Capitolo Ventuno

845 33 6
                                    

"Lucrezia..." - disse Carla con un filo di voce staccandosi dalla ragazza quando le porte dell'ascensore si aprirono - "Vieni, andiamo nel mio studio e parliamo. Sei sconvolta."

La giovane annuì, si asciugò le lacrime e seguì l'altra, quel bacio aveva contribuito a renderla più confusa di prima anche se desiderava ancora sentire le labbra di Carla sulle sue.

"Dimmi cosa sta succedendo." - iniziò la donna appoggiandosi alla scrivania - "Ieri era tutto ok, sembravi felice di stare con il tuo ragazzo. Cosa è cambiato?"

"Niente. Mi stavo convincendo di dover stare per forza con Alberto e non dovevo sentire quello che tu mi stai facendo provare. Cazzo Carla io dovrei essere etero." - disse Lucrezia trovandosi di nuovo sull'orlo del pianto - "Io non posso andare in tilt per un tuo messaggio, non posso pensarti mentre mi tocco e soprattutto non puoi venirmi in mente quando bacio lui!".

Carla fece un respiro profondo e scosse la testa, non si era resa conto della confusione che regnava nella testa della ragazza, altrimenti si sarebbe tirata subito indietro.

"Mi dispiace, davvero." - le disse voltandosi per evitare di guardarla negli occhi - "Probabilmente le mie attenzioni ti hanno turbata, sei agitata per il diploma, per il futuro e ora pensi di sentirti attratta da me. Sei giovane e i dubbi possono esserci ma tu sei sempre stata sicura di ciò che preferisci, stai tranquilla. "

"Guardami." - replicò Lucrezia quasi non avesse sentito le parole dell'altra e quando si voltò continuò - "Non mi crea problemi scoprire che magari sono bisessuale, non l'avevo mai preso in considerazione semplicemente perché nessuna donna mi aveva provocato reazioni simili a quelle che sento quando sono in tua compagnia."

Si avvicinò a Carla e le sfiorò le labbra con l'indice, tutto stava succedendo in maniera veloce e nebulosa e non capiva bene cosa aspettarsi ma allo stesso tempo qualcosa dentro di lei si era mosso e non riusciva a fermarlo.

"Dopo che ho fatto sesso con Alberto qualcosa in me è cambiato, il mio corpo ha smesso di reagire. Continuavo a sentirmi attratta in un certo senso ma fisicamente non succedeva nulla" - disse arrossendo - "L'altra sera sotto la doccia ho iniziato a pensare a quanto sto bene in tua compagnia ed è successo... Mi sono sentita di nuovo viva, intendo ecco..."

Carla sorrise e annuì, evitando che Lucrezia andasse in totale panico, non doveva essere semplice per lei ammetterlo a voce alta.

"E prima mentre Alberto mi baciava mi sei apparsa tu... Tutto è diventato opprimente. Dovevo baciarti perché altrimenti non riesco ad andare avanti." - si bloccò e deglutì, ormai non aveva senso fingere - "Baciarti è stato bello, molto bello. E voglio farlo ancora."

E senza dare il tempo a Carla di proferire parola si avvicinò di nuovo e subito dischiuse le labbra, il desiderio era ancora molto forte e non sembrava intenzionato a scemare.

"Mi stai facendo diventare pazza." - disse poi e rabbrividì quando le mani di Carla si posarono sui suoi fianchi - "Non è solo una roba fisica, mi stai fottendo del tutto il cervello e so che senti le stesse cose. Lo leggo nei tuoi occhi."

"Io ho desiderato baciarti dalla prima volta che ti ho vista al Tandem." - ammise Carla - "Ma non voglio approfittare del caos della tua bella testolina. Prima cerchiamo di capire, ok?"

"Ok... Passiamo questo weekend insieme, ti va?" - le chiese Lucrezia - "Mio padre ha una una casa al mare, in questo periodo però non va mai, possiamo andare là e analizzare quello che mi succede."

Carla annuì, l'idea di passare del tempo sola con la giovane era allettante anche se avrebbe dovuto essere molto forte per evitare di rovinare tutto.

***

BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora