Capitolo Trenta

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"Prima o poi ci presenterai la fortunata?" - la voce bassa della madre fece sussultare Francesca intenta a bere un bicchiere d'acqua.

"Mamma mi hai fatto spaventare..." - sibilò la giovane voltandosi e cercando di nascondere il nervosismo - "Sì, credo di sì... Spero presto."

La donna si avvicinò e sospirò, poi abbracciò forte la figlia.

"Non è sposata, vero?" - domandò infine con preoccupazione.

Francesca si staccò e iniziò a ridere, non aveva pensato che i genitori potessero davvero pensare qualcosa del genere.

"Io e papà ci abbiamo pensato a lungo, esci spesso la sera ma senza auto quindi non vai troppo lontano. I tuoi voti non ne hanno risentito quindi ha una buona influenza su di te ma non vuoi ancora dirci chi sia quindi pensiamo sia più grande di te. Secondo tuo padre è la moglie di Alfieri." - disse facendo cenno alla figlia di sedersi sul divano -" Sai che puoi dirci tutto, vero? "

Francesca annuì e si passò la mano tra i capelli, si sentiva terribilmente in colpa nei confronti dei genitori ma non poteva ancora dire di essere innamorata di Asia.

"Sì mamma ma stai tranquilla, davvero non dovete preoccuparvi. Non sto con una donna sposata, tantomeno con la signora Alfieri!" - esordì la ragazza con un sorriso - "Avrà il doppio dei miei anni."

La signora Brighi emise un sospiro di sollievo che fece tenerezza alla figlia.

"Vi avevo detto che c'è una persona ma non sono ancora pronta a dirvi chi sia... Però sappiate che non è sposata, è una brava ragazza e io ne sono innamorata..." - disse arrossendo - "Ma avete ragione sul fatto che sia più grande di me, spero che questo non sia un problema."

"Tua zia Nella ha tredici anni in più del secondo marito, secondo te può essere un problema nella nostra famiglia?" - la rassicurò la donna - "Siamo solo curiosi ma aspettiamo i tuoi tempi piccola."

***

Federico aveva obbligato la sorella e Francesca ad accompagnarlo al Tandem, aveva avuto una settimana pesante e necessitava di distrazione.

"Io e Matteo ci siamo presi una pausa." - disse tamburellando nel bicchiere di birra che il cameriere aveva appena portato - "Lui ha voluto una pausa."

"Fede mi dispiace..." - sibilò Lucrezia anche se aveva già sospettato qualcosa - "Ma per la solita storia?"

"Da quando gli ho detto che Erica è una stronza è cambiato. E sono venuti fuori altri problemi, a quanto pare non sopporta che io non abbia problemi a dire a tutti che sono gay. Ogni volta deve dirmi che non capisco cosa si provi a combattere contro sé stessi e che non tutti sono fortunati come me" - spiegò stringendo i pugni - "Sono stanco di dover pesare ogni singola parola."

Francesca gli prese la mano tra le sue e lo guardò con dispiacere, si sentiva ancora in colpa per la questione di Erica e pensava che se non avesse detto nulla a quest'ora i due ragazzi sarebbero felici come sempre.

"Tu non hai colpe" - disse sorridendo - "Magari questo distacco ci farà bene. Ma ora parliamo di cose serie. Voglio sapere come procede con la professoressa e poi passiamo alle avventure della mia sorellina."

Lucrezia lo fulminò con lo sguardo, stava per replicare ma la suoneria del telefono la interruppe.

"Scusate, cinque minuti e torno." - disse frettolosamente uscendo dal locale.

"Quale delle due sarà?" - scherzò Federico.

"Credo Matilde. Le piace anche Carla, è indubbio, ma quando guarda o parla di Matilde... La sua espressione cambia. Non so cosa le stia succedendo ma credo che le piaccia più di quanto lei stessa riesca ad ammettere." - rispose seria Francesca - "Con Asia le cose vanno bene, tra poco tornerà Pisano e smetterà di essere la mia insegnante."

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