Capitolo Trentasei

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Asia osservava Francesca in silenzio, era davvero dolce mentre beveva il caffè e cercava di svegliarsi, non avevano dormito spesso insieme ma ormai stava imparando a scoprire le piccole sfumature della sua, ormai ex, studentessa. E ogni volta che ne scopriva qualcuna nuova sorrideva perché le faceva capire quanto fosse fortunata ad averla accanto. 

"Quando mi guardi così penso sempre di avere qualche macchia sul viso o sulla maglia." - disse Francesca destandola dalle sue elucubrazioni - "A che pensi?"

"A quanto io sia fortunata Brighi" - replicò semplicemente Asia facendo arrossire la giovane - "Oggi ho anche un colloquio per la scuola privata di cui ti avevo parlato, il direttore non mi ha fatto una bellissima impressione ma proverò a dargli una possibilità, almeno in attesa del prossimo anno. Poi vedrò Carla per una birra, ha detto che deve aggiornarmi." 

Francesca annuì e poi le andò vicino, scostò i capelli dalla fronte di Asia e si piegò dolcemente verso le sue labbra.

"Quegli studenti saranno davvero fortunati." - bisbigliò guardandola negli occhi e quando vide Asia mordersi il labbro inferiore aggiunse - "Sono anche un po' gelosa, loro potranno ammirare il tuo fantastico corpo mentre scrivi quelle funzioni assurde sulla lavagna."

Asia deglutì, incapace di formulare qualsiasi frase di senso compiuto, l'unica cosa che ora desiderava erano le labbra di Francesca sulle sue e sentire le sue mani sulla pelle. Guardò velocemente l'orologio posto nella parete di fronte per poi tornare a concentrarsi sulla ragazzina che aveva iniziato a giocare con una ciocca dei suoi capelli. Si sentiva quasi persa e desiderava solamente mettere fine a quella, piccola, distanza tra le loro labbra.

"Asia... non so cosa mi fai ma quando mi guardi così... io mi sento diversa, come se tutto intorno a me sparisse e ci fossimo solo noi due e ho necessità, sì proprio necessità, di toccarti, provocarti, comandarti, farti ciò che non pensavo nemmeno di poter desiderare." - disse Francesca chiudendo gli occhi e arrossendo per ciò che le aveva appena confessato.

Non era una sorpresa per Asia, da quando la loro storia era iniziata era sempre stata la giovane a gestire la situazione, nonostante fosse senza esperienza era perfettamente a suo agio con il corpo della docente e sembrava sapere alla perfezione cosa le donasse piacere. All'inizio Asia si era spaventata per la loro alchimia fisica, nemmeno con Ilaria era mai riuscita a lasciarsi andare così tanto e ad ammettere che l'atteggiamento autoritario accendeva in lei determinate emozioni. 

Ma con Francesca era tutto diverso, ormai aveva capito che quello che le legava era qualcosa di diverso da tutto ciò che avesse mai provato, la giovane età dell'altra continuava a spaventarla e sapeva che prima o poi avrebbe, con molta probabilità, voluto fare altre esperienze ma cercava di pensarci il meno possibile e di godersi il presente. E il presente ora era davanti a lei che la guardava con desiderio.

"Io amo questo tuo lato Brighi." - disse infine facendo sedere la giovane sulle sue ginocchia - "Amo tutto di te e amo quando prendi le redini del gioco."

Francesca sorrise con malizia, si posizionò meglio e lentamente iniziò ad accarezzare l'interno coscia di Asia, appena la sentì rabbrividire il tocco divenne più sicuro e deciso, aveva voglia di sentirle urlare il suo nome in quel momento.

"Ami anche questo prof?" - disse a bassa voce mentre continuava ad accarezzarla lasciandole anche leggeri baci sul collo. 

Asia non riuscì a rispondere ma annuì debolmente, le sue facoltà mentali sembravano essere disperse.

"Non ti porterò di nuovo sul letto, voglio farti mia qua, in questa posizione."

Francesca velocemente infilò la mano all'interno dei pantaloncini leggeri che indossava l'altra e appena la sentì fremere contro le sue dita sorrise, iniziò ad accarezzarla in maniera lenta, voleva godere di ogni piccolo brivido dell'altra, voleva osservare ogni piccola sfumatura e cambiamento nello sguardo di Asia. 

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