Sono quasi le sei."

Francesca mugugnò e nascose il viso nel collo dell'altra, temeva di apparire sdolcinata e infantile ma non voleva allontanarsi e sentire il corpo nudo dell'altra le stava regalando ancora forti emozioni.

"È stato molto bello." - disse improvvisamente Asia sollevandole il mento e guardandola negli occhi - "Odio le frasi post sesso da film di serie b ma è stato intenso, non pensavo di sentirmi di nuovo viva. Grazie." - vedendo che l'altra non replicava aggiunse - "So bene che Roveri saprà di questo tra qualche ora ma..."

"Non devi preoccuparti, nessuno saprà nulla. A parte Lucrezia ovviamente." - la interruppe Francesca - "Prima di ripassare Nietzsche posso farti alcune domande? Cioè mi hai fatto impazzire ma praticamente non so nulla di te."

"Va bene, però a una condizione. Puoi farmi ora tre domande, di qualunque natura, però dovrai prendere almeno sette nella prossima verifica per poterne fare altre. E non ti farò nessuna agevolazione, lo sai." - replicò Asia mettendosi seduta.

"Non prenderò mai sette" - piagnucolò Francesca poi si mise anche lei comoda e decise di togliersi subito i dubbi che aveva avuto durante quelle settimane - "Avevi comprato questa casa con la tua ex?"

Asia inspirò profondamente e si passò la mano tra i capelli, certo non si aspettava proprio quella domanda ma Francesca non era una stupida e sicuramente aveva intuito ci fosse qualcuna nella sua vita.

"Sì, quando siamo tornate in città abbiamo deciso di convivere. La casa era solo a nome mio per comodità ma forse è stato meglio così visto come è andata. Ci siamo lasciate poco tempo dopo." - disse cercando gli occhiali sul comodino - "Certo che vai dritta al punto senza troppi giri di parole, brava Brighi. Seconda domanda?" 

"Sei sexy con gli occhiali, dovresti portarli anche a lezione." - disse Francesca fissandola - "Anche se poi forse non riuscirei a seguire nulla." - aggiunse seria facendo ridere Asia - "Cosa ti piace di me?" 

"Hai una testa affascinante, è vero che non sappiamo nulla l'una dell'altra ma il tuo modo di interessarti alla materia anche se non ti piace e di volerti migliorare mi ha colpita subito. Poi ok, hai due occhi stupendi, sono rimasta incantata la prima volta che ti ho vista... ma non avevo mai guardato in quel modo una donna così più piccola di me e questo mi destabilizza, lo ammetto. Carla, l'amica con cui mi hai visto al Tandem, mi ha detto di smetterla di pensare alla tua età e di godermi la vita, che era palese tu avessi un interesse e che fosse ricambiato da parte mia. Non cambia che io sia la tua insegnante e che questo non sarebbe dovuto succedere."

"Ancora per qualche mese." - rispose Francesca baciandole il collo e toccandole la gamba scoperta - "Mi manca una domanda, perché hai deciso di insegnare?"

"Brighi così non mi fai concentrare." - disse Asia voltandosi e facendo aderire maggiormente il contatto - "È tutta colpa di Pisano, quando ero al liceo amavo il suo modo di insegnare, amavo i numeri e decisi che volevo anche io trasmettere la passione quando insegno, spero di essere all'altezza. Ora però hai finito con le domande, quindi è il mio turno... Hai detto che hai capito di essere lesbica da poco, come ti senti? Hai paura?"

"Trasmetti tanto e non parlo di sesso, sei davvero brava a insegnare. Non fai rimpiangere Pisano, te l'assicuro." - rispose Francesca chiudendo gli occhi - "In realtà è stata Lucrezia ad aprirmi gli occhi, mi ha fatto capire che non trovavo un ragazzo interessante perché quello che cercavo in realtà era una ragazza. Ho paura di ciò che provo, non credo di essere brava a gestire i miei sentimenti ma ci sto lavorando." 

Asia la guardò senza però rispondere, ora notava quanto Francescafosse fragile e insicura e si sentiva quasi in colpa per averla sedotta e non aver lasciato perdere l'attrazione che provava.

"Devi andare a studiare" - biascicò infine stringendola.

Francesca aprì gli occhi e la baciò, non per zittirla ma perché aveva nuovamente voglia di sentire il suo sapore e le sue mani, non era ancora del tutto sazia.

"Farai tardi" - gemette Asia non riuscendo però a spostarsi.

"Può aspettare, questo invece no." - rispose Francesca toccandole il seno e prendendo coraggio, ora voleva solo seguire i suoi istinti e sentirsi appagata.

***

Lucrezia tamburellava nervosamente sul banco, detestava aspettare e voleva sapere tutto subito ma Francesca invece si divertiva a tenerla sulle spine e a dirle le cose col contagocce.

"Quindi dopo aver fatto sesso le hai chiesto dell'ex? Cioè come prima cosa?" - le chiese a bassa voce facendo ridere l'amica.

"Ero curiosa, credo sia finita proprio male, quando mi ha risposto era seria e la voce triste." - rispose sospirando - "Avrei tanto da chiederle, voglio conoscerla meglio... Ma dovrò prendere almeno sette alla verifica."

Lucrezia sollevò un sopracciglio e poi scoppiò a ridere.

"Dovevi innamorarti della prof per iniziare a studiare, poteva venire già due anni fa!" - esclamò - "Sappiamo entrambe che prenderai quel sette, vero? Perché un'occasione tale mica la sprechiamo."

"Scema." - scosse la testa Francesca - "Comunque è stato tutto strano ma molto bello, non pensavo potessi stare così a mio agio con qualcuno in quelle situazioni, hai capito..." - continuò arrossendo - "Lei è davvero dolce."

"E sexy" - concluse Lucrezia - "Non so cosa succederà ma sono felice di vederti così."

Francesca abbassò lo sguardo e annuì, aveva paura ma non di essere ferita o farsi male ma di non poter più vivere Asia come il giorno precedente.

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora