Capitolo Trentasette

656 29 13
                                    

"Bene ragazzi, sono davvero soddisfatto di voi, praticamente nessuno, nemmeno Tommasi e Brighi, hanno preso un'insufficienza." - esordì il professor Pisano consegnando le verifiche svolte due giorni prima - "Sapevo che Asia Conforti vi avrebbe fatto amare la matematica più di quanto sia riuscito io, quindi non deludetemi per l'esame!"

Francesca sorrise e arrossì quando vide il 7 cerchiato in rosso nel suo foglio, era ancora incredula dei risultati che stava riuscendo a ottenere in quella materia e desiderava subito comunicarlo ad Asia, sarebbe stata orgogliosa di lei.

"Stasera vedi Conforti? Io e Fede abbiamo la serata cinema, dopo la rottura con Matteo è diventato più pantofolaio del solito ma non riesco a dirgli di no." - la voce di Lucrezia interruppe i suoi pensieri - "Guardiamo un horror perché l'ultima volta la commedia romantica l'ha mandato in crisi per tre giorni."

"Vengo, però sto a dormire da te altrimenti non chiuderò gli occhi come l'ultima volta che mi avete fatto vedere quella roba francese con bambini killer!" - rispose Francesca - "Asia la vedo nel pomeriggio perché poi deve andare a prendere il fratello in aeroporto... credo nei prossimi giorni vorrà presentarmelo. Sono un po' agitata."

"Ti adorerà, non farti venire paranoie inutili Fra." - replicò la rossa abbracciandola - "A proposito di presentazioni, secondo te a Fede potrebbe piacere Michele? L'altro giorno pensavo che ha bisogno di distrazioni, so che è ancora troppo presto per una storia ma magari potrebbe staccare un po' la testa e smettere di pensare ossessivamente a quel cretino dell'ex."

"A Michele non dispiacerebbe, ho visto come lo squadra quando viene a prenderti. Nemmeno io con Asia faccio così!" - scherzò Francesca.

Lucrezia stava per aggiungere qualcosa ma appena si avvicinò Matilde si ammutolì, sorrise e si morse il labbro inferiore.

"Posso accompagnarti a casa? Ho in macchina ancora il libro che mi hai prestato." - domandò Matilde guardandola negli occhi.

La rossa annuì continuando a mordersi il labbro e poi seguì Matilde con lo sguardo sino a quando non scomparve dalla sua visuale.

"Devo correggermi, tu sei peggio di Michele con tuo fratello!" - la prese in giro Francesca facendola arrossire vistosamente - "Vederti imbarazzata è strano ma anche molto bello, son contenta."

"Vorrei solo che Matilde si rendesse conto di quanto vale, è splendida. Vorrei che lo capissero anche i genitori." - disse Matilde con un leggero sospiro - "Dovrebbe poter essere se stessa, non parlo solo della sua sessualità ma anche dei suoi desideri per il futuro. Si merita di sentirsi realizzata"

Francesca le andò vicino e l'abbracciò con forza, non disse nulla ma era sicura che la vicinanza di Lucrezia avrebbe aiutato Matilde in diversi modi.

***

"Quindi le mie lezioni ti son state utili" - disse Asia orgogliosa mentre Francesca le raccontava della scuola - "La tua testolina è così affascinante, sarebbe un peccato non sfruttarla."

"Sai che appena avrò il diploma in mano io e i numeri prenderemo strade opposte, vero?" - replicò Francesca cingendole la vita - "Anche se potrei volere qualche lezione privata sugli asintoti o robe simili"

Asia scoppiò a ridere, le diede un leggero bacio sul collo e inspirò. Sarebbe potuta rimanere in quella posizione per ore senza stancarsi, la sensazione di tranquillità e leggerezza che le trasmetteva Francesca era indescrivibile in poche parole, sapeva però che non avrebbe mai voluto più rinunciare a lei.

"A che ora arriva tuo fratello?" - domandò la giovane distogliendo Asia dalle sue elucubrazioni.

"Il suo aereo dovrebbe atterrare alle sette, andiamo direttamente a casa dei miei genitori." - replicò Asia allontanandosi leggermente ma senza rompere il contatto con il corpo dell'altra - "Sabato ti va di venire a pranzo con noi? Riccardo non vede l'ora di conoscerti. Anche i miei in realtà ma ho detto loro che preferisco aspettare la fine degli esami. Un Conforti alla volta basta e avanza."

