Capitolo Ventidue

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Francesca era nel piazzale della scuola e attendeva l'uscita di Asia, quel giorno l'aveva vista solo di sfuggita e voleva almeno salutarla.

"Buongiorno Brighi, tutto bene?" - le disse Asia appena la vide - "Ti serve un passaggio?" - chiese poi guardandosi intorno.

"No, grazie. Sono venuta in auto." - rispose la ragazza - "Volevo semplicemente vederti." - disse a voce bassa.

Asia sospirò e le regalò un sorriso pieno di dolcezza, quella ragazzina riusciva sempre a colpire le corde giuste, spesso anche inconsciamente.

"Cosa farai questo weekend?" - le chiese infine evitando di fissarle le labbra e salutando qualche studente che passava vicino.

"Lucrezia mi ha abbandonata quindi credo lo passerò tra i libri, oppure convinco i miei genitori a fare un percorso di trekking." - rispose Francesca - "Oppure vengo a casa tua e parliamo."

"Brighi non mi tentare." - rise Asia deglutendo - "Quindi sai di Lucrezia e Carla?" - domandò andandole più vicino - "Dove hai parcheggiato? Io vicino all'ala B."

"Sì, spero non si faccia male." - ammise Francesca - "Idem, andiamo insieme?"

Asia annuì e le fece cenno di incamminarsi, era un po' preoccupata delle voci che potevano nascere dopo che tutta la scuola aveva saputo della sua omosessualità ma allo stesso tempo si dava della stupida visto che non faceva niente di sbagliato nel camminare accanto a una studentessa.

"È la mia stessa paura nei confronti di Carla. Però non posso nemmeno impedirle di sbagliare, io da amica sarò qua a consolarla."

"Dai per scontato che non possa funzionare tra loro?"

Asia scosse la testa, non aveva pensato a lungo termine, con Carla era praticamente farlo.

"No, solo che so quanto a Carla piaccia Roveri... So anche che Lucrezia è una brava ragazza ma sono preoccupata." - disse e appena arrivò alla sua auto regalò alla giovane l'ennesimo sorriso.

"Sei sexy quando diventi seria." - disse Francesca - "Tu cosa farai?"

"Brighi smettila, siamo in pubblico." - sibilò l'insegnante non riuscendo però a pensare a quanto volesse abbracciarla - "Devo correggere le verifiche della quarta e magari andare a correre, sono decisamente fuori forma."

Francesca voleva dirle che per lei era perfetta così ma si morse la lingua, la tensione tra loro era troppa e qualunque pensiero ora era poco casto e poco consono alla situazione.

"Buon pranzo Francesca, a lunedì." - la salutò Asia mettendo fine a quella situazione tesa anche perché qualche minuto in più e avrebbe invitato la ragazza a passare il pomeriggio insieme.

***

Francesca girovagava per il salotto, intenta a elaborare il discorso che voleva fare ai suoi genitori, ormai era certa della sua sessualità e trovava assurdo fingere con loro.

"Mamma e papà devo dirvi una cosa, no no state tranquilli non mi drogo." - disse parlando da sola e guardandosi allo specchio.

"Lo spero, con quello che costa la droga sarebbe follia." - disse il padre facendola sussultare - "Cosa succede bimba?"

"Papà mi hai fatto spaventare." - replicò Francesca ancora col batticuore - "Mamma?" - chiamò poi e quando la donna si presentò nella stanza decise di non aspettare più oltre - "Sono lesbica."

I genitori di Francesca si guardarono e poi scoppiarono entrambi a ridere, la giovane li guardava confusa senza capire.

"Franci, io e tuo padre lo sapevamo già da tempo." - disse la madre continuando a ridere - "E abbiamo una scommessa in corso da qualche mese. Vediamo chi dei due dovrà pagare una cena Alla Stiva."

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