Capitolo Venticinque

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Lucrezia era sdraiata accanto a Carla e le accarezzareva il fianco destro con dolcezza, ormai le due si vedevano ogni sera dopo che la giovane aveva terminato di studiare e l'altra aveva chiuso lo studio. Era diventata una bella routine.

"Quante volte sei stata innamorata?" - chiese improvvisamente Lucrezia curiosa.

Carla sorrise e si mise seduta, non parlava mai tanto della sua vita privata e solo Asia era al corrente di tutte le varie sfaccettature delle sue relazioni ma come le succedeva sempre da quando aveva conosciuto Lucrezia il muro che aveva sapientemente costruito crollava.

"Credo due, sì due." - rispose e vedendo che Lucrezia la intimava di continuare aggiunse - "La prima fu Laura, dio ero pazza per quella ragazza. Giocavamo a pallavolo insieme al liceo, eravamo così in sintonia... Ma io stavo con Luca a quel tempo. Sì non guardarmi così ho avuto esperienze etero da adolescente." - rise Carla vedendo l'espressione di Lucrezia - "Dopo aver mollato Luca ho iniziato una storia con lei, sono stati due anni fantastici. Ero innamorata come solo a sedici anni puoi esserlo."

"Perché è finita?" - domandò Lucrezia continuando ad accarezzarla.

"Perché nonostante stessimo bene insieme la lontananza è stata determinante, dopo la maturità io son andata a studiare fuori città mentre lei ha iniziato a lavorare nel negozio della madre. Siamo state insieme qualche mese e poi ci siamo lasciate, senza drammi e se capita di incontrarci ci fermiamo ancora a bere un caffè insieme. " - disse sorridendo.

"Ah quindi abita qua anche lei? Ma è piena di lesbiche questa città?" - esclamò Lucrezia - "Ovunque ti giri ne incontri una!"

Carla scoppiò in una fragorosa risata e le stampò un bacio in fronte, una delle cose che più le piacevano della ragazza era il suo essere del tutto genuina e senza costruzioni artificiose.

"La seconda donna che hai amato invece?"

"Ero all'università, lei studiava Filosofia ma ci vedevamo sempre in biblioteca o in mensa. Per me fu una sorta di colpo di fulmine, dopo settimane di corteggiamento in stile quasi medievale ha ceduto... Siamo state insieme per qualche tempo ma come tutte le belle cose era destinata a finire. A differenza di Laura non ci siamo lasciate in maniera civile, non ci siamo più sentite, so solo che si è sposata perché il marito me l'ha fatto sapere." - disse toccandosi il tatuaggio sulla mano e abbassando la testa - "Mi tradì con il mio coinquilino, nonché migliore amico, fu qualcosa di devastante perché persi entrambi in un colpo solo. È in quel periodo che mi son legata maggiormente ad Asia... Mi ha aiutato tanto, anche se poi sono passata da una donna all'altra senza volermi impegnare. "

"Scusa non volevo toccare nervi scoperti, mi dispiace..." - disse Lucrezia abbracciandola.

"Sono passati anni e l'ho decisamente superato, solo non riesco a trovare quella per cui possa pensare valga la pena rimettersi in discussione." - le spiegò baciandole il collo - "Tu invece ragazzina? Ti sei mai innamorata?"

Lucrezia sbuffò, non aver esperienza in fatto di relazioni sentimentali la metteva a disagio, soprattutto ora che si confrontava con una donna più grande.

"Non credo, la cotta più forte l'ho avuta per Alberto. Prima di lui son uscita con qualche ragazzo ma niente di che, attrazione fisica e basta. Lo studio è sempre venuto prima di ogni cosa." - spiegò sospirando - "Tu alla mia età avevi già avuto diverse esperienze... Mi sento in difetto."

Carla le prese il volto tra le mani e iniziò a darle piccoli baci sulle labbra, era dolce e sensuale nella sua ingenuità, non aveva mai avuto problemi ad approcciare ragazze più giovani, anche appena maggiorenni ma con Lucrezia era tutto differente e non voleva che la ragazza bruciasse le tappe ora che stava scoprendo nuovi lati della sua sessualità e anche della sua personalità.

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