Capitolo Trentatré

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"Quindi prof ora cosa farà?" - domandò Michele mentre si versava un bicchiere di birra - "Non potrebbe venire ad assistere Pisano?"

Asia sorrise, quei ragazzi erano ormai diventati parte della sua quotidianità e rinunciarci le metteva una piccola malinconia.

"Devo ancora pensarci. Ma se hai bisogno di lezioni private ti farò avere il mio tariffario" - rispose sorridente cercando di non far trasparire troppo le sue emozioni.

Michele alzò le mani al cielo e scosse la testa non riuscendo a smettere di ridere.

"Non son sicuro di voler sapere quanto prende. Dovrei far aumentare la paga mensile e non son sicuro che i miei genitori accetterebbero. Anche se per una buona causa." - disse il ragazzo.

Asia stava per replicare ma venne interrotta da Cristian che si era avvicinato con un sacchetto in mano.

"Prof volevamo darle questo, è un modo per ringraziarla per quello che ha fatto per noi, le siamo infinitamente grati. Tutti, nessuno escluso." - iniziò il giovane guardando Matilde appena disse le ultime parole - "Spero sia di suo gradimento."

"Ragazzi vi ringrazio ma non dovevate disturbarvi." - rispose l'insegnante aprendo la busta e trovando un pacchetto quadrato.

Appena lo aprì gli occhi le divennero lucidi e cercò con lo sguardo Francesca, era sicura avesse detto lei alla classe cosa prendere: era un vinile del suo disco preferito degli Afterhours.

"Ma è meraviglioso." - disse accarezzandolo - "Ho il giradischi ma praticamente nessun vinile, non vedo l'ora di ascoltarlo. Grazie davvero a tutti."

"È stata un'idea di Francesca." - spiegò Cristian arrossendo - "Ha detto che la sua generazione ascolta questa musica."

Asia scoppiò a ridere e scosse la testa, in quel momento avrebbe voluto baciare Brighi e ringraziarla nel modo giusto.

"Prof non l'ascolti" - intervenne Francesca - "Non ho detto proprio così."

Asia venne interrotta nuovamente mentre stava per rispondere, questa volta da Matilde che si era avvicinata.

"Posso parlarle un attimo?" - le chiese mordendosi il labbro inferiore.

"Certo, preferisci andare fuori?" - le chiese Asia e quando la giovane annuì si alzò - "Così fumo anche una sigaretta."

Lucrezia e Francesca si scambiarono uno sguardo veloce dubbiose, la rossa non aveva rivolto la parola a Matilde durante la serata e iniziava a innervosirsi, non le piaceva quando veniva ignorata.

Una volta fuori dalla porta del locale Asia si accese una sigaretta e poi guardò la studentessa, aspettando trovasse il momento giusto.

"Volevo scusarmi di nuovo con lei, sono stata una stupida sia a manipolare Matteo sia a prendermela con lei per qualcosa che invece riguardava solo me." - iniziò la giovane sospirando per poi aggiungere - "Sono lesbica e non so gestire bene la situazione."

"Non ti devi scusare Retti, ciò che hai fatto è sbagliato ma hai capito e hai cercato di rimediare all'errore." - replicò Asia esalando il fumo - "Mi dispiace che viva in conflitto la tua sessualità, posso capirti ma non ti tenere tutto dentro, parla con qualcuno."

"I miei genitori mi uccideranno quando lo verranno a sapere." - piagnucolò Matilde - "Sto insieme a una ragazza stupenda e rischio di mandare tutto al diavolo per la mia paura."

"Parlale" - disse solamente Asia - "Ricorda che il dialogo è importante e fondamentale in qualsiasi tipo di rapporto. Se tieni a lei dille tutto."

"Grazie prof." - rispose Matilde con le lacrime agli occhi - "Ora è meglio rientrare."

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