Francesca rise e fece ricongiungere di nuovo le loro labbra, quella quotidianità per lei era fondamentale ed era sempre più sicura che non avrebbe più potuto farne a meno.

"Abbiamo un po' di tempo per noi, no?"

Asia deglutì e annuì, avrebbe voluto fermarsi a due o tre semplici baci ma il suo corpo ora reclamava molte più attenzioni di quelle che la sua testa osava pensare. Infilò le mani sotto la maglietta di Francesca e quando arrivò al seno e la sentì gemere perse anche l'ultimo briciolo di lucidità e la trascinò verso il divano.

"Brighi, voglio la tua bocca su di me, voglio farti vedere quanto ti desidero costantemente e quanto io abbia bisogno di te... ora." - ansimò Asia slacciandosi i jeans e facendoli scivolare in modo così veloce che fece ridere Francesca.

"Asia, adoro vederti così" - disse inginocchiandosi e mentre le accarezzava le gambe aggiunse - "Però dopo vorrei anche farti conoscere la mia ultima fantasia."

Asia chiuse gli occhi e senza smettere di ansimare cercò di mettere in ordine le parole.

"Tu puoi tutto Brighi, puoi farmi ogni cosa che desideri. Ti amo ma ora ti prego fammi godere come solo tu sai fare."

***

Lucrezia era appena andata via e Matilde sentiva già la sua mancanza, avevano approfittato dell'assenza dei genitori di quest'ultima per stare insieme, baciarsi ma anche parlare del loro futuro, dei sogni che non aveva mai rivelato agli altri. Lucrezia riusciva a farla sentire amata ma era anche capace di non farla mai apparire sbagliata o sciocca, con Lucrezia era sempre se stessa senza paure. 

"Ti ho portato i piani di studio di Economia, sia aziendale sia finanziaria. Così possiamo valutare insieme quale possa essere meglio o comunque quale preferisci." - la voce del padre la destò dai propri pensieri e annuì solamente, incapace di replicare - "Stai bene?" 

"Sì, son solo un po' stanca... li guarderò con calma dopo aver studiato latino." - rispose Matilde con gli occhi bassi.

"È da qualche tempo che sei diversa, no aspetta fammi finire." - disse l'uomo sospirando mentre Matilde voleva terminare subito quell'agonia - "Sorridi di più, soprattutto con gli occhi, sei più spesso al cellulare ma anche più concentrata, hai migliorato notevolmente i voti negli ultimi due mesi! All'inizio pensavo fosse merito, o colpa secondo la mamma, di quel Matteo ma non vi ho più visto insieme e non l'hai nominato."

Matilde deglutì e si morse il labbro con nervosismo, non riusciva a capire dove volesse arrivare il padre, era praticamente impossibile avesse intuito la sua sessualità, argomento peraltro tabù nella famiglia Retti.

"Però ho notato che sei diventata amica della figlia di Gaetano Roveri, siete nella stessa classe da anni ma non vi avevo mai visto insieme. Sei cambiata grazie a lei?" - domandò il padre con un leggero sorriso.

"No, cioè sì..." - iniziò Matilde balbettando - "Mi aiuta con la scuola, lei è davvero brava. Non sei felice che abbia amici?"

L'uomo annuì e le andò vicino, le tolse i capelli dagli occhi e l'abbracciò, Matilde ne rimase stupita perché anche gli abbracci non erano una cosa normale nella loro famiglia.

"Qualche giorno fa passavo per la via dove si trova casa Roveri, sai che la città non è così grande, e ho visto che la baciavi prima di salutarla." 

Matilde si irrigidì e sentì le lacrime salirle, non era ancora pronta a quello e temeva il padre potesse iniziare a urlare da un momento all'altro.

"Ho sempre saputo che non eri davvero interessata a Matteo in realtà, quando ne parlavi era più per dare fastidio alla mamma che insisteva con Luciano piuttosto che perché tu provassi qualcosa per lui." - disse senza smettere di abbracciare la figlia - "Avevo paura di dirtelo ma Serena mi ha detto che dovevo affrontarti e sai quanto è convincente tua sorella a volte."

"Papà..." - sibilò Matilde - "Non ho scelto io di innamorarmi di Lucrezia, vorrei solo smettere di fingere."

"Lo so." - rispose l'uomo con dolcezza - "Quando vorrai ti aiuterò a parlarne anche con la mamma. Lei può sembrare dura ma ti ama, vedrai che capirà." 



BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora