Capitolo Ventisei

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Asia guardava Francesca rivestirsi, le piaceva osservarla per scoprire particolari che non aveva ancora colto, qualche neo o piccole cicatrici.
La ragazza si sentì lo sguardo addosso e arrossì, questo fece scoppiare Asia in una sonora risata.

"Brighi abbiamo appena fatto l'amore e so come sei fatta, non dovresti vergognarti." - disse continuando a ridere e andandole vicino - "Anche se quando ti imbarazzi sei ancora più bella." - sospirò e le diede un leggero bacio sulle labbra - "Questa come te la sei fatta?" - chiese sfiorandole il fianco sinistro.

"Quando siamo a letto è diverso, ora tu mi osservi." - rispose l'altra evitando lo sguardo dell'insegnante ma non staccandosi dalle sue braccia - "Sono caduta dalla bici a otto anni." - continuò indicando la cicatrice - "Mi misero alcuni punti ed è rimasto questo segno, per ricordarmi di non andare troppo veloce in curva."

"Dovresti andare, altrimenti la mia mente potrebbe di nuovo annebbiarsi." - disse infine Asia sospirando mentre le lasciava piccoli baci nell'incavo tra la spalla e il collo - "E ricorda il libro, dovevi prendere solo quello..."

Francesca ansimò e annuì debolmente, era passata da Asia nel pomeriggio con le migliori intenzioni ma alla fine l'attrazione reciproca aveva avuto la meglio e si erano trovate nude sul divano senza nemmeno accorgersene.

"Entro quanto devo leggerlo?" - biascicò Francesca portando la testa all'indietro e facendo di nuovo aderire i loro corpi - "Asia..."

"Non c'è un limite ma ora vai davvero, sto impazzendo." - disse l'altra con la voce roca.

Francesca annuì di nuovo ma non si staccò, fece scivolare la mano tra le gambe di Asia e appena la sentì sussultare sorrise, sapeva che avevano infranto troppe volte il codice e che stava diventando sempre più complicato sopportare la tensione che si creava ogni volta che erano vicine ma desiderava Asia con ogni fibra del suo corpo.

"Non voglio che tu sia la mia più bella cosa mai successa..." - sibilò senza smettere di toccarla e quando sentì Asia sul punto di raggiungere l'orgasmo l'attirò a sé e la fissò con un sorriso dolce e carico di sentimento - "A domani professoressa Conforti."

"Brighi..." - sospirò Asia - "A domani." - aggiunse incapace di qualunque discorso di senso compiuto rendendosi conto di quanto Francesca la mandasse in tilt e fosse riuscita ad abbattere il muro che aveva costruito, muro su cui si era scontrata anche Ilaria più di una volta.

***

"Quindi hai parlato con Matilde? Ora cosa siete?" - chiese Francesca a Lucrezia mentre cercava informazioni sulla laurea che aveva scelto.

"Non siamo nulla" - rispose l'amica alzando un sopracciglio - "Abbiamo solo seppellito l'ascia di guerra e ho capito perché faceva tanto la stronza."

Francesca annuì e le passò un foglio, aveva segnato i tre corsi che più l'attiravano e voleva un parere esterno.

"A me affascina questo sulle relazioni interpersonali, ti vedrei bene." - disse Lucrezia - "Hai chiesto consiglio anche a Conforti?"

"No... Va bene, poi ci penserò, ora parliamo di te e Matilde, è più interessante. A proposito l'hai detto a Carla?" - rispose Francesca e vedendo l'espressione dubbiosa dell'altra aggiunse subito - "Che una ragazza abbastanza carina è pazza di te."

"La trovi davvero carina?" - replicò Lucrezia - "No, non c'è stata l'occasione di dirglielo."

"Beh non è il mio tipo ma penso abbia qualcosa di affascinante, ha sicuramente uno bello sguardo e un bel sedere." - rispose arrossendo.

Lucrezia rise, anche lei aveva guardato più volte il sedere di Matilde in quegli anni ma era una cosa che faceva normalmente con tutte le ragazze, non per secondi fini. Almeno questo era ciò che si era sempre ripetuta, ora con gli ultimi avvenimenti stava mettendo in discussione la sua visione eteronormativa.

